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domenica 20 marzo 2016

Al Presidente della Commissione Lavoro

Facciamoci sentire!
Coinvolgiamo anche chi non sta in rete.

Stampiamo e facciamo leggere questo documento - petizione ai dipendenti ed agli ex dipendenti postali che conosciamo e chiediamo loro di fare altrettanto.



                                                                 Al Presidente della Commissione Lavoro
                                                                 della Camera dei Deputati
                                                                 On. Cesare Damiano


L'interpretazione letterale dell'art. 53, comma 6, lett. a) della legge Finanziaria n. 449 del 1997 ha portato al blocco al 28/02/1998 (senza alcuna forma di rivalutazione) dell’importo della Buonuscita dovuta ai dipendenti di POSTE ITALIANE.

Chiediamo sia dato seguito agli impegni assunti con le risoluzioni:
-          7/00707 (poi 8/00153) del 24-01-2006 (14^ legislatura – Commissioni Lavoro e Trasporti della Camera).
-          7/00635 del 6/11/2012 (16^ legislatura – Commissione Lavoro della Camera)
In particolare, nella scorsa legislatura, a seguito dell’interrogazione dell’On. Lucia Codurelli e altri, si arrivò, il 31/5/2012, ad un’audizione delle 6 sigle sindacali di Poste (Slp, Slc, Uilposte, Ugl, Failp, Sailp) e, il 6/11/2012, all'impegno del Governo assunto dal Vice Ministro Martone approvando la risoluzione n. 7-00635 (Onorevoli Codurelli, Damiano, Comaroli, Boccuzzi, Rampi, Berretta, Schirru e Madia – l’attuale ministro) relativa al trattamento di quiescenza spettante al personale dipendente di POSTE ITALIANE.
La suddetta risoluzione aveva accolto le valutazioni tecniche del Governo ed il Governo stesso si era impegnato ad assumere, entro il 31 gennaio 2013, ogni utile iniziativa che consentisse di conoscere la consistenza del patrimonio immobiliare di cui il suddetto fondo è dotato e la relativa destinazione d’uso ed inoltre, ad adottare misure che consentano a questi ultimi di usufruire di un costante aggiornamento del valore dell’indennità di buonuscita, nonché per consentire il diritto alla corresponsione della buonuscita di detti lavoratori, pur in costanza di rapporto di lavoro.

Si ricorda che, tra i dipendenti transitati dal “pubblico” al “privato” solo i dipendenti postali hanno subito questo trattamento. Non è stato così, ad esempio, per i lavoratori di Ferrovie dello Stato.
Si rappresenta inoltre che l’attuale interpretazione introduce nell'ordinamento una nuova figura del trattamento di fine rapporto .
Infatti, in questa situazione, i lavoratori di poste italiane subiscono un trattamento di quiescenza penalizzante se confrontato, a parità di condizioni di anzianità e di retribuzione, sia ad un trattamento in integrale regime di TFR (dipendenti privati) quanto di Buonuscita (dipendenti pubblici).
Il sistema attuale, inoltre, crea differenze inaccettabili tra gli stessi lavoratori di poste italiane in quanto tanto più i lavoratori verranno collocati a riposo in un periodo più lontano dal 1998 tanto più la loro indennità di buonuscita sarà esposta alla erosione del tasso di inflazione.
In considerazione di tali valutazioni si chiede di considerare la possibilità di riaprire la discussione per trovare una soluzione accettabile e condivisa di questo problema.
Si allega lettera 18 anni e 18 giorni

Roma 28 marzo 2016                                                            Cordiali saluti

                                                                                              Seguono firme

1 commento:

  1. Per la firma, basta scaricare il modulo, firmarlo e proporlo ai colleghi ed ex colleghi. Per l'invio, questo mese daremo indicazioni di un recapito unico al quale mandare le firme raccolte, che consegneremo tutte insieme.

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