Con delibera n. 219 del 9/11/2022, il Consiglio di Amministrazione dell’INPS ha deciso e regolamentato le condizioni per accedere all’anticipazione del TFR e TFS, la cosiddetta "liquidazione" del salario differito spettante al momento delle cessazione del rapporto di lavoro.
Entrerà in vigore dal 1 febbraio 2023.
Nel caso di postali:
- il TFR (maturato dal 01/03/1998) è regolarmente pagato da Poste entro i 3 mesi successivi, come accade per tutti i rapporti di lavoro "privati";
- la Buonuscita-TFS (dall'assunzione al 28/02/1998) viene liquidata coi tempi dei pubblici dipendenti ma - a differenza dei dipendenti pubblici - a quell'importo maturato 25 anni fa NON VIENE APPLICATA ALCUNA FORMA DI RIVALUTAZIONE E INTERESSI e perciò il suo potere d'acquisto è più che dimezzato.
La norma sui Pubblici dipendenti che ritarda a seconda dei casi da 2 fino a circa 7 anni il pagamento del TFS senza interessi, quindi, riguarda i Postali.
Per questi lavoratori dal 2020 c'è la possibilità di farsi anticipare dalle banche che hanno aderito all'accordo-quadro l'anticipo del Trattamento di Fine Servizio pagando degli interessi "calmierati". Interessi che se allora erano dello 0,40% oggi arrivano anche la 3%.
Ricordiamo che contro questo diverso trattamento che penalizza i "pubblici" dovrà esprimersi la Corte Costituzionale.
Ora anche l'INPS si mette in campo per anticipare la liquidazione con un interesse dell'1% (più un altro 0,50% una tantum), vantaggioso rispetto ai tassi ben più alti della Banche. È un'opportunità da valutare perché l'inflazione a 2 cifre erode ulteriormente e più velocemente il "potere d'acquisto" di questo "salario differito.
Questo per quel che riguarda il singolo lavoratore.
Ma per i Postali?
La logica direbbe che questo strumento dovrebbe essere applicabile anche ai Postali, così come avviene oggi per chi chiede l'anticipo alla Banche.
Ma la logica non è ancora suffragata da certezze.
Le Organizzazioni Sindacali (di qualunque tipo) si sono attivate per avanzare preventivamente una richiesta in questo senso all'INPS e/o alla Gestione Commissariale del Fondo Buonuscita?
Non ci risulta. Non lo abbiamo letto in nessuno dei comunicati pubblicati.
Vorremmo essere smentiti, perché altrimenti il rischio è che una leggerezza o una sottovalutazione in questo senso possa trasformarsi nell'ennesima penalizzazione che discrimina ulteriormente i Postali.
Lo chiediamo loro da questo Bolg, ma lo diciamo anche ai dipendenti postali interessati oggi, o che lo saranno in futuro: FATEVI SENTIRE!
Attivatevi presso di loro: Confederali, Autonomi o "di base" sono tutti titolati a fare questo passo. NON ASPETTATE, NON BISOGNA DORMICI SU. L'insipienza di oggi potrebbe diventare un danno certo, nel breve tempo e per sempre.