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domenica 4 ottobre 2020

Anticipo TFS. Solo con la Cassa di Ravenna?

TFS: elenco banche per anticipo liquidazione 

 Sono un dipendente pubblico andato in pensione con quota 100. Vorrei beneficiare dell’anticipo del TFS ed ho chiesto all’INPS la quantificazione della mia indennità ma non so come procedere successivamente. Le banche dicono che non hanno direttive e l’INPS di rivolgersi in banca. Non ce ne sono che aderiscano a tale accordo?

Risposta di Barbara Weisz scritto il 2 Ottobre 2020

Per ottenere una anticipazione del TFS, al momento c’è un sola banca che aderisce all’accordo: la Cassa di Ravenna. La procedura  di domanda, in estrema sintesi, è la seguente: si presenta richiesta online all’ente erogatore (es.: l’INPS) , che risponde entro 90 giorni certificando il diritto.

A questo punto si deve presentare la domanda alla banca, utilizzando uno specifico modulo, che trova nella sezione dedicata ai richiedenti della piattaforma dedicata alla misura (anticipo TFS): si tratta del portale messo a punto dal Dipartimento Funzione Pubblica, che contiene tutte le indicazioni che le possono servire, i documenti, gli elenchi delle banche e degli enti erogatori.

Dalla home page del sito (https://lavoropubblico.gov.it/anticipo-tfs-tfr), può cliccare sulla voce “sei un richiedente” che contiene indicazioni su presentazione della domanda, tempistiche, moduli. Se da questa pagine clicca sulla voce “quali sono i tempi della richiesta di anticipo” trova il link delle banche aderenti. Al momento, come detto, c’è solo la Cassa di Ravenna.

L’importo massimo dell’anticipo garantito dalla liquidazione (TFS, TFR o altra denominazione) – riservato ai dipendenti pubblici che accedono alla pensione con quota 100, oppure pensione anticipata o di vecchiaia – è pari a 45mila euro al lordo degli interessi, il tasso applicato è determinato in base a quanto previsto dall’art. 4 dell’Accordo quadro, senza ulteriori commissioni o altri oneri.
Fonte: PMI

martedì 1 settembre 2020

Incontro con Pier Paolo Baretta, Sottosegretario al MEF

Noi non molliamo! Noi non demordiamo!

In attesa del pronunciamento giudiziale, previsto, come è noto, tra un anno circa, continuiamo imperterriti a percorrere ogni possibile via che possa decretare il riconoscimento alla nostra lotta, riguardante la rivalutazione della Buonuscita. Nella giornata di ieri, 31/08/2020, una nostra delegazione ha incontrato il Sottosegretario all'Economia nonché candidato sindaco al Comune di Venezia on. Baretta, che ha ascoltato attentamente le nostre rivendicazioni. Pur rappresentando onestamente, tutte le difficoltà legate ad una auspicata risoluzione della problematica, è tuttavia parso timidamente possibilista riguardo alla via politica da continuare sicuramente a perseguire, della quale si è proposto quale artefice di parte attiva.

Ognuno di voi potrebbe cercare di fare altrettanto incontrando, in ciascuna realtà locale, i rispettivi politici di riferimento. In questo mese di elezioni e referendum le occasioni di incontrarli non mancheranno. Saremo sempre pronti per ogni azione di supporto dovesse essere richiesta.

domenica 30 agosto 2020

Riguarda la Buonuscita di chi è andato in pensione con "Quota cento"

La Corte dei conti ha registrato il decreto ministeriale che ratifica l’accordo quadro con l’ABI per l’anticipo della Buonuscita-TFS. 

A breve il testo sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ma per arrivare all'accredito sul conto i tempi non saranno brevissimi.. Al termine della (troppo lunga) procedura giuridica arrivano ora i "tempi tecnici" stabiliti per arrivare all'accredito sul conto corrente degli interessati.

Questi i passaggi per l’anticipo.

1) richiedere alla Gestione Commissariale del Fondo Buonuscita dei Postali la certificazione del diritto all’anticipazione. L’ente erogatore ha 90 giorni per rispondere. Il Documento rilasciato, in presenza dei requisiti richiesti, certifica il diritto e l’ammontare complessivo, oppure conterrà il rigetto della domanda

2) presentare alla banca convenzionata la domanda di anticipo del TFS allegando:

- la certificazione del diritto all’anticipo
- la proposta di contratto di anticipo predisposta dalla banca
- il numero di conto corrente intestato o cointestato per accreditare l’importo finanziato
- la dichiarazione sullo stato di famiglia e, nel caso di separazione o divorzio, l’indicazione dell’eventuale importo dell’assegno dovuto all’ex coniuge. 

Successivamente la banca comunica alla GFB la presentazione della domanda e l’accettazione della proposta di anticipo.

Entro 30 giorni GFB effettua le verifiche e comunica alla banca la presa d’atto della conclusione del contratto.

Infine la banca, entro 15 giorni dalla data di efficacia del contratto di anticipo, accredita l’importo erogato sul conto corrente indicato dall’interessato.


Per maggiori e più dettagliate informazioni vai sul sito GFB Poste

venerdì 28 agosto 2020

Incomprensibil lungaggini.

Anticipo TFS: dopo accordo Abi tutto fermo, un rimpallo tra Ministri e Istituzioni 

Di Angelina Tortora 27 Agosto 2020

Anticipo TFS per i dipendenti pubblici, ancora tutto fermo, l’accordo quadro firmato da Dadone non ha sbloccato la pratica, un rimpallo tra Ministri e Istituzioni.

Circa un anno e mezzo fa il Dl numero 4/2019 include l’anticipo del TFS o TFR per i dipendenti pubblici richiedibile dai pensionati per un valore massimo di 45mila euro. L’attesa di tanti pensionati sembrava finalmente aver raggiunto un traguardo. Purtroppo, così non è stato, e la misura non è andata mai a regime. Sembrava tutto risolto con l’accordo quadro firmato dalla ministra Dadone  con l’associazione banche italiane. L’accordo quadro firmato con l’Abi, stabilisce le modalità di presentazione della domanda degli aventi diritto all’anticipo del Trattamento di fine servizio o fine rapporto. Ebbene, tutto di nuovo fermo, anche dopo l’accordo firmato, l’Inps non accoglie le domande. La pazienza degli aventi diritto è al limite e si sentono presi in giro per l’ennesima volta. Ecco la lettera di un lettore che illustra la situazione attuale.

Anticipo TFS un iter burocratico senza fine

Sono pensionato dal 01/08/2019, col DL 04/2019 quota 100, ero dipendente ASL. Ho cessato il rapporto di lavoro per accedere alla pensione. Ho urgente necessità, appena diventa operativo il Decreto di attuazione dell’anticipo TFS/TFR (art. 23 DL 04/2019), di farne richiesta. Visto il Vostro, sempre utile, articolo del 08/08/20 col quale si rende noto che il Ministro per la pubblica amministrazione ha firmato con l’associazione banche italiane ABI    l’accordo quadro che stabilisce le modalità di presentazione della domanda degli aventi diritto all’anticipo del Trattamento di fine servizio o fine rapporto.

Si diceva che non appena anche l’Abi, il Ministro del Lavoro e il Ministro dell’Economia e Finanze apporranno la firma, l’Inps potrà iniziare ad accettare le domande.

Siamo al 28/08/2020 e ancora niente, nel sito dell’INPS è ancora tutto come prima, e la risposta è sempre la stessa:  In attesa del DPCM che disciplina le modalità di attuazione delle disposizioni relative all’Anticipo finanziario, la domanda di certificazione a tali fini non può essere accolta. In 20 giorni evidentemente le suddette firme non sono ancora arrivate.

È veramente una indecenza, questo continuo rimpallo tra vari Ministeri ed altre Istituzioni, sta abbondantemente facendo esaurire la pazienza di migliaia di persone che hanno urgente bisogno dei propri risparmi, bloccati nelle casse dell’INPS da governi indecenti che hanno deciso di prendere anche dalle tasche dei lavoratori meno abbienti, nonostante vi siano ben altri soggetti dai quali prendere qualcosa dalle loro casse non creava le dolorose situazioni personali di tanti lavoratori come il sottoscritto.

Almeno qualcuno ci dicesse perché è ancora tutto fermo, non si ha nemmeno questa minima decenza. Alla faccia della trasparenza sempre e solo derisa da tutti coloro che ne sarebbero tenuti al rispetto.

Ringrazio per il Vostro utile servizio.

Fonte

sabato 15 agosto 2020

Come il supplizio di Tantalo. Il temine sembra sempre lì, ma poi...

Anticipo TFS statali, si parlava di 90 giorni di attesa, è una vergogna