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lunedì 17 novembre 2025

Legge di bilancio 2026. Un emendamento sulla Buonuscita.

Tra i 4 emendamenti alla legge di bilancio c'è anche quello che riguarda la buonuscita dei postali presentato dal Movimento 5 Stelle, Sen. Orfeo Mazzella ed altri.



domenica 26 ottobre 2025

TFS e Legge di Bilancio. Promesse disattese

Nel testo presentato al Senato la promessa più volte ribadita dal Governo di ridurre i tempi di attesa del Trattamento di Fine Servizio come da sentenze della Corte Costituzionale restano disattese.


Quelli del bicchiere mezzo pieno diranno che 3 mesi in meno è sempre meglio di niente e gli imbonitori lo ripeteranno a pappagallo.
Peccato che il resto della norma rimanga tale e quale ed i tempi di attesa della pensione posano essere ancora superiori ai 5 anni e che l'età pensionabile (oggi di 67 anni) dal primo gennaio sarà aumentata di altri 3 mesi. Infatti non si parla della tanto promessa sterilizzazione degli aumenti previsti per l'aumento dell'età pensionabile (aspettativa di vita).

Il testo della LDB 2026 appena giunto al Senato è emendabile.  
Chi se ne incaricherà? E come? 


venerdì 24 ottobre 2025

TFS IN LEGGE DI BILANCIO

Abbiamo atteso qualche giorno dalle anticipazioni circolate sul TFS nella Legge di bilancio per il 2026.

La sbandierata decisione di pagare il TFS (Buonuscita) entro 3 mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro ci pareva una stonatura. Non perché sia impossibile, tutt’altro, ma perché sembrava essere contro corrente.

Abbiamo fatto bene.

Leggeremo quanto sarà effettivamente scritto quando il testo definitivo giungerà al Senato. Per ora circolano le cosiddette “precisazioni” come si legge in un articolo di BusinessOnline

 Uno degli interventi principali della Manovra 2026 riguarda il processo di liquidazione delle indennità di fine rapporto per i lavoratori del comparto pubblico. Il nuovo testo dispone che, dal 2027, il pagamento della prima rata del TFS/TFR venga effettuato entro nove mesi dalla cessazione del servizio invece che nei dodici mesi precedentemente previsti. Le modifiche previste sono dunque le seguenti:

  • Riduzione dei tempi minimi di attesa per la prima rata da 12 a 9 mesi
  • Manutenzione delle dilazioni rateali per importi elevati, con scadenze estese anche oltre i due anni
  • Anticipazione delle attese anche per il TFS, storicamente afflitto da lunghi tempi di erogazione.

Dalla proposta iniziale al testo definitivo: il peggioramento delle condizioni per i dipendenti pubblici

Durante la fase iniziale di elaborazione della Manovra, erano state ipotizzate soluzioni maggiormente favorevoli per il personale statale in uscita. In particolare, si era discusso della possibilità di ricevere anticipatamente una prima quota della liquidazione fino a 50.000 euro entro tre mesi dal pensionamento. Tuttavia, questa proposta non è stata inclusa nella versione definitiva della legge, per cui:

  • L’anticipo significativo della liquidazione resta escluso: solo una moderata riduzione dei tempi
  • Dipendenti pubblici ancora assoggettati a una tempistica rateale per la quota eccedente
  • Nessun reale adeguamento delle condizioni rispetto al settore privato

Il peggioramento percepito deriva dal confronto con le promesse iniziali e l’assenza di una piena estensione delle agevolazioni ipotizzate.

Conseguenze per i lavoratori statali: potere d’acquisto, aspettative e reazioni sindacali

L’applicazione della nuova normativa incide direttamente sulle risorse che i neo-pensionati del pubblico impiego possono effettivamente pianificare e utilizzare dopo la cessazione del servizio. L’attesa di nove mesi, seppure ridotta rispetto al passato, continua a determinare incertezza e talvolta disagio, specialmente per chi faceva affidamento su una liquidità più immediata e per importi consistenti perché implica:

  • Erosione del potere d’acquisto dovuta all’inflazione e al differimento delle somme attese
  • Impatto sulle scelte di spesa e investimento dei pensionandi
  • Frustrazione per il mancato rispetto delle aspettative generate durante la discussione della riforma

Le principali sigle sindacali hanno espresso forte disappunto: li mancato anticipo del pagamento del TFS/TFR, come annunciato, e la persistenza di lunghe attese sono viste come fattori di arretramento per la competitività e l’attrattività delle carriere nella pubblica amministrazione. Rispetto al settore privato, la pubblica amministrazione viene ulteriormente penalizzata dalla permanenza di un sistema meno favorevole sul piano della gestione del fine rapporto.

(Fonte)

giovedì 9 ottobre 2025

Nuova interrogazione dell'On. Fabrizio Benzoni - Azione


Nuova interrogazione dell'On. Fabrizio Benzoni (AZ-PER-RE) cofirmata dal'On. Antonio D'Alessio (AZ-PER-RE).

Con rinnovato impegno gli On. Benzoni e D'Alessio tornano a presentare un'interrogazione al Ministro del Lavore e delle Politiche Sociali su mancata rivalutazione Buonuscita dei Postali dal 28/02/1998 riprendendo l'argomento là dove era stato lasciato dopo la risposta del Sottosegretario Durigon all'interrogazione a risposta immediata in commissione XI-Lavoro, sempre dell'On. Benzoni, del 30-11-2023. 

Da allora abbiamo scritto al Sottosegreatario Durigon chiedendogli un incontro nel merito e sottoporgli alcune ipotesi di soluzione. Abbiamo più volte telefonato alla sua segreteria per avere una risposta e reiterato la richiesta di incontro. NULLA.

Nulla neppure a seguito delle parole rassicuranti, in questo senso, avute successivamente all'incontro con l'On. Simona Bordonali (Lega).

Questa nuova interrogazione evidenzia anche le criticità seguite all'attacco informatico al sito delle GCFBuonuscita chie ha compromesso anche l'area riservata, tuttora non ripristinata.

Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-06071
presentato da
BENZONI Fabrizio
testo di
Martedì 7 ottobre 2025, seduta n. 543 

BENZONI e D'ALESSIO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

nel corso dell'attuale legislatura, il Ministro interrogato è stato destinatario di numerose interrogazioni parlamentari – in entrambi i rami del Parlamento e provenienti da opposti e differenti gruppi – sul tema del mancato aggiornamento del valore dell'indennità di buonuscita maturate sino al 28 febbraio 1998 dai lavoratori postali;

l'unica ad aver ricevuto risposta è stata presentata dai presenti interroganti nel novembre 2023 nell'ambito di un
question time in Commissione lavoro (n. 5-01679). In sede di risposta, il Sottosegretario Durigon concludeva dicendo che: «la vicenda esposta (...) è meritoria di attenzione da parte del Governo» seppur riconoscendo quanto, l'ipotesi di aggiornamento del valore dell'indennità di buonuscita, comporterebbe, unitamente alla modifica dell'attuale disciplina in materia di buonuscita, l'allocazione di ingenti risorse finanziarie, la cui possibilità di reperimento è da valutarsi alla luce dell'attuale quadro congiunturale e nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica;

come fatto notare in sede di replica, appare paradossale che sia stata, di fatto, congelata l'indennità di buonuscita di circa duecento mila dipendenti postali considerato che la prestazione viene calcolata sulla base dei valori retributivi utili in vigore al 28 febbraio 1998, a differenza di quanto avviene per gli altri lavoratori pubblici e privati;

tale discriminazione si protrae da anni e, come gli interroganti hanno avuto modo di apprendere, il Sottosegretario Durigon e altri organi ministeriali, nel corso dell'ultimo anno, avrebbero ricevuto direttamente numerose segnalazioni e sollecitazioni da parte dei cittadini coinvolti volte a chieder seguito di quanto pronunciato dal Sottosegretario in merito all'attenzione che il Governo riserva alla problematica. Tuttavia, non hanno ricevuto alcuna risposta concreta o proposta di soluzione. Ogni tentativo di interlocuzione, anche per il tramite di parlamentari appartenenti a diversi schieramenti e di rappresentanze sindacali, non ha sortito alcun esito;

in aggiunta si segnala che il sito web della gestione commissariale del Fondo buonuscita, istituito specificamente per i lavoratori di Poste italiane, nel novembre 2024 è stato oggetto di un attacco informatico che ha compromesso l'accesso all'area riservata, tuttora non ripristinata. Tale circostanza, che tuttora persiste, ha determinato notevoli disagi per gli iscritti e incertezza in ordine alla gestione dei dati personali;

la condizione di grave incertezza e disparità di trattamento rispetto ad altre categorie di lavoratori che continua a persistere necessita di essere risolta. Si osserva, inoltre, che l'onerosità dell'intervento è dipesa anche dal protrarsi, negli anni, del blocco della rivalutazione della buonuscita pertanto, continuare a rimandare una concreta iniziativa risolutiva, renderà sempre più ingenti le somme necessarie alla rivalutazione della buonuscita di tutti coloro che ne hanno diritto, anche considerando la maturazione degli interessi su tali importi –:

se – qualora non fosse possibile promuovere iniziative normative al fine di riconoscere la rivalutazione del trattamento di quiescenza sia dei lavoratori cessati che di quelli ancora in servizio di Poste italiane – non si intenda fornire una risposta risolutiva ai cittadini e alle cittadine coinvolti;

quali iniziative di competenza si intendano adottare per garantire la piena funzionalità e sicurezza del sito della Gestione commissariale del Fondo buonuscita;

se si ritenga opportuno convocare in tempi brevi un tavolo di confronto con le rappresentanze dei lavoratori interessati, al fine di individuare soluzioni concrete e condivise a una problematica che si protrae da anni.

(4-06071)

 



venerdì 13 giugno 2025

Relazione programmatica INPS: STOP al pagamento differito del TFS

Inps: «Stop al pagamento differito del Tfs ai dipendenti pubblici ed erogazioni più rapide»

Alessandro Belli 13 Giugno 202512 Giugno 2025

Stop al pagamento differito del Tfs/Tfr agli statali. Così recita la relazione programmatica 2026-2028 appena approvata dal Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inps: «Va data attuazione ai dettati della Corte Costituzionale che con sentenza n. 130/2023 ha invitato il legislatore a superare la disciplina sul differimento della liquidazione del Tfs ai dipendenti della Pubblica amministrazione, la quale seppur giustificabile temporaneamente a fini di contenimento della spesa pubblica risulterebbe contraria all’art. 3 della Costituzione nel caso in cui diventasse permanente». Le proposte di legge avanzate finora in Parlamento per superare il meccanismo del pagamento differito non sono andate in porto per un problema di copertura.

Basta ritardi

Ma la relazione programmatica 2026-2028 chiede anche di abbattere i ritardi nel pagamento della liquidazione agli statali. Ci sono dipendenti pubblici che aspettano anche 5 anni prima di ricevere il Tfs/Tfr. «Bisogna intervenire sull’assetto organizzativo – si legge nella relazione – e sulla dotazione organica degli uffici sia a livello centrale che territoriale, per addivenire ad una contrazione dei tempi di erogazione dei trattamenti di fine servizio e fine rapporto, e investire con urgenza sull’infrastruttura informatica per migliorare l’automatizzazione del flusso Tfr nei confronti dei Fondi pensione di previdenza complementare, prevedendo, nell’attesa dell’automazione, un progetto straordinario che integri le risorse umane dedicate alla gestione del flusso dei Fondi pensione».

La normativa
Il pagamento del Tfs/Tfr è corrisposto ai dipendenti pubblici in un’unica soluzione se l’ammontare complessivo lordo è pari o inferiore a 50.000 euro, oppure in due rate annuali quando l’importo è superiore a 50.000 euro e inferiore a 100.000 euro, o in tre rate annuali se la cifra supera i 100.000 euro. La normativa prevede che il Tfs/Tfr venga liquidato dopo 90 giorni per le pensioni di inabilità o per decesso del lavoratore, mentre ne devono passare 12 in caso di cessazione dal servizio per raggiungimento dei limiti di età e di servizio. Per tutti gli altri casi di cessazione, come per esempio le dimissioni, il licenziamento e le uscite anticipate, l’attesa stabilita è di 24 mesi. Come detto, questi tempi però non vengono rispettati. Risultato? I dipendenti pubblici in quiescenza che hanno l’esigenza di incassare prima il trattamento sono costretti a rivolgersi alle banche che, in convenzione con lo Stato, anticipano il Tfs/Tfr a un tasso di interesse agevolato. Il tasso applicato dalle banche si ottiene sommando lo 0,5% di spread al rendistato, indice che fotografa l’andamento di un paniere di titoli di Stato e che si attesta attualmente poco sotto il 3%.

(Fonte)

giovedì 15 maggio 2025

Quando potremo accedere all'area riservata della GCFBuoniscita?

Grazie alla rete di discussione della pagina FB "Stop al furto delle Buonuscite..." abbiamo la possibiltà di restituire e condividere un'informazione a con un certo grado di affidabilità.

Un esempio di quanto sia utile che ciascuno si possa attivare in quel che può, mettendo al bando sterili e polemici "piagnistei".

Qui di seguito riportiamo alcuni passaggi di informazione.  

Vito Ricevuta mail. Non l'ho aperta perché mi sembra una truffa.

Carmine Ho parlato con loro mesi fa e mi avevano detto chiami verso marzo /aprile. Per me è tutto una messa in scena. Non è che i soldi sono andati in fumo e ci vogliono prendere x il culo? Chi abita a Roma non può andare a vedere?

Franco La buona notizia è che le e-mail Sono affidabili. Franco aggiunge: «Erano obbligati a farlo anche prima in base alla normativa della privacy... Ogni volta che c' è una violazione di una banca dati

Poi anche Francesco è andato alla fonte per informarsi. «Come annunciato ho contattato la funzionaria della Gfb di cui ho il contatto (...mittente della mail...) che mi ha confermato l’origine sicura delle mail; mi ha anche detto che l’invio è stato richiesto dall’Autorità Garante della Privacy a seguito dell’attacco informatico subito dalla Gfb. Tale Autorità ha visionato e approvato il testo. Al momento stanno lavorando al ripristino dell’accesso sicuro al sito, ma non si conoscono i tempi».

Pippo segnala ci dal sito di GCFB si apre questo popup (finestra a  comparsa che si apre automaticamente dalla pagina dwl sito che si sta visitando) ma molti non la vedono.

Cinzia Finché non ripristinano tutto non si può neanche cambiare la password.

Monica Sono riuscita a parlare con loro per telefono e mi hanno confermato che le mail le hanno inviate loro... Il sito è in ripristino e appena si potrà accedere, a quel punto cambiare subito la password...

Concludendo. 
La e-mail ricevuta è
AFFIDABILE e DOVUTA,
INEFFICACE dal punto di vista del risultato.
Fino al ripristino della possibilità di accesso ai dati personali - la possibilità di modificare la Password per l'accesso ai dati personali è impossibile.

Saremo avvisati del ripristino dei dati personali nell'area riservata nel sito della GCFBuonuscita onde poter accedere e modificare la password, come ci hanno comunicato di fare o dovremo arrangiarci?

Noi pensiamo che, questa, sì che sarebbe una comunicazione utile ed efficace.

giovedì 1 maggio 2025

ATTENZIONE

Stanno arrivando e-mail che sembrano corrette nei riferimenti, ma scritte in modo strano (parole tutte attaccate e spazi ingiustificati nel testo).
Viene il sospetto che possa essere un phishing, a seguito dell'hackeraggio ed al possibile accesso alla banca dati, perché stanno giungendo anche a persone che sono già state liquidate da qualche lustro.
NON PROCEDETE.
Facciamo in modo che non si debba rincorrere un altro problema.
Le (numerose) Organizzazioni Sindacali VERIFICHINO ALLA FONTE l'affidabilità e DIANO INDICAZIONI.
Per favore!



lunedì 21 aprile 2025

Continua la negazione dei diritti su TFS

 Logo (AGENPARL) - Roma, 17 Aprile 2025

(AGENPARL) – Thu 17 April 2025 DL PA, BARZOTTI (M5S): GOVERNO CONTINUA A NEGARE DIRITTI LAVORATORI SU TFS
ROMA, 17 aprile – “Anziché pensare ai lavoratori della Pubblica Amministrazione e a migliorare la qualità del loro impiego, il Governo e la maggioranza peggiorano le loro condizioni e si occupano di poltrone. Anche sul Trattamento di Fine Servizio, con il decreto PA arrivano solo passi indietro che ci allontanano dal dovere di dare attuazione ai principi espressi dalla Corte Costituzionale che prevede che il Tfs venga erogato nel termine di tre mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro, eliminando questa insopportabile discriminazione tra dipendenti pubblici e dipendenti privati. Anziché bocciare di continuo i nostri emendamenti, come avvenuto anche oggi, governo e maggioranza procedano senza indugio all’analisi della proposta di legge a prima firma del collega M5S Alfonso Colucci, che consentirebbe di accogliere in pieno le indicazioni della Consulta e di riconoscere ai lavoratori pubblici un diritto sacrosanto, e la smettano di nascondersi dietro alibi inesistenti”.
Lo afferma la deputata M5S Valentina Barzotti, capogruppo in commissione Lavoro.
—————–
Ufficio Stampa Parlamento
Movimento 5 Stelle

giovedì 6 febbraio 2025

La rubrica "lettere" ai giornali è occasione per parlare di Buonuscita-TFS

 Nella rubrica "lettere" al direttore, di tanto in tanto qualcuno ricorda questa nostra triste vicenda che riguarda SOLO i 219.601 LAVORATORI POSTALI "attivi", dipendenti alla data del 28/02/1998. 

Questa è solo un ripercorrere quasi tutta la storia e questo farlo è bene, anzi doveroso (dovremmo essere molti di più). 
Però ci viene da dire che - se non è scritta a titolo personale - manca la parte della proposta. 
Come Comitato Buonuscita PT ne abbiamo avanzate alcune attraverso i pochi parlamentari disposti ad ascoltarci e a capire di cosa si tratta (non è affatto scontato). Ci abbiamo provato anche con tutte le Organizzazioni Sindacali confederali, autonome e "di base", ma... 
Continueremo a provarci. 
Intanto manterremo una stringente attenzione su questo problema e ciò che ne è derivato, come, ad esempio, l'errata tassazione da parte dell'ADE (l'abbiamo affrontata e risolta da soli con Dir. Centr. ADE nel 2019 e nel 2022, ma che continua ad esistere in alcune Agenzie delle Entrate territoriali), il ritardato pagamento (spesso si va oltre il termine stabilito).
E da ultimo il sito GCFBuonuscita hackerato tre mesi fa, ma non ancora totalmente ripristinato.




martedì 4 febbraio 2025

Ripristinato il sito della GCFBuonuscita hackerato circa 3 mesi fa

Torna disponibile il sito https://www.buonuscitaposte.it/index.html

Mancano ancora alcune funzionalità necessarie alla sua piena ed efficace utilizzabilità esistenti in precedenza.

Soprattutto MANCA LA SEZIONE relativa all'AREA PERSONALE e perciò è impossibile accedere ai propri dati.


lunedì 20 gennaio 2025

Non ancora ripristinato il sito hackerato oltre due mesi fa

"È inaccettabile che, dopo oltre due mesi e mezzo, il sito gestito dall'Inps per la richiesta della certificazione per l'accesso all'anticipo dell'indennità di buonuscita per i lavoratori di Poste Italiane risulti ancora inaccessibile.

Questo disservizio, causato da un attacco hacker che ha compromesso il sistema informatico, continua a generare gravi disagi per i lavoratori del comparto.

Dal 23 dicembre 2024, i cittadini avrebbero dovuto poter accedere al servizio, ma la situazione attuale sta compromettendo i diritti e le aspettative di tanti lavoratori che si trovano in difficoltà economica. La mancanza di un intervento tempestivo non solo mina la fiducia dei cittadini nelle Istituzioni, ma mette a rischio il benessere di numerose famiglie"

Lo afferma in una nota il senatore del M5S Orfeo Mazzella.

    "Reputo fondamentale che il Governo prenda coscienza della gravità della situazione e adotti le misure necessarie per sbloccare il servizio al più presto, intervenendo con urgenza per garantire il pieno accesso a questo servizio essenziale e a risolvere le problematiche che impediscono il regolare funzionamento del sito Inps. I lavoratori di Poste Italiane - conclude Mazzella - meritano rispetto e supporto e non possono essere lasciati in balia di un sistema informatico inadeguato".

Fonte