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venerdì 30 dicembre 2022

A coloro che dal 2023 non saranno più dipendenti di Poste

Con delibera n. 219 del 9/11/2022, il Consiglio di Amministrazione dell’INPS ha deciso e regolamentato le condizioni per accedere all’anticipazione del TFR e TFS, la cosiddetta "liquidazione" del salario differito spettante al momento delle cessazione del rapporto di lavoro.
Entrerà in vigore dal  1 febbraio 2023

Nel caso di postali:

- il TFR (maturato dal 01/03/1998) è regolarmente pagato da Poste entro i 3 mesi successivi, come accade per tutti i rapporti di lavoro "privati";
- la Buonuscita-TFS (dall'assunzione al 28/02/1998) viene liquidata coi tempi dei pubblici dipendenti ma - a differenza dei dipendenti pubblici - a quell'importo maturato 25 anni fa NON VIENE APPLICATA ALCUNA FORMA DI RIVALUTAZIONE E INTERESSI e perciò il suo potere d'acquisto è più che dimezzato

La norma sui Pubblici dipendenti che ritarda a seconda dei casi da 2 fino a circa 7 anni il pagamento del TFS senza interessi, quindi, riguarda i Postali.

Per questi lavoratori dal 2020 c'è la possibilità di farsi anticipare dalle banche che hanno aderito all'accordo-quadro l'anticipo del Trattamento di Fine Servizio pagando degli interessi "calmierati". Interessi che se allora erano dello 0,40% oggi arrivano anche la 3%.
Ricordiamo che contro questo diverso trattamento che penalizza i "pubblici" dovrà esprimersi la Corte Costituzionale. 

Ora anche l'INPS si mette in campo per anticipare la liquidazione con un interesse dell'1% (più un altro 0,50% una tantum), vantaggioso rispetto ai tassi ben più alti della Banche. È un'opportunità da valutare perché l'inflazione a 2 cifre erode ulteriormente e più velocemente il "potere d'acquisto" di questo "salario differito.
Questo per quel che riguarda il singolo lavoratore.

Ma per i Postali?
La logica direbbe che questo strumento dovrebbe essere applicabile anche ai Postali, così come avviene oggi per chi chiede l'anticipo alla Banche
.
Ma la logica non è ancora suffragata da certezze.
Le Organizzazioni Sindacali (di qualunque tipo) si sono attivate per avanzare preventivamente una richiesta in questo senso all'INPS e/o alla Gestione Commissariale del Fondo Buonuscita? 

Non ci risulta. Non lo abbiamo letto in nessuno dei comunicati pubblicati.

Vorremmo essere smentiti, perché altrimenti il rischio è che una leggerezza o una sottovalutazione in questo senso possa trasformarsi nell'ennesima penalizzazione che  discrimina ulteriormente i Postali.

Lo chiediamo loro da questo Bolg, ma lo diciamo anche ai dipendenti postali interessati oggi, o che lo saranno in futuro: FATEVI SENTIRE! 

Attivatevi presso di loro: Confederali, Autonomi o "di base" sono tutti titolati a fare questo passo. NON ASPETTATE, NON BISOGNA DORMICI SU. L'insipienza di oggi potrebbe diventare un danno certo, nel breve tempo e per sempre. 


venerdì 23 dicembre 2022

Il Comitato Buonuscita PT nel 2022

 Lettera - consuntivo 2022

Il nostro impegno nel 2022, in sintesi.

Con la Politica.

Sono continuati anche nel 2022 i contatti coi Parlamentari. L’interruzione della legislatura ha rotto tutti i fili del rapporto con i parlamentari ed i loro collaboratori. Ora stiamo pazientemente ricominciando tutto da capo. Abbiamo documentato i passaggi salienti agli aderenti al nostro Comitato.

Il 3 febbraio 2022 Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella appena rieletto legge il suo discorso al Parlamento nel giorno del giuramento, tutto incentrato sul concetto di dignità.
Il 07/02/2022 gli scrivo una lettera che concludo con le sue stesse parole:
«La dignità, dunque, come pietra angolare del nostro impegno, della nostra passione civile».
Nella risposta del 22/02/2022 dagli Uffici della Presidenza delle Repubblica: «Gentile signor Zani, in relazione alla lettera indirizzata al Presidente della Repubblica, posso darLe assicurazione che questo Ufficio ha sottoposto quanto da Lei rappresentato all’attenzione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali».

                                Contatti telefonici e via e-mail al MLPS non hanno dato esito.

Giornalisti.

Abbiamo scritto a diversi giornalisti e testate giornalistiche di TV e carta stampata, ma anche dei quotidiani online. Dallo sconosciuto corrispondente locale alla Gabanelli passando per Striscia la notizia/Gabibbo, le Iene, Mario Giordano, Giletti, Report e via dicendo.

L’unico articolo è stato pubblicato dal Gazzettino di Padova. Un buon articolo.

Sindacato.

Della nostra attività ha sempre dato puntuale notizia solo FNC-UGL del Veneto (17/08 e 10/12).
Nel congresso territoriale del Molise è stato approvato un ODG chiede a SLC-CGIL di adoperarsi in tutte le sedi per la Buonuscita.
Abbiamo scritto anche alla UIL (Bombardieri, Proietti) senza trovare risposte. Lo rifaremo dopo aver letto parole condivisibili, ma che non contemplano la nostra mancata rivalutazione.

Errori dell’Agenzia delle Entrate. 
L’anno scorso avevamo segnalato l’errore nell’indicazione della data di assunzione (per tutti il 01/03/1998) nel “ricalcolo”. Il dialogo impostato da Michele Costantino e Daniele del Corso ha portato buoni frutti. L’AE ha riconosciuto la validità di quanto rilevato ed emesso circolari interne a tutte le AE territoriali. Ci sono state resistenze negli Uffici periferici, ma la competente tenacia nel dare consigli attraverso la pagina FB
Stop al Furto delle buonuscite dei lavoratori di Poste Italiane ha dato frutti, tant’è che chi ha presentato istanza ha ottenuto il rimborsi anche consistenti.

Nel 2022 Daniele Del Corso ha riscontrato un nuovo errore nel “ricalcolo”.
Abbiamo segnalato subito a tutti (politici, sindacalisti e giornalisti).
L’unica risposta operativa è venuta dall’On. Gian Mario Fragomeli (commissione Finanze) che si è attivato e procurato un contatto con i competenti Uffici della Direzione Centrale.
Immediatamente abbiamo inviato la documentazione a sostegno il 19/08/2022 e mantenuto nel tempo un colloquio (lungo e complicato) che ha portato a rassicurazioni sull’accoglimento delle ragioni da noi espresse.
Attendiamo che le disposizioni operative a tutti i territori vengano emanati così come ci sono stati illustrati dal Dirigente preposto dell’AE, sicché le sedi territoriali abbiano un atteggiamento omogeneo (e magari si intimi loro di non essere arroganti con chi già si rivolge al funzionario praticamente disarmato e con l’unica forza proveniente dalla sicurezza che quanto abbiamo scritto è fondato).

Come sempre comunicheremo tempestivamente ogni aggiornamento. 
Resta l’amarezza di aver fatto con tenacia, ma da soli, un intervento basato solo sulla buona volontà di poche persone che hanno trovato dall’altra parte persone disposte ad ascoltare anche noi che non abbiamo strumenti giuridici per “imporsi”.

Ricorso alla Corte di Giustizia. 
Il ricorso alla Corte d'Appello presentato nel
2019 da 217 aderenti al Comitato doveva essere discusso a settembre del 2021 - già 2 anni sono tanti - è stata rimandata al 22/11/2022.
Il 16/11/2022 il nostro avvocato Gallone ha ricevuto una PEC con la comunicazione dell’ulteriore rinvio d'ufficio di alcune cause tra le quali la nostra. La nuova data è 12 settembre 2023.
Ogni valutazione non può che partire dal senso di rabbia e schifo per questo modo di agire da parte di chi è preposto ad esercitare la giustizia.

Il tempo che passa è in se stesso una condanna. 
I ricorrenti non chiedono alla “giustizia italiana” di esprimersi nel merito ma il rinvio alla Corte di Giustizia Europea affinché sia verificata la compatibilità della normativa in materia con il quadro delle norme comunitarie.
Questo rimandare nel tempo è di fatto un elemento di condanna che la “giustizia italiana” continua ad infliggere senza rispondere al merito della nostra richiesta: SI ESPRIMA LA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA.

Ha senso continuare questa lotta? 
Siamo degli illusi Don Chisciotte alle prese coi mulini a vento? 
C’è chi lo dice. Altri lo pensano soltanto.

Noi ci siamo interrogati su questo. 
Per la nostra attività non abbiamo chiesto un nichelino (anzi…) perché ci sono valori non acquistabili, come la gratuità, e…

1-     Mandiamo e-mail innanzitutto agli oltre 1270 nominativi di persone aderenti al nostro Comitato per informarli tempestivamente di ciò che si fa, dell’ascolto/non ascolto ottenuti dai rappresentanti delle Istituzioni.
2-     Pubblichiamo informazioni e manteniamo discussioni sulla pagina FB stop al furto delle buonuscite dei lavoratori di poste italiane.
3-     Rispondiamo a e-mail, telefonate e contatti Messenger.
4-     Questo impegno è operativamente sostenuto da pochissime persone (ne servirebbero di più soprattutto tra i romano-laziali).
5-     Avendo trovato errori negli avvisi di pagamento emessi dall’Agenzia delle Entrate, grazie alle persone competenti che ci sono tra noi, come Daniele Del Corso, abbiamo cercato e trovato interlocutori sensibili all’AE. Ciò ha permesso a diverse persone di ottenere rimborsi e ad altri (che magari fanno ironie sui Don Chisciotte) di non trovarsi nella stessa situazione perché l’errore è stato evitato alla fonte, a loro insaputa.
6-     Siamo i soli ad aver pensato di rivolgerci alla Corte di Giustizia Europea, l’unica che ancora non si è espressa su quello che per noi è un “furto” perpetrato ai danni SOLO di 219.601 dipendenti Postali al 28-/02/1998.

Ci piacerebbe conoscere
il vostro singolo punto di vista.

Il quadro generale non dei più edificanti,
ma con la sincerità di sempre vogliamo
augurare il meglio possibile a voi
e alle persone che vi sono care.

Buona salute
Buon Natale e
Buon anno 2023.