Tra i 4 emendamenti alla legge di bilancio c'è anche quello che riguarda la buonuscita dei postali presentato dal Movimento 5 Stelle, Sen. Orfeo Mazzella ed altri.
Buonuscita postali non rivalutata dal 28-2-1998
Per i dipendenti Postali il valore della BUONUSCITA è stato fissato al 28 febbraio 1998. Quell'importo viene liquidato al lavoratore SENZA ALCUNA FORMA DI RIVALUTAZIONE. Questo ingiusto trattamento riguarda SOLO i Postali. Perché 219.601 lavoratori non hanno diritto all'intero trattamento retributivo differito, come tutti gli altri ? Mettiamo in comune i documenti, facciamo conoscere le iniziative intraprese e quelle che si vorranno intraprendere per contrastare questa ingiustizia.
Indirizzo e.mail
lunedì 17 novembre 2025
domenica 26 ottobre 2025
TFS e Legge di Bilancio. Promesse disattese
Nel testo presentato al Senato la promessa più volte ribadita dal Governo di ridurre i tempi di attesa del Trattamento di Fine Servizio come da sentenze della Corte Costituzionale restano disattese.
venerdì 24 ottobre 2025
TFS IN LEGGE DI BILANCIO
La sbandierata decisione di pagare
il TFS (Buonuscita) entro 3 mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro
ci pareva una stonatura. Non perché sia impossibile, tutt’altro, ma perché sembrava
essere contro corrente.
Abbiamo fatto bene.
Leggeremo quanto sarà effettivamente scritto quando il testo definitivo giungerà al Senato. Per ora circolano le cosiddette “precisazioni” come si legge in un articolo di BusinessOnline
- Riduzione dei
tempi minimi di attesa per la prima rata da 12 a 9 mesi
- Manutenzione
delle dilazioni rateali per importi elevati, con scadenze estese anche oltre
i due anni
- Anticipazione
delle attese anche per il TFS, storicamente afflitto da lunghi tempi di erogazione.
Dalla proposta iniziale al testo definitivo: il peggioramento
delle condizioni per i dipendenti pubblici
Durante la fase iniziale di elaborazione della Manovra,
erano state ipotizzate soluzioni maggiormente favorevoli per il personale statale
in uscita. In particolare, si era discusso della possibilità di ricevere anticipatamente
una prima quota della liquidazione fino a 50.000 euro entro tre mesi dal pensionamento.
Tuttavia, questa proposta non è stata inclusa nella versione definitiva della
legge, per cui:
- L’anticipo
significativo della liquidazione resta escluso: solo una moderata riduzione
dei tempi
- Dipendenti
pubblici ancora assoggettati a una tempistica rateale per la quota eccedente
- Nessun reale
adeguamento delle condizioni rispetto al settore privato
Il peggioramento percepito deriva dal confronto con le
promesse iniziali e l’assenza di una piena estensione delle agevolazioni ipotizzate.
Conseguenze per i lavoratori statali: potere d’acquisto,
aspettative e reazioni sindacali
L’applicazione della nuova normativa incide direttamente
sulle risorse che i neo-pensionati del pubblico impiego possono effettivamente pianificare
e utilizzare dopo la cessazione del servizio. L’attesa di nove mesi, seppure ridotta
rispetto al passato, continua a determinare incertezza e talvolta disagio, specialmente
per chi faceva affidamento su una liquidità più immediata e per importi consistenti
perché implica:
- Erosione del
potere d’acquisto dovuta all’inflazione e al differimento delle somme attese
- Impatto sulle
scelte di spesa e investimento dei pensionandi
- Frustrazione
per il mancato rispetto delle aspettative generate durante la discussione della
riforma
Le principali sigle sindacali hanno espresso forte disappunto: li mancato anticipo del pagamento del TFS/TFR, come annunciato, e la persistenza di lunghe attese sono viste come fattori di arretramento per la competitività e l’attrattività delle carriere nella pubblica amministrazione. Rispetto al settore privato, la pubblica amministrazione viene ulteriormente penalizzata dalla permanenza di un sistema meno favorevole sul piano della gestione del fine rapporto.
(Fonte)
giovedì 9 ottobre 2025
Nuova interrogazione dell'On. Fabrizio Benzoni - Azione
Nuova interrogazione dell'On. Fabrizio Benzoni (AZ-PER-RE) cofirmata dal'On. Antonio D'Alessio (AZ-PER-RE).
Da allora abbiamo scritto al Sottosegreatario Durigon chiedendogli un incontro nel merito e sottoporgli alcune ipotesi di soluzione. Abbiamo più volte telefonato alla sua segreteria per avere una risposta e reiterato la richiesta di incontro. NULLA.
Nulla neppure a seguito delle parole rassicuranti, in questo senso, avute successivamente all'incontro con l'On. Simona Bordonali (Lega).
Questa nuova interrogazione evidenzia anche le criticità seguite all'attacco informatico al sito delle GCFBuonuscita chie ha compromesso anche l'area riservata, tuttora non ripristinata.
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-06071
presentato da
BENZONI Fabrizio
testo di
Martedì 7 ottobre 2025, seduta n. 543
nel corso dell'attuale legislatura, il Ministro interrogato è stato destinatario
di numerose interrogazioni parlamentari – in entrambi i rami del Parlamento e provenienti
da opposti e differenti gruppi – sul tema del mancato aggiornamento del valore dell'indennità
di buonuscita maturate sino al 28 febbraio 1998 dai lavoratori postali;
l'unica ad aver ricevuto risposta è stata presentata dai presenti interroganti
nel novembre 2023 nell'ambito di un question time in Commissione lavoro (n.
5-01679). In sede di risposta, il Sottosegretario Durigon concludeva dicendo che:
«la vicenda esposta (...) è meritoria di attenzione da parte del Governo» seppur
riconoscendo quanto, l'ipotesi di aggiornamento del valore dell'indennità di buonuscita,
comporterebbe, unitamente alla modifica dell'attuale disciplina in materia di buonuscita,
l'allocazione di ingenti risorse finanziarie, la cui possibilità di reperimento
è da valutarsi alla luce dell'attuale quadro congiunturale e nel rispetto dei vincoli
di finanza pubblica;
come fatto notare in sede di replica, appare paradossale che sia stata, di fatto,
congelata l'indennità di buonuscita di circa duecento mila dipendenti postali considerato
che la prestazione viene calcolata sulla base dei valori retributivi utili in vigore
al 28 febbraio 1998, a differenza di quanto avviene per gli altri lavoratori pubblici
e privati;
tale discriminazione si protrae da anni e, come gli interroganti hanno avuto
modo di apprendere, il Sottosegretario Durigon e altri organi ministeriali, nel
corso dell'ultimo anno, avrebbero ricevuto direttamente numerose segnalazioni e
sollecitazioni da parte dei cittadini coinvolti volte a chieder seguito di quanto
pronunciato dal Sottosegretario in merito all'attenzione che il Governo riserva
alla problematica. Tuttavia, non hanno ricevuto alcuna risposta concreta o proposta
di soluzione. Ogni tentativo di interlocuzione, anche per il tramite di parlamentari
appartenenti a diversi schieramenti e di rappresentanze sindacali, non ha sortito
alcun esito;
in aggiunta si segnala che il sito web della gestione commissariale del
Fondo buonuscita, istituito specificamente per i lavoratori di Poste italiane, nel
novembre 2024 è stato oggetto di un attacco informatico che ha compromesso l'accesso
all'area riservata, tuttora non ripristinata. Tale circostanza, che tuttora persiste,
ha determinato notevoli disagi per gli iscritti e incertezza in ordine alla gestione
dei dati personali;
la condizione di grave incertezza e disparità di trattamento rispetto ad altre
categorie di lavoratori che continua a persistere necessita di essere risolta. Si
osserva, inoltre, che l'onerosità dell'intervento è dipesa anche dal protrarsi,
negli anni, del blocco della rivalutazione della buonuscita pertanto, continuare
a rimandare una concreta iniziativa risolutiva, renderà sempre più ingenti le somme
necessarie alla rivalutazione della buonuscita di tutti coloro che ne hanno diritto,
anche considerando la maturazione degli interessi su tali importi –:
se – qualora non fosse possibile promuovere iniziative normative al fine di
riconoscere la rivalutazione del trattamento di quiescenza sia dei lavoratori cessati
che di quelli ancora in servizio di Poste italiane – non si intenda fornire una
risposta risolutiva ai cittadini e alle cittadine coinvolti;
quali iniziative di competenza si intendano adottare per garantire la piena
funzionalità e sicurezza del sito della Gestione commissariale del Fondo buonuscita;
se si ritenga opportuno convocare in tempi brevi un tavolo di confronto con
le rappresentanze dei lavoratori interessati, al fine di individuare soluzioni concrete
e condivise a una problematica che si protrae da anni.
(4-06071)
venerdì 13 giugno 2025
Relazione programmatica INPS: STOP al pagamento differito del TFS
Inps: «Stop al pagamento differito del Tfs ai dipendenti pubblici ed erogazioni più rapide»
Alessandro Belli 13 Giugno 202512 Giugno 2025Stop al pagamento differito del Tfs/Tfr agli
statali. Così recita la relazione programmatica 2026-2028 appena approvata dal
Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inps: «Va data attuazione ai dettati
della Corte Costituzionale che con sentenza n. 130/2023 ha invitato il
legislatore a superare la disciplina sul differimento della liquidazione del
Tfs ai dipendenti della Pubblica amministrazione, la quale seppur
giustificabile temporaneamente a fini di contenimento della spesa pubblica
risulterebbe contraria all’art. 3 della Costituzione nel caso in cui diventasse
permanente». Le proposte di legge avanzate finora in Parlamento per superare il
meccanismo del pagamento differito non sono andate in porto per un problema di
copertura.
Basta ritardi
Ma la relazione
programmatica 2026-2028 chiede anche di abbattere i ritardi nel pagamento della
liquidazione agli statali. Ci sono dipendenti pubblici che aspettano anche 5
anni prima di ricevere il Tfs/Tfr. «Bisogna intervenire sull’assetto
organizzativo – si legge nella relazione – e sulla dotazione organica degli
uffici sia a livello centrale che territoriale, per addivenire ad una
contrazione dei tempi di erogazione dei trattamenti di fine servizio e fine
rapporto, e investire con urgenza sull’infrastruttura informatica per
migliorare l’automatizzazione del flusso Tfr nei confronti dei Fondi pensione
di previdenza complementare, prevedendo, nell’attesa dell’automazione, un
progetto straordinario che integri le risorse umane dedicate alla gestione del
flusso dei Fondi pensione».
La normativa
Il pagamento del Tfs/Tfr è corrisposto ai
dipendenti pubblici in un’unica soluzione se l’ammontare complessivo lordo è
pari o inferiore a 50.000 euro, oppure in due rate annuali quando l’importo è
superiore a 50.000 euro e inferiore a 100.000 euro, o in tre rate annuali se la
cifra supera i 100.000 euro. La normativa prevede che il Tfs/Tfr venga
liquidato dopo 90 giorni per le pensioni di inabilità o per decesso del
lavoratore, mentre ne devono passare 12 in caso di cessazione dal servizio per
raggiungimento dei limiti di età e di servizio. Per tutti gli altri casi di
cessazione, come per esempio le dimissioni, il licenziamento e le uscite
anticipate, l’attesa stabilita è di 24 mesi. Come detto, questi tempi però non
vengono rispettati. Risultato? I dipendenti pubblici in quiescenza che hanno
l’esigenza di incassare prima il trattamento sono costretti a rivolgersi alle
banche che, in convenzione con lo Stato, anticipano il Tfs/Tfr a un tasso di
interesse agevolato. Il tasso applicato dalle banche si ottiene sommando lo
0,5% di spread al rendistato, indice che fotografa l’andamento di un paniere di
titoli di Stato e che si attesta attualmente poco sotto il 3%.
(Fonte)
giovedì 15 maggio 2025
Quando potremo accedere all'area riservata della GCFBuoniscita?
Grazie alla rete di discussione della pagina FB "Stop al furto delle Buonuscite..." abbiamo la possibiltà di restituire e condividere un'informazione a con un certo grado di affidabilità.
Un esempio di quanto sia utile che ciascuno si possa attivare in quel che può, mettendo al bando sterili e polemici "piagnistei".
Qui di seguito riportiamo alcuni passaggi di informazione.
Vito Ricevuta mail. Non l'ho aperta perché mi sembra una truffa.
Carmine Ho parlato con loro mesi fa e mi avevano detto chiami verso marzo /aprile. Per me è tutto una messa in scena. Non è che i soldi sono andati in fumo e ci vogliono prendere x il culo? Chi abita a Roma non può andare a vedere?
Franco La buona notizia è che le e-mail Sono affidabili. Franco aggiunge: «Erano obbligati a farlo anche prima in base alla normativa della privacy... Ogni volta che c' è una violazione di una banca dati!»
Pippo segnala ci dal sito di GCFB si apre questo popup (finestra a comparsa che si apre automaticamente dalla pagina dwl sito che si sta visitando) ma molti non la vedono.
Cinzia Finché non ripristinano tutto non si può neanche cambiare la password.
Monica Sono riuscita a parlare con loro per telefono e mi hanno
confermato che le mail le hanno inviate loro... Il sito è in ripristino e
appena si potrà accedere, a quel punto cambiare subito la password...
Concludendo.
La e-mail ricevuta è
AFFIDABILE e DOVUTA,
INEFFICACE dal punto di vista del risultato.
Fino al ripristino della possibilità di accesso ai dati personali - la possibilità di modificare la Password per l'accesso ai dati personali è impossibile.
Saremo avvisati del ripristino dei dati personali nell'area riservata nel sito della GCFBuonuscita onde poter accedere e modificare la password, come ci hanno comunicato di fare o dovremo arrangiarci?
giovedì 1 maggio 2025
ATTENZIONE
lunedì 21 aprile 2025
Continua la negazione dei diritti su TFS
(AGENPARL) - Roma, 17 Aprile 2025
(AGENPARL) – Thu 17 April 2025 DL PA, BARZOTTI (M5S): GOVERNO CONTINUA A NEGARE DIRITTI LAVORATORI SU TFS
ROMA, 17 aprile – “Anziché pensare ai lavoratori della Pubblica Amministrazione e a migliorare la qualità del loro impiego, il Governo e la maggioranza peggiorano le loro condizioni e si occupano di poltrone. Anche sul Trattamento di Fine Servizio, con il decreto PA arrivano solo passi indietro che ci allontanano dal dovere di dare attuazione ai principi espressi dalla Corte Costituzionale che prevede che il Tfs venga erogato nel termine di tre mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro, eliminando questa insopportabile discriminazione tra dipendenti pubblici e dipendenti privati. Anziché bocciare di continuo i nostri emendamenti, come avvenuto anche oggi, governo e maggioranza procedano senza indugio all’analisi della proposta di legge a prima firma del collega M5S Alfonso Colucci, che consentirebbe di accogliere in pieno le indicazioni della Consulta e di riconoscere ai lavoratori pubblici un diritto sacrosanto, e la smettano di nascondersi dietro alibi inesistenti”.
Lo afferma la deputata M5S Valentina Barzotti, capogruppo in commissione Lavoro.
—————–
Ufficio Stampa Parlamento
Movimento 5 Stelle