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venerdì 22 febbraio 2019

Un altro ODG approvato

Nella seduta della Commissione Lavoro del Senato svoltasi ieri la Sen. Annamaria Parente - PD - ha riproposto un Ordine del Giorno sul problema della mancata rivalutazione della Buonuscita dei postali. Richiama quello approvato il 12/12/2018 - in occasione della Legge di Bilancio - e al quale il Governo non ha dato seguito.

Anche se dal punto di vista normativo nulla è cambiato, anche questa in occasione il problema è stato sollevato, rappresentato e votato anche dalla maggioranza visto anche il parere favorevole espresso dalla Presidente, Sen. Nunzia Catalfo - M5S.
Ciascuno di noi deve impegnarsi affinché a questo impegno seguano atti concreti.

Dai verbali della seduta di Sabato 16 febbraio 2019 abbiamo estratto la parte che ci riguarda evidenziando gli impegni.

Legislatura 18ª - 11ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 78 del 16/02/2019
LAVORO PUBBLICO E PRIVATO, PREVIDENZA SOCIALE   (11ª)
SABATO 16 FEBBRAIO 2019
78ª Seduta (antimeridiana)
Presidenza della Presidente CATALFO

Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Cominardi.

Si procede quindi all'esame degli ordini del giorno.

         Dopo che gli ordini del giorno sono stati dati per illustrati, la presidente CATALFO (M5S), relatrice, esprime parere favorevole sugli ordini del giorno G/1018/1/11 e G/1018/2/11, che risultano accolti dal Rappresentante del GOVERNO e non vengono dunque posti in votazione.

         Dichiarato decaduto l'ordine del giorno G/1018/3/11 per assenza dei proponenti, risulta accolto, e pertanto non posto in votazione, l'ordine del giorno G/1018/4/11, previo parere favorevole della presidente CATALFO (M5S), relatrice, e aggiunta di firma da parte del senatore PATRIARCA (PD).

N. 1018
G/1018/4/11
Il Senato,
            in sede di esame del disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, recante «disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni» (Atto Senato n. 1018),
        premesso che:
            l'articolo 23 prevede che i termini temporali per la corresponsione dei trattamenti di fine servizio dei dipendenti pubblici che accedano al pensionamento anticipato ai sensi dell'articolo 14 del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4 (cosiddetta «quota 100») decorrano dal momento in cui il diritto al trattamento pensionistico sarebbe maturato in base alla pensione di vecchiaia o alle forme di pensione anticipata di cui all'articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201;
            lo stesso articolo 23 prevede altresì la possibilità, per i soggetti che accedono al pensionamento con i requisiti della cosiddetta «quota 100» o che accedono al trattamento pensionistico di vecchiaia o anticipato secondo le altre norme summenzionate, di richiedere una somma pari all'indennità di fine servizio maturata, mediante finanziamento bancario agevolato, nell'importo massimo di 30.000 euro.
            in data 28 febbraio 1998 l'ente Poste italiane è stato trasformato in società per azioni;
            l'articolo 53, comma 6, della legge del 27 dicembre 1997, n. 449, con la finalità di provvedere alla liquidazione delle indennità di buonuscita maturata fino alla data del 28 febbraio 1998 dai lavoratori dell'amministrazione postale prima del passaggio di Poste italiane in società per azioni, stabilisce quanto segue: «A decorrere dalla data di trasformazione dell'Ente Poste Italiane in società per azioni ( ... ) al personale dipendente della società medesima spettano ( ... ) il trattamento di fine rapporto di cui all'articolo 2120 del codice civile e, per il periodo lavorativo antecedente, l'indennità di buonuscita maturata, calcolata secondo la normativa vigente prima della data di cui all'alinea del presente comma», ovvero che la prestazione debba essere calcolata sulla base dei valori retributivi utili in vigore al 28 febbraio 1998;
        considerato che:
            a tutti i dipendenti, sia pubblici che privati, viene riconosciuta la rivalutazione monetaria dell'indennità di buonuscita, essendo questa riconosciuta per legge;
            ancora oggi l'importo della buonuscita viene liquidato ai lavoratori postali senza alcuna forma di rivalutazione;
        tenuto conto che:
            rispondendo all'interrogazione 5-11009 del 30 marzo 2017 presso la XI Commissione permanente della Camera il 18 maggio 20 I 7, il Governo ha reso noto che i lavoratori postali in forza alla data del 28 febbraio 1998 erano 219.601, di questi 76.754 risultavano ancora dipendenti postali mentre agli altri 142.847 cessati dal servizio era già stata liquidata l'indennità di buonuscita non rivalutata dal 1998; l'ammontare della rivalutazione monetaria e degli interessi eventualmente riconoscibili a tutti gli interessati sarebbe pari a 907.261.000 euro, mentre l'ammontare complessivo delle indennità di buonuscita che dovranno essere liquidate fino al 2040 è di 939.972.000 euro;
            il Governo con l'approvazione, durante l'iter legislativo della legge di Bilancio 2019, dell'ordine del giorno G/981 sez I/8/11 si è già impegnato, non dando seguito all'impegno, a prevedere atti normativi che consentano ai lavoratori di Poste italiane S.p.A di usufruire di un costante aggiornamento del valore dell'indennità di buonuscita;

        impegna il Governo:
            a valutare l'opportunità di prevedere, attraverso atti di propria competenza, misure che consentano ai lavoratori di Poste italiane S.p.A, sia a quelli cessati che a quelli ancora in servizio, di usufruire di un costante aggiornamento del valore dell'indennità di buonuscita, al pari di tutti gli altri lavoratori, sia pubblici che privati.


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