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giovedì 7 dicembre 2023

TFR/TFS: dopo sentenza di anticostituzionalità, cos’è cambiato?

 TFR/TFS dipendenti pubblici: dopo sentenza di anticostituzionalità, cos’è cambiato?

 Di Maria Luisa Asta

Pubblicato il: 06/12/2023

Il caso del TFR e TFS: lentezza e disparità tra pubblico e privato nell'erogazione dei trattamenti di fine rapporto
Nell'ultimo decennio, il comparto della pubblica amministrazione in Italia ha sperimentato una serie di tagli e compressioni, principalmente a causa di provvedimenti legislativi mirati alla revisione della spesa pubblica. Il quadro normativo è stato plasmato da decreti urgenti, come il n. 138 del 2011, noto come "decreto salva Italia," e successivi provvedimenti come il decreto-legge n. 95 del 2012 e il decreto-legge n. 101 del 2013.

Tuttavia, uno degli aspetti più controversi emersi da questa stagione di riforme è la disparità di trattamento nei pagamenti di fine lavoro, in particolare riguardo al Trattamento di Fine Rapporto (TFR) e al Trattamento di Fine Servizio (TFS). La riforma introdotta con gli articoli 24 del decreto salva Italia e successivi ha creato una situazione di oggettiva disparità tra i lavoratori del settore pubblico e privato.

Per i dipendenti pubblici, i tempi di attesa per l'erogazione del trattamento possono estendersi fino a oltre due anni, a seconda delle cause di cessazione del rapporto di lavoro. Nel settore privato, invece, i tempi variano in base alla contrattazione collettiva, con limiti che, ad esempio, nel settore terziario possono scendere a soli 30 giorni.

La situazione è giunta a un punto critico con la sentenza n. 130 del 2023 della Corte costituzionale, che ha dichiarato l'incostituzionalità del differimento dei trattamenti di fine servizio per i dipendenti pubblici. La Corte ha ritenuto che il pagamento rateale possa ledere il principio costituzionale della giusta retribuzione, che include non solo la congruità dell'ammontare corrisposto ma anche la tempestività dell'erogazione.

Nonostante la decisione della Corte costituzionale, l'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (INPS) continua a versare il TFR seguendo i criteri dichiarati illegittimi dalla sentenza, senza fornire alcuna motivazione.

Di fronte a questa situazione, è stata presentata, al Senato, un'interrogazione a risposta scritta, a firma del Sen. Mazzella (M5S) che chiede al Governo, di conoscere le iniziative, anche di carattere normativo, che i Ministri competenti intendano adottare per dare attuazione alle decisioni della Corte costituzionale. Allo stesso tempo, la senatrice chiede di comprendere le ragioni per cui persiste la disparità di trattamento nel versamento del TFR, nonostante la pronuncia incisiva dell'organo costituzionale.

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1 commento:

  1. Pazzesco una situazione vergognosa solo in Italia si vedono queste cose, soldi che io ho versato non posso riceverli….pazzesco

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