Appello alle OOSS su Ricalcolo Agenzia delle Entrate.
Con
riferimento all’oggetto, segnaliamo che molti
ex dipendenti di poste si trovano nuovamente di fronte ad un reiterato, diversificato comportamento agito nei loro
riguardi da parte delle varie sedi territoriali delle Agenzie delle Entrate,
in talune circostanze anche appartenenti
alla medesima città. Succede, in particolare, che il ricalcolo risulti
errato per effetto del mancato inserimento dell’importo relativo alla
Buonuscita o della errata indicazione della data di prima assunzione.
Al
“povero” pensionato, che già non ne può più per aver avuto liquidata la
Buonuscita – come è certamente noto – maturata al 28 feb. 1998 senza alcuna
rivalutazione monetaria, almeno 27 mesi dopo la cessazione del rapporto di
servizio con Poste Italiane, si presenta poi la Ruota della Fortuna in
relazione alle soggettive
interpretazioni che ne fanno le sedi AdE disseminate sul territorio nazionale
in merito al ricalcolo da esse effettuato. Come se non bastasse, riportiamo
casi di ex colleghi che, avendo bonariamente eccepito tali errori e/o che
abbiano richiesto la possibilità di ottenere un rimborso per le somme
indebitamente corrisposte, siano stati trattati in maniera non proprio
esemplare, quasi che “diano fastidio” riguardo ad una tematica che, per alcune,
non ammetterebbe repliche.
Se le norme riguardo alla sicurezza Covid non aiutano certo il rapporto con le Agenzie Territoriali, la mancata univocità di azione rende tutto più complicato e di fatto il lavoratore finisce per rinunciare alla richiesta per un’indebita maggiorazione dell’imposta. L’atipica situazione dei Postali (unico rapporto di lavoro: Buonuscita fino al 28/02/1998 e TFR da quella data in poi) deve tornare ad essere evidente anche all’Agenzia delle Entrate che deve pertanto porre in essere i dovuti rimedi quando a monte non ne sia stato tenuto conto.
Sembrava
che il problema fosse stato risolto…
Nel 2018 Daniele Del Corso è stato uno dei pionieri ad aver intrapreso questa battaglia. Con Michele Costantino si arrivò al Direttore Centrale AE e timidamente si mossero anche le OOSS di categoria. Furono finalmente diramate disposizione precise circa il caso di Poste e l’Azienda ha cambiato la sua comunicazione dei modelli come concordato con l’Agenzia delle Entrate circa il TFR e la Buonuscita.
Possibile che, cambiato il Direttore Centrale AE, alcuni – troppi - addetti stiano dimenticando che l’errore c’è stato e che deve essere riconosciuto il giusto risarcimento?
Le
OO.SS. - capillarmente presenti sul territorio – potrebbero rendersi
disponibili per un servizio di controllo ed istruzione della pratica con l’AE
territoriale, come fanno coi CAF, avendo una continuità di conoscenza e di
rapporto con gli uffici che ogni lavoratore, lasciato a sé stesso, non può
avere. A maggior ragione quando diventa un ex…
La tenacia e la gratuita disponibilità di Daniele e
Michele hanno tamponato parzialmente questa falla nella rappresentanza, ma i
casi ormai sono numerosissimi e urge un
intervento sindacale.
Ci
rivolgiamo a voi perché riteniamo, nel merito, che almeno una lettera alla Direzione Centrale dell’Agenzia delle Entrate potreste
farla, chiedendo di diramare nuovamente
le disposizioni relative alla procedura del ricalcolo a suo tempo già emanate dalla stessa Direzione
Centrale.
Cogliamo inoltre l’occasione per segnalare che, fino a coloro che sono usciti nel 2015, veniva sottratto dal lordo della Buonuscita l’abbattimento della L. 482/85, cosa che invece da lì in poi non viene più fatto: il che comporta - per costoro – la possibilità di presentare una richiesta ulteriore di “Rimborso”.
Cordialmente
Per Comitato
Buonuscita PT
Zani Giuseppe
25 luglio 2021
Sarebbe poi interessante conoscere le eventuali risposte delle OO.SS
RispondiEliminaCi puoi fornire esattamente l'indirizzo dell'agenzia centrale delle entrate? Lettera semplice o raccomandata? Così poi porto la voce in giro qui da noi grazie
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