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mercoledì 18 dicembre 2019

Precluso


Questo è il termine formale usato per dire del NON accoglimento dell'emendamento alla Legge di Bilancio proposto dal Sen.  Francesco Laforgia (LeU) che vogliamo comunque ringraziare.
Con lui e gli altri parlamentari che si sono finora mostrati attivi e propositivi continueremo a sollecitare una soluzione da parte del legislatore.

58.0.36
Precluso
Dopo l'articolo aggiungere il seguente:
«Art. 58-bis.
(Rivalutazione trattamento di quiescenza del personale di Poste Italiane)
        1. Al fine di riconoscere gradualmente la rivalutazione, senza inclusione degli interessi maturati, del trattamento di quiescenza sia dei lavoratori cessati che di quelli ancora in servizio di Poste Italiane s.p.a., viene istituito un apposito Fondo presso il Ministero dell'economia e delle finanze con una dotazione finanziaria pari a 40 milioni di euro annui dal 2019 al 2027 e pari a 4 milioni di euro annui dal 2028 al 2040.
        2. Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, entro 60 giorni dall'entrata in vigore della presente legge, stabilisce le norme attuative per la rivalutazione di cui al comma 1 nel limite delle somme del predetto Fondo».
        Conseguentemente, all'articolo 99, sostituire il comma 2 con il seguente:
        «2. Il Fondo di cui all'articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, è incrementato di 174 milioni di euro per l'anno 2020, di 265 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022, di 335 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023 e 2024, di 300 milioni di euro per l'anno 2025, di 381 milioni di euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027, di 417 milioni per ciascuno degli anni dal 2028 al 2040 e di 421 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2041».

4 commenti:

  1. E con questo la politica italiana penso abbia messo la parola tombale sulla nostra vicenda, grazie ancora ai pochi parlamentari, delle vere e proprie mosche bianche, che ci hanno provato ! Mettiamoci il cuore in pace ma ricordiamocene quando ci saranno le elezioni , e' la nostra unica arma !

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  2. Dubito che le elezioni siano un'arma efficace ai fini della nostra buonuscita se i parlamentari non sono sensibili al tema.
    Bisogna sensibilizzarli. Come farlo?
    Aspettare la "manna" delle elezioni significa semplicemente rimandare il problema e lamentarsene nuovamente tra un po'.
    C'è da chiedersi: quanti postali si stanno muovendo per affrontare questo problema? Se non sentono pressioni, chi glielo fa fare ai politici di metterci la testa?

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    1. La mia e' una semplice proposta di non andare piu' a votare PER NESSUNO, tra diretti interessati, annessi e connessi saremmo svariate centinaia di migliaia di voti: e' l'unico modo che abbiamo per far sentire il nostro totale disaccordo con questa politica marcia al di la delle varie sardinate.

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  3. Il totale disaccordo non è operativo.
    Noi dobbiamo cercare interlocuzioni con chi c'è.
    Tirarsi fuori non permette neppure il "rischio" che qualcosa cambi. Anzi c'è la certezza che nulla cambierà. Col nostro benestare.
    Sarebbe come togliere il disturbo, un regalo che non meritano.
    E poi bisogna saper fare i distinguo tra chi ci si mette e chi no.

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