On. Marina Berlinghieri |
On. Chiara Gribaudo |
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022
In data 23/12/2019, il Governo ha dato parere favorevole all'ODG 9/2305/15 presentato da On. Marina Berlinghieri e On. Chiara Gribaudo (PD).
La
Camera,
premesso
che:
dal
comma 473 al comma 500 vengono prorogate o messe in atto varie misure a favore
del sistema pensionistico, fra le quali la proroga per un anno di opzione donna
e dell’Ape sociale; viene modificata la disciplina transitoria finora vigente
in materia di indicizzazione dei trattamenti pensionistici; viene, inoltre,
introdotta, a decorrere dal 2022, una nuova disciplina a regime in materia di
perequazione;
vengono
introdotte altre misure specifiche, fra cui quelle in materia di pensionamento
anticipato per giornalisti e poligrafici dipendenti di aziende in crisi;
in
data 28 febbraio 1998 l'ente Poste italiane è stato trasformato in società per
azioni;
l'articolo
53, comma 6, della legge del 27 dicembre 1997, n. 449, con la finalità di
provvedere alla liquidazione delle indennità di buonuscita maturata fino alla
data del 28 febbraio 1998 dai lavoratori dell'amministrazione postale prima del
passaggio di Poste italiane in società per azioni, stabilisce quanto segue: «A
decorrere dalla data di trasformazione dell'Ente Poste Italiane in società per
azioni (...) al personale dipendente della società medesima spettano (...) il
trattamento di fine rapporto di cui all'articolo 2120 del codice civile e, per
il periodo lavorativo antecedente, l'indennità di buonuscita maturata,
calcolata secondo la normativa vigente prima della data di cui all'alinea del
presente comma», ovvero che la prestazione debba essere calcolata sulla base
dei valori retributivi utili in vigore al 28 febbraio 1998;
considerato
che:
a
tutti i dipendenti, sia pubblici che privati, viene riconosciuta la
rivalutazione monetaria dell'indennità di buonuscita, essendo questa
riconosciuta per legge;
ancora
oggi l'importo della buonuscita viene liquidato ai lavoratori postali senza
alcuna forma di rivalutazione;
tenuto
conto che:
rispondendo
all'interrogazione 5-11009 del 30 marzo 2017 presso la XI Commissione
permanente della Camera il 18 maggio 2017, il Governo ha reso noto che i
lavoratori postali in forza alla data del 28 febbraio 1998 erano 219.601, di
questi 76.754 risultavano ancora dipendenti postali mentre agli altri 142.847
cessati dal servizio era già stata liquidata l'indennità di buonuscita non
rivalutata dal 1998; l'ammontare della rivalutazione monetaria e degli
interessi eventualmente riconoscibili a tutti gli interessati sarebbe pari a
907.261.000 euro, mentre l'ammontare complessivo delle indennità di buonuscita
che dovranno essere liquidate fino al 2040 è di 939.972.000 euro;
il
Governo con l'approvazione, durante l'iter legislativo della legge di Bilancio
2019, dell'O.D.G. G/981 sez I/8/11 si è
già impegnato, non dando seguito all'impegno, a prevedere atti normativi che
consentano ai lavoratori di Poste italiane S.p.A di usufruire di un costante
aggiornamento del valore dell'indennità di buonuscita;
impegna
il Governo:
a
valutare l'opportunità di prevedere, attraverso atti di propria competenza,
misure che consentano ai lavoratori di Poste italiane S.p.A, sia a quelli
cessati che a quelli ancora in servizio, di veder riconosciuta gradualmente la rivalutazione, senza
inclusione degli interessi maturati, del trattamento di quiescenza sia dei
lavoratori cessati che di quelli ancora in servizio di Poste Italiane s.p.a., al
pari di tutti gli altri lavoratori, sia pubblici che privati.
XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 DICEMBRE 2019 — N. 282. Scarica il PDF e leggi alle pagine 144-145
XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 DICEMBRE 2019 — N. 282. Scarica il PDF e leggi alle pagine 144-145
Mi sembra che potrebbe essere un passo avanti, se il governo durerà e se avranno voglia di occuparsene.
RispondiEliminaNon accontentiamoci. Serve la lotta di tutti per arrivare ad una norma che metta giustizia in questa incredibile vicenda.
RispondiEliminaAltra ingiustizia riservata ai dipendenti di Poste Italiane.
RispondiEliminaA suo temp0 anche il senatore a vita Monti promise di occuparsene, dopo quasi 9 anni abbiamo visto come se ne e' occupato !
RispondiEliminaRingraziamo sempre chi sostiene la nostra battaglia. Ma ormai agli impegni dei Governi che si sono alternati in tutti questi anni non ci credo più. Magari venissi smentito!! Un augurio sincero di buone feste al Comitato e... a tutti noi
RispondiEliminaPer coloro che sono interessati all'anticipo del TFS (in pratica la ns buonuscita) come previsto dal D.L. nr. 4 di gennaio 2019. Il Consiglio di Stato dovrebbe pronunciarsi a metà di gennaio 2020 dando così il via al provvedimento. Ad annunciarlo è stata la ministra della Pubblica Amministrazione Fabiana Danone.
RispondiEliminaSe continuiamo a far cadere governi è logico che non ci sarà mai una soluzione
RispondiEliminaOccorre capire quanta "forza" riuscite a mettere in campo!
RispondiEliminaCiascuno di noi deve sentirsi parte di questa lotta.
EliminaNoi ci mettiamo i mattoncini che abbiamo, ma ... siamo "solo" un comitato. Tutti coloro che credono sia giusto fare qualcosa si assumano la conseguente quota parte dell'onere e contribuisca con le proprie energie a questo.
E una vera ingiustizia sociale con l'assenso di tutti politici e sindacati.
RispondiEliminaCongelare le buonuscita di quei poveri lavoratori che via via sono andati e che vanno in pensione sin dal lontano 1998. E se una parte di quell'utile, che anno per anno con il contributo di quei poveri fessi che continuavano a far gonfiare le casse di poste fosse stato destinato alle buonuscita congelate? Di questo si dovrebbero preoccupare i sindacati. Eh ma qui casca l'asino....il lavoratore in pensione non rende loro nulla.