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giovedì 14 febbraio 2019

L'On. Renata Polverini presenta una nuova risoluzione

L'on. Renata Polverini - FI, Vice Presidente della Commissione Lavoro della Camera, è stata di parola.
L'impegno preso durante l'incontro avuto il 17/01/2019 con esponenti del nostro Comitato, ha trovato gambe nella risoluzione di cui è prima firmataria e sottoscritta da altri parlamentari di FI: Gelmini, Zangrillo, Mulè, Rosso, Rotondi e Scoma. 
Atto Camera
Risoluzione in commissione 7-00162
presentato da
POLVERINI Renata
testo di
Venerdì 25 gennaio 2019, seduta n. 114


La XI Commissione,
premesso che:
Poste Italiane in data 28 febbraio 1998 veniva trasformata da ente pubblico economico a società per azioni. Ciò ha comportato che per la liquidazione del trattamento di quiescenza, comunemente nota come indennità di buonuscita, dei dipendenti di Poste Italiane il calcolo si sarebbe basato sui valori retributivi utili in vigore alla medesima data, ai sensi dell'articolo 53, comma 6, della legge del 27 dicembre 1997, n. 449 (stabilità 1998), ed escludendone quindi l'assoggettamento a rivalutazione;
ai sensi della normativa vigente a tutti i dipendenti, siano essi del settore privato o pubblico, è riconosciuta la rivalutazione monetaria della cosiddetta indennità di buonuscita, ciononostante ancora oggi il trattamento di quiescenza dei lavoratori postali viene liquidato senza alcuna forma di rivalutazione;
nel corso della XIV legislatura con l'approvazione della risoluzione conclusiva in Commissione n. 8/00153 del 24 gennaio 2006, il Governo Berlusconi si impegnava ad adoperarsi perché fosse trovata in tempi brevi una soluzione adeguata alla vicenda di cui in premessa, «attraverso iniziative normative volte a chiarire i termini di esatta interpretazione del citato comma 6 dell'articolo 53 della legge n. 449 del 1997 a garanzia dei lavoratori interessati ed allo scopo di risolvere il contenzioso in materia»;
nel corso della XVI legislatura con l'approvazione della risoluzione conclusiva in Commissione n. 8-00208 del 6 novembre 2012, il Governo Monti si impegnava a valutare la possibilità di adottare entro il 31 gennaio 2013 «iniziative, anche di natura normativa, che consentano un costante aggiornamento dell'indennità di buonuscita», ciononostante questo impegno è rimasto disatteso;
nel corso della XVII legislatura il Sottosegretario Biondelli rispondendo in data 18 maggio 2017 all'interrogazione n. 5-11009 presso la XI Commissione della Camera dei deputati ha illustrato i dati rilevati dalla gestione commissariale fondo buonuscita per i lavoratori di Poste italiane, rendendo noto che, a quella data, i lavoratori postali cessati dal servizio, a cui era già stata liquidata l'indennità di buonuscita dal 1998, erano 142.847; i lavoratori postali tuttora in servizio, in attesa di maturare il diritto all'indennità di buonuscita, alla predetta data, erano 76.754, per un totale complessivo di 219.601 lavoratori interessati dalla questione della mancata rivalutazione della prestazione. Per questi lavoratori, secondo i dati forniti dal rappresentante del Governo, l'ammontare complessivo della rivalutazione monetaria e degli interessi eventualmente riconoscibili a tutti i soggetti interessati, sia cessati che ancora in servizio, era pari a 907.261.000 euro e l'ammontare complessivo delle indennità di buonuscita che, alla data del 18 maggio 2017 avrebbero dovuto ancora essere liquidate nel corso degli anni successivi, in particolare per il periodo dal 2017 al 2040, sarebbe pari a 939.972.000 euro;
nel corso della medesima legislatura membri dell'attuale maggioranza hanno sollecitato risposte all'indirizzo degli Esecutivi allora in carica mostrando una particolare sensibilità verso tale tematica (si veda l'interrogazione a risposta scritta n. 4-02174 Tripiedi e i successivi solleciti), pertanto a giudizio dei firmatari del presente atto, un impegno risolutivo concreto del Governo Conte dovrebbe considerarsi pressoché scontato;
la disattenzione finora dimostrata rende ormai improcrastinabile un intervento risolutivo che ponga fine alla sostanziale ingiustizia cui sono sottoposti i lavoratori di Poste italiane s.p.a., i quali, secondo i calcoli a disposizione, hanno subìto, subiscono e rischiano di subire la sottrazione di fatto di una consistente parte del salario differito maturato;
poco meno di trecento soggetti interessati dal maltolto hanno promosso un'azione legale richiedendo il rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia europea affinché si esprima sulla questione;
è evidente, altresì, che una misura risolutiva complessiva rappresenti un onere finanziario rilevante, il cui ammontare è dipeso sostanzialmente dal protrarsi, nel corso degli anni, del congelamento della rivalutazione della indennità di buonuscita. Continuare a rimandare tale risoluzione del problema non può che rappresentare contribuire all'aumento degli importi da riconoscere ai lavoratori –:
impegna il Governo
ad assumere iniziative urgenti e concrete volte al riconoscimento della rivalutazione del trattamento di quiescenza sia dei lavoratori cessati che di quelli ancora in servizio di Poste italiane s.p.a., valutando l'opportunità di istituire a tal fine un fondo apposito.

4 commenti:

  1. Indubbiamente può far piacere constatare che una parte della politica stia cominciando a rendersi conto di quanto profonda sia l'ingiustizia perpetrata nei nostri confronti. Purtroppo si tratta quasi sempre di quella parte politica che al momento si trova all'opposizione. Speriamo che questa volta il Governo si decida una volta per tutte ad affrontare la questione e non si risolva tutto con parole..... parole .... parole. Sono ormai passati decenni e non se ne può proprio più.

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  2. Speriamo di essere giunti finalmente in porto. E vedere la fine di un lungo viaggio.

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  3. Raccogliamo con piacere questa ulteriore risoluzione, presentata dall'on Polverini e altri. Come Comitato Buonuscita Poste Molise, informiamo tutti che a nome di 202 lavoratori e pensionati pt, in data 2 febbraio 2017, tramite lo studio legale Gonnella di Isernia, abbiamo proposto ricorso alla Commissione di Giustizia Europea, che lo ha dichiarato accettabile. Siamo in attesa della relativa sentenza che, ci auguriamo, renda giustizia ai postali tutti.

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