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giovedì 6 febbraio 2025

La rubrica "lettere" ai giornali è occasione per parlare di Buonuscita-TFS

 Nella rubrica "lettere" al direttore, di tanto in tanto qualcuno ricorda questa nostra triste vicenda che riguarda SOLO i 219.601 LAVORATORI POSTALI "attivi", dipendenti alla data del 28/02/1998. 

Questa è solo un ripercorrere quasi tutta la storia e questo farlo è bene, anzi doveroso (dovremmo essere molti di più). 
Però ci viene da dire che - se non è scritta a titolo personale - manca la parte della proposta. 
Come Comitato Buonuscita PT ne abbiamo avanzate alcune attraverso i pochi parlamentari disposti ad ascoltarci e a capire di cosa si tratta (non è affatto scontato). Ci abbiamo provato anche con tutte le Organizzazioni Sindacali confederali, autonome e "di base", ma... 
Continueremo a provarci. 
Intanto manterremo una stringente attenzione su questo problema e ciò che ne è derivato, come, ad esempio, l'errata tassazione da parte dell'ADE (l'abbiamo affrontata e risolta da soli con Dir. Centr. ADE nel 2019 e nel 2022, ma che continua ad esistere in alcune Agenzie delle Entrate territoriali), il ritardato pagamento (spesso si va oltre il termine stabilito).
E da ultimo il sito GCFBuonuscita hackerato tre mesi fa, ma non ancora totalmente ripristinato.




martedì 4 febbraio 2025

Ripristinato il sito della GCFBuonuscita hackerato circa 3 mesi fa

Torna disponibile il sito https://www.buonuscitaposte.it/index.html

Mancano ancora alcune funzionalità necessarie alla sua piena ed efficace utilizzabilità esistenti in precedenza.

Soprattutto MANCA LA SEZIONE relativa all'AREA PERSONALE e perciò è impossibile accedere ai propri dati.


lunedì 20 gennaio 2025

Non ancora ripristinato il sito hackerato oltre due mesi fa

"È inaccettabile che, dopo oltre due mesi e mezzo, il sito gestito dall'Inps per la richiesta della certificazione per l'accesso all'anticipo dell'indennità di buonuscita per i lavoratori di Poste Italiane risulti ancora inaccessibile.

Questo disservizio, causato da un attacco hacker che ha compromesso il sistema informatico, continua a generare gravi disagi per i lavoratori del comparto.

Dal 23 dicembre 2024, i cittadini avrebbero dovuto poter accedere al servizio, ma la situazione attuale sta compromettendo i diritti e le aspettative di tanti lavoratori che si trovano in difficoltà economica. La mancanza di un intervento tempestivo non solo mina la fiducia dei cittadini nelle Istituzioni, ma mette a rischio il benessere di numerose famiglie"

Lo afferma in una nota il senatore del M5S Orfeo Mazzella.

    "Reputo fondamentale che il Governo prenda coscienza della gravità della situazione e adotti le misure necessarie per sbloccare il servizio al più presto, intervenendo con urgenza per garantire il pieno accesso a questo servizio essenziale e a risolvere le problematiche che impediscono il regolare funzionamento del sito Inps. I lavoratori di Poste Italiane - conclude Mazzella - meritano rispetto e supporto e non possono essere lasciati in balia di un sistema informatico inadeguato".

Fonte

lunedì 23 dicembre 2024

Legge di bilancio: un tritatutto chiamato "fiducia"

Nella discussione della Legge di Bilancio c'era un passaggio riguardante la Buonuscita dei Postali.

L'emendamento 30.017 presentato dall'On. Chiara Gribaudo NON è stato approvato.
Si proponeva di introdurre affrontare questo annoso problema ragionando su una gradualità nella fruizione, ma tutto è andato nel tritatutto della fiducia messa dal Governo.
Ciascuno saprà dare un proprio giudizio di merito. Speriamo che chi ci tiene veramente tenga conto anche di questo esito.
Riproveremo. Chiederemo ancora che si affronti questo tema, questa ingiustizia. Rinnoveremo anche la richiesta di incontro inoltrata al Sottosegretario Durigon il 13/12/2023, richiesta che non ha ricevuto neppure la cortesia di una risposta ai reitarati solleciti inoltrati nel corso del 2024.

lunedì 2 dicembre 2024

Sito GCFBuonuscita hackerato. Come fare?

 Attenzione!

Da circa 3 settimane il sito della Gestione Commissariale del Fondo Buonuscita è inagibile a causa di un attacco hacker. Speravamo che la soluzione arrivasse in tempi brevi, ma così non è.

Le persone non sanno come fare per mettersi in contatto con gli uffici perché i riferimenti sono stato cancellati e sulla pagina principale compare questo messaggio.

Non potendoci relazionare in altro modo, riportiamo qui di seguito i riferimenti che c'erano prima di questa situazione. Sperando che possa essere di aiuto, riportiamo i riferimenti che precedentemente vi erano pubblicati.


giovedì 28 novembre 2024

Legge di Bilancio. Emendamento dell'On. Chiara Gribaudo - PD

Nella discussione della Legge di Bilancio c'è un passaggio che riguarda la Buonuscita dei Postali.
 Si discuterà l'emendamento 30.017 presentato dall'On. Chiara Gribaudo 

Sapendo che quest'anno la Legge di Bilancio sarebbe stata discussa partendo dalla Camera, dalla primavera di quest'anno abbiamo testardamente cercato interlocuzioni, parlato e sollecitato diversi interlocutori tra le forze politiche e sindacali.
Tra tante persone nelle istituzioni, solo la vicepresidente della Commissione Lavoro della Camera, On. Gribaudo ha poi messo nero su bianco il testo di un emendamento. Grazie anche al suo prezioso collaboratore.

Questo il testo.

Legislatura XIX

Proposta emendativa 30.017.in V Commissione in sede referente riferita al C. 2112-bis

Proposta emendativa pubblicata nel Bollettino delle Giunte e Commissioni del 15/11/2024  [ apri ]
30.017.

  Dopo l'articolo 30, aggiungere il seguente:

Art. 30-bis.
(Istituzione di un fondo per la rivalutazione del trattamento di quiescenza per i lavoratori della società Poste Italiane s.p.a. con anzianità al 1998)

  1. Al fine di riconoscere gradualmente la rivalutazione dell'indennità di buonuscita sia dei lavoratori cessati che di quelli ancora in servizio di Poste Italiane s.p.a. che hanno ricevuto o riceveranno un danno economico nel calcolo del TFS per le quote antecedenti il 1998, viene istituito un apposito fondo presso il Ministero dell'economia e delle finanze finanziato con 91 milioni di euro annui per ciascuno degli anni dal 2025 al 2027 e con 4 milioni di euro annui a decorrere dal 2028.
  2. Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, stabilisce le norme attuative per la rivalutazione di cui al comma 1 nel limite delle somme del predetto fondo.
  3. Agli oneri derivanti dal presente articolo pari a 91 milioni di euro annui per ciascuno degli anni dal 2025 al 2027 e a 4 milioni di euro annui a decorrere dal 2028, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo di cui all'articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, come rifinanziato ai sensi dell'articolo 121, comma 2, della presente legge.

venerdì 27 settembre 2024

Buonuscita. Se ne è accennato al Senato

TFR-TFS e Buonuscita. Intervento al Question Time (frame da 3:20:30 a 3:28:04 oppure a questo link di FaceBook)

MAZZELLA (M5S). Signora Presidente, signora Ministra, il settore della pubblica amministrazione ha subito significativi tagli lineari e indiscriminati, con ripetute revisioni della spesa pubblica in Italia. Questi interventi includono il decreto-legge n. 138 del 2011, introdotto per affrontare l'instabilità finanziaria, e il decreto legge n. 201 del 2011, noto come salva Italia, che ha introdotto la riforma Fornero del sistema pensionistico. Inoltre, ci sono state altre misure successive, come il decreto-legge n. 95 del 2012 e il decreto-legge n. 101 del 2013 per la razionalizzazione della spesa nelle pubbliche amministrazioni.

Si consideri inoltre che la disciplina di erogazione del trattamento di fine rapporto (TFR) e del trattamento di fine servizio (TFS), modificata ai sensi del combinato disposto dei provvedimenti che ora ho citato, rappresenta oggi, di fatto, un elemento di oggettiva disparità tra lavoratori del settore pubblico e del settore privato e che la regolamentazione del trattamento di fine rapporto per i lavoratori del settore pubblico presenta disparità appunto rispetto a quello del settore privato. Nel pubblico impiego, infatti, i tempi di attesa per il pagamento del trattamento variano da un minimo di 105 giorni ad oltre due anni a seconda della causa di cessazione del lavoro. Al contrario, nel settore privato i tempi di attesa per il TFR sono definiti dalla contrattazione collettiva, con una scadenza che va da un massimo di 30 giorni nel terziario a 45 giorni nel commercio.

L'articolo 12, comma 7, del decreto-legge n. 78 del 2010 stabilisce poi le modalità di erogazione dei fondi: un solo pagamento annuale se l'importo è fino a 50.000 euro, due pagamenti annuali se l'importo è tra 50.000 e 100.000 euro, tre pagamenti annuali se l'importo è oltre 100.000 euro. Inoltre, la Corte costituzionale, con sentenza n. 130 del 23 giugno 2023, ha accolto la questione di legittimità costituzionale sollevata dal TAR Lazio sulla disparità di trattamento tra TFR e TFS. Questa questione era emersa da un ricorso di un dipendente pubblico che richiedeva il pagamento immediato del TFS ritenendo il pagamento rateale lesivo dell'articolo 36 della Costituzione. La Corte ha dichiarato incostituzionale il rinvio del pagamento dei trattamenti di fine servizio, affermando che questi fanno parte della retribuzione e devono essere erogati in modo tempestivo. Nonostante ciò, l'INPS continua a versare il TFR seguendo criteri ritenuti illegittimi dalla sentenza senza fornire spiegazioni.

Si chiede pertanto di sapere quali iniziative ancora di carattere normativo il Ministro in indirizzo intenda adottare per dare attuazione alle decisioni della Corte costituzionale e quali siano le motivazioni per cui ancora perduri la disparità di trattamento. (Applausi).

PRESIDENTE. Il ministro del lavoro e delle politiche sociali, dottoressa Calderone, ha facoltà di rispondere all'interrogazione testé illustrata, per tre minuti.

CALDERONEministro del lavoro e delle politiche sociali. Signor Presidente, ringrazio l'onorevole interrogante per aver affrontato il tema della disparità di trattamento nell'erogazione dei trattamenti di fine rapporto o servizio tra i lavoratori del settore pubblico e quelli del settore privato.

In merito all'interrogazione oggetto di questa discussione, è opportuno evidenziare che nel settore pubblico i termini di pagamento delle prestazioni di TFS e TFR sono differenziati in base alla causale di cessazione dell'iscritto, come diceva il senatore interrogante. Come è noto, questa differenziazione deriva dalla disciplina contenuta nell'articolo 3 del decreto-legge 28 marzo 97, n. 79, convertito dalla legge 28 maggio 1997, n. 140, sulla quale è intervenuta la Corte costituzionale, richiamata dagli interroganti, sebbene esclusivamente in riferimento alla disposizione che differisce di dodici mesi la liquidazione di questi emolumenti in caso di ordinaria cessazione dal servizio. Come la stessa Consulta ha osservato, sebbene il differimento possa incidere sulla funzione previdenziale propria delle predette prestazioni, non si può non considerare che tali prestazioni costituiscono un aggregato della spesa pubblica di parte corrente particolarmente rilevante. Per questa ragione si rappresenta che, nelle more di un intervento normativo di più ampio respiro, il consiglio di indirizzo e vigilanza dell'INPS ha già adottato una deliberazione, la n. 2 del 2024, con la quale a legislazione vigente ha inteso adottare un piano di azione concreto volto a superare, da un lato, eventuali ritardi dovuti alla mancanza di risorse umane e materiali per l'elaborazione delle istanze e, dall'altro, a introdurre le più idonee misure normative per garantire un'adeguata tutela alla platea dei lavoratori interessati. Occorre invero considerare che nel solo 2023 sono state liquidate 624.000 pratiche, le quali, al netto di un congruo numero di importo modesto legato alle liquidazioni delle supplenze brevi del comparto istruzione, impattano in modo ben più che significativo sulle risorse pubbliche disponibili, circostanza che rende imprescindibile un intervento non solo complessivo, ma soprattutto coordinato con tutti i Ministeri interessati. Il tema è pertanto all'attenzione del Ministero, il quale ha avviato, in necessaria sinergia con il Ministero dell'economia e delle finanze, le necessarie procedure istruttorie al fine di addivenire a un risultato in linea con quanto evidenziato dalla Consulta, nel rispetto delle inderogabili esigenze di coordinamento della finanza pubblica.

PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire in replica il senatore Mazzella, per due minuti.

MAZZELLA (M5S). Signora Ministra, pur a fronte dei chiarimenti che lei ha portato in questo question time, resta però la condizione negativa del grave ritardo cui i versamenti di queste spettanze sono ancora soggette. Pertanto non possiamo ritenerci soddisfatti della sua risposta. Inoltre, le sottolineo che questo Governo ha una bella gatta da pelare che si aggiunge ad altre, ovviamente, visto che siamo anche in procedura di infrazione. Solo il prossimo anno si prevede infatti che vadano in pensione 150.000 dipendenti pubblici, calcolando una media di 70.000 euro ciascuno di buonuscita si arriva ad una spesa cospicua fino a 10,5 miliardi di euro che, come abbiamo appreso adesso, non avete intenzione di gestire visto che vale quasi una mezza finanziaria.

A ciò però si aggiunge anche la mancata rivalutazione delle indennità di buonuscita dei lavoratori postali per circa un miliardo. Buonuscita dei postali che non è rivalutata dal 28 febbraio 1998 e coinvolge 200.000 postali.

Io credo che sia giunto il momento - e il nostro MoVimento 5 Stelle lo sottolinea con forza - di porre fine a questo sequestro per dipendenti pubblici. È un sequestro illegittimo delle liquidazioni dei dipendenti pubblici. Ribadiamo con forza a questo Governo che il differimento del pagamento della liquidazione dei dipendenti pubblici è anticostituzionale dal momento che contrasta con il principio della giusta retribuzione contenuta nell'articolo 36 della Costituzione.