
Per i dipendenti Postali il valore della BUONUSCITA è stato fissato al 28 febbraio 1998. Quell'importo viene liquidato al lavoratore SENZA ALCUNA FORMA DI RIVALUTAZIONE. Questo ingiusto trattamento riguarda SOLO i Postali. Perché 219.601 lavoratori non hanno diritto all'intero trattamento retributivo differito, come tutti gli altri ? Mettiamo in comune i documenti, facciamo conoscere le iniziative intraprese e quelle che si vorranno intraprendere per contrastare questa ingiustizia.
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mercoledì 13 aprile 2016
martedì 12 aprile 2016
Un'ingiustizia per 2.000 veronesi
Poste, amara sorpresa per duemila lavoratori
di Paola Bosaro
Impoveriti e arrabbiati. Sono i dipendenti di Poste Italiane che sono andati in pensione in questi ultimi anni o che stanno per concludere il proprio rapporto di lavoro nella società che gestisce il servizio postale. 160 mila lavoratori delle Poste in Italia, - assunti per lo più a fine anni Settanta, inizio Ottanta, - chiedono con forza la rivalutazione della loro buonuscita. Dopo numerose interrogazioni parlamentari, azioni legali e attività di sensibilizzazione, hanno deciso di fondare un Comitato e hanno aperto un blog costantemente aggiornato. Finora però lo Stato sembra essere sordo alle loro istanze. Il problema, si calcola, riguarda duemila veronesi.
Prima di diventare una società per azioni, l’1 marzo del 1998, le Poste Italiane erano un ente pubblico, perciò i suoi dipendenti godevano del trattamento spettante agli impiegati della Pubblica amministrazione. (...)
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FONTE

Buonuscita dei dipendenti postali. I lavoratori veronesi denunciano l'ingiustizia
Buonuscita dei dipendenti postali. I lavoratori veronesi denunciano l'ingiustizia
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Potrebbe interessarti:http://www.veronasera.it/cronaca/comitato-buonuscita-liquidazione-dipendenti-poste-italiane-12-aprile-2016.html
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La Redazione
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Con il passaggio di Poste Italiane dal pubblico al privato, le liquidazioni sono rimaste ferme al 1998 senza alcuna rivalutazione. Un danno economico per circa 2000 veronesi
Il loro problema è chiaro e spiegato in alto nel blog del Comitato con cui denunciano l'ingiustizia subita. Quando nel 1998 Poste Italiane diventò una società per azioni, i lavoratori passarono dall'essere dipendenti pubblici all'essere dipendenti privati. Nel passaggio però la liquidazione allora dovuta non fu pagata ai dipendenti né inserita nel Tfr. Rimase lì, ferma, e i lavoratori ora la possono ottenere ma senza alcuna forma di rivalutazione e solo due anni dopo la cessazione del rapporto di lavoro.
La questione riguarda 160mila lavoratori in Italia, secondo i dati diffusi da L'Arena, e circa 2000 veronesi. Lavoratori dipendenti impoveriti perché il potere di acquisto della loro liquidazione del 1998 si è indebolito nel tempo e, senza una rivalutazione, il danno economico è consistente.
Un caso simile a quello dei dipendenti ferroviari, anche loro passati dal pubblico al privato, ma per le loro buonuscite la rivalutazione è stata fatta.
Il loro problema è chiaro e spiegato in alto nel blog del Comitato con cui denunciano l'ingiustizia subita. Quando nel 1998 Poste Italiane diventò una società per azioni, i lavoratori passarono dall'essere dipendenti pubblici all'essere dipendenti privati. Nel passaggio però la liquidazione allora dovuta non fu pagata ai dipendenti né inserita nel Tfr. Rimase lì, ferma, e i lavoratori ora la possono ottenere ma senza alcuna forma di rivalutazione e solo due anni dopo la cessazione del rapporto di lavoro.
La questione riguarda 160mila lavoratori in Italia, secondo i dati diffusi da L'Arena, e circa 2000 veronesi. Lavoratori dipendenti impoveriti perché il potere di acquisto della loro liquidazione del 1998 si è indebolito nel tempo e, senza una rivalutazione, il danno economico è consistente.
Un caso simile a quello dei dipendenti ferroviari, anche loro passati dal pubblico al privato, ma per le loro buonuscite la rivalutazione è stata fatta.
domenica 10 aprile 2016
Con gli esodati e CGIL-CISL-UIL davanti al MEF

Costoro stanno subendo due gravi ingiustizie:
- la mancata salvaguardia per effetto della cosiddetta "Legge Fornero";
- la mancata rivalutazione della Buonuscita (bloccata, senza alcuna forma di rivalutazione) dal 28 febbraio 1998.
Il comitato Buonuscita PT condivide la lotta intrapresa dagli esodati per chiedere l'OTTAVA SALVAGUARDIA
Per questo ADERISCE e sarà presente
al PRESIDIO organizzato dalla
al PRESIDIO organizzato dalla
Rete dei Comitati degli Esodati con CGIL-CISL-UIL
Venerdì 22 aprile 2016
dalle 10:00 alle 13:00
davanti al MEF - Ministero dell'Economia e delle Finanze
davanti al MEF - Ministero dell'Economia e delle Finanze
Via XX settembre - Roma
1) L’immediata restituzione delle risorse indebitamente sottratte al Fondo Esodati costituito con la Legge 228/2012 (quasi un miliardo di euro scippato agli esodati);
2) L’immediata approvazione, da parte del Governo, di un Ottavo provvedimento di salvaguardia per TUTTI i 24.000 esclusi e comunque non oltre l’estate.
Giungere a Roma da tutta Italia è un costo tanto più importante quanto più si è lontani da Roma.
Per contenerli segnaliamo queste opportunità:
1) un apposito Pullman dal Nord partirà da Brescia alle 22:00 di giovedì 21 aprile e farà numerose tappe sul percorso autostradale verso Milano, Bologna, Firenze fino a Roma, dove arriverà verso le 8:30. Per il ritorno la partenza sarà nel pomeriggio (l'orario verrà comunicato) e si arriverà a casa nella tarda serata/notte.
2) linee ferroviarie, aeree o dei Bus a basso costo, come ad esempio questo MEGABUS
lunedì 4 aprile 2016
sabato 2 aprile 2016
La disponibilità di UilPoste
Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto l'importante dichiarazione di sostegno alla nostra iniziativa da parte della UilPoste attraverso una lettera dalla Sede Nazionale, ed una successiva dichiarazione di Stefano Angelini, segretario di Roma e del Lazio.
Adesso ci aspettiamo due cose:
1) che questo sia un primo passo al quale ne seguiranno altri, fatti insieme, nel segno di una attiva a fattiva collaborazione;
2) che si possa arrivare al coinvolgimento di TUTTE le organizzazioni sindacali nazionali di Poste e dei loro livelli superiori (confederali).
«La UILposte di Roma e del Lazio invita gli iscritti, i simpatizzanti e i lavoratori tutti di Poste ad aderire alla iniziativa a sostegno della risoluzione di una delle più grandi ingiustizie a danno dei lavoratori delle poste sulla buonuscita (ricordiamo che per avere interesse in causa si doveva essere già in servizio alla data del 28 febbraio 1998).
La Uilposte di Roma e del Lazio ritiene che, al di là dell'appartenenza sindacale, e al di là della sigla di appartenenza, questa battaglia è giusta e sacrosanta e vanno perseguite tutte le strade che possano portare ad una positiva soluzione.
Questa è una richiesta di giustizia e di equità per la quale non esistono giustificazioni plausibili in uno stato di diritto.
Nei prossimi giorni il Comitato aprira una casella postale dove inviare le firme della petizione.
Impegnamoci tutti su questa lodevole e importante iniziativa.
Stefano Angelini»
venerdì 1 aprile 2016
Uno spazio per noi su La Nuova Venezia
La stampa comincia a darci spazio
Segnalateci articoli, lettere al giornale che dovessero essere pubblicate
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