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martedì 14 aprile 2020

Anticipo Buonuscita-TFS: a che punto siamo?

L’articolo che segue interessa i Q100 che vogliano chiedere l’anticipo della propria Buonuscita ai sensi dell’art 23 del DL 4/2019.
Per i Postali si tratta di una novità in assoluto perché della nostra Buonuscita (mai più rivalutata dal 28/02/1998) non era previsto l’anticipo come per tutti gli altri lavoratori sia pubblici, sia privati.
Sarebbe bene che gli interessati telefonassero o scrivessero al Fondo Gestione Buonuscita per sapere se hanno istruzioni in merito.
Le Organizzazioni Sindacali dei Postali potrebbero sapere qualcosa di più preciso e/o farsi portavoce in questa situazione nuova.

L'Inps apre il cantiere per il Tfr anticipato
Vittorio Spinelli
martedì 14 aprile 2020
File:Logo Avvenire esteso.jpg - WikipediaPur nella pervasiva presenza degli strumenti informatici, solo il 35% delle amministrazioni e degli enti datori di lavoro del pubblico impiego utilizza il sistema telematico per trasmettere all'Inps i dati per la liquidazione della buonuscita dei rispettivi dipendenti. In questa deludente situazione, e con la conseguente mole di certificazioni cartacee da gestire, l'Istituto di previdenza corre ai ripari in vista di una prossima novità già prevista dal “decreto Quota 100” di gennaio 2019. 
Si tratta dell'opportunità riservata ai pensionati con Quota 100 di ricevere, in anticipo, tutta o parte della buonuscita (”indennità di fine servizio comunque denominata”) non appena raggiunti col tempo i requisiti vigenti per la pensione ordinaria. L'anticipo del Trattamento di fine servizio (Tfs) o del Trattamento di fine rapporto (Tfr), fino ad un importo netto di 45.000 euro, si realizza grazie ad un finanziamento da parte di banche e intermediari finanziari che aderiscono ad un apposito accordo con l'Inps. Ricevuta la domanda del pensionato per ottenere l'anticipo, spetta all'Inps il rilascio di una preventiva attestazione che quantifichi l'importo cedibile, rilascio che deve avvenire entro 90 giorni.
Le difficoltà economiche provocate nella popolazione dall'epidemia in corso fanno presagire un forte utilizzo del nuovo strumento di credito a disposizione dei pensionati. Con il rischio che i certificati cartacei e i numerosi adempimenti che vengono ad aggiungersi possano ingolfare la macchina operativa, l'Istituto di previdenza (appena reduce dal black out del 1  aprile per il bonus di 600 euro) sollecita i suoi uffici a prepararsi ai nuovi impegni (msg. 1517 del 7 aprile scorso, e come altri non pubblicato sul sito Inps). Sono interessate le pratiche di Tfs/Tfr dei pubblici dipendenti cessati dal servizio che non hanno maturato il diritto alla buonuscita (termine di pagamento dilazionato per legge a 12 o 24 mesi ed oltre), per i quali l'ente pubblico ha inviato la documentazione utile. Insieme a queste, l'Istituto richiede ai suoi uffici una urgente sistemazione della posizione assicurativa del Tfs/Tfr di coloro che sono prossimi alla pensione (vecchiaia, anticipata, quota 100 ecc.).
Fonte: Avvenire