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sabato 7 ottobre 2017

A buon fine

Stiamo ricevendo e-mail dalle persone che si sono viste recapitare la raccomandata dell'Agenzia delle Entrate  con la richiesta di importi IRPEF sulla Buonuscita.
Sono e-mail di ringraziamento per le nostre comunicazioni e quelle de IL POSTALE, ma soprattutto per il lavoro di alcune persone che da diversi luoghi della Penisola si sono immediatamente attivate. Grazie a questo, molti hanno potuto recarsi alla A.E. del proprio territorio e presentare istanza di annullamento.
Adesso buona parte di loro ha in mano la certificazione dell'accoglimento dell'istanza e la certificazione che «NON SONO PRESENTI IMPORTI A DEBITO» per i soggetti a tassazione separata per la Buonuscita liquidata nel 2013.

Riportiamo quanto ci scrive Lucia

«Ringrazio vivamente l'organizzazione per l'aiuto ricevuto per risolvere la questione della cartella di pagamento da parte dell'Agenzia Entrate per ulteriore IRPEF sulla buonuscita riscossa nel 2013, la somma richiesta era di €. 1567,94 euro, somma abbastanza ingente.
Ho telefonato al Fondo Buonuscita e, tramite mail, mi  hanno trasmesso, in poche ore, la dichiarazione richiesta.
Mi sono recata all'Agenzia delle Entrate di competenza, senza appuntamento, e ho esposto il problema.
Ho constatato che erano al corrente dell'inconveniente (avevano una circolare).
Mi hanno fatto firmare una Richiesta di esercizio di Autotutela e  assicurandomi che prima della scadenza del pagamento della cartella avrebbero annullato la stessa.
Risulta che nella compilazione del modello 770 il servizio buonuscita non ha considerato l'indennità Equipollente.
In attesa di informazioni riguardanti la rivalutazione della buonuscita distinti saluti.
Lucia»

Questo nostro lavoro ha anche evitato l'accensione di nuove posizioni con l'AE, ma...
Molti ex dipendenti postali non frequentano il web e certamente non essendo stati informati potrebbero aver pagato.
Hanno tempo 2 anni per chiedere il rimborso.
Passiamo parola, è un mezzo efficace ed ancora attuale, anche se insufficiente.
Certo, ci sarebbero altre possibilità. Ad esempio che la Gestione del Fondo estragga i dati ed informi direttamente i colleghi o che qualche Organizzazione Sindacale lo chieda.