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venerdì 19 giugno 2020

Dopo oltre 22 anni non si può certo parlare «salario differito»

Buonuscita: la lunga attesa

Gentile direttore, con l'articolo 23 del decreto legge 4 del 28 gennaio 2019 si è consumata l'ultima beffa a danno dei dipendenti della vecchia Amministrazione della Poste e dei Telegrafi, ora Azienda Poste spa. Infatti per tutti coloro che, alla data del 28 febbraio 1998, avevano maturato il diritto alla corresponsione dell'indennità di buonuscita, con il passaggio da dipendenti statali a dipendenti con ordinamento privatistico, si sono visti congelare gli importi maturati a tale titolo in quanto da quella data aveva inizio la corresponsione del Tfr. Poiché il pagamento dell'indennità di buonuscita veniva corrisposto allorché fossero trascorsi 24 mesi novanta giorni dalla data di cessazione del rapporto di lavoro, ne consegue che anche per gli ex dipendenti della vecchia Amministrazione Postale tale pagamento, fino ad ora, subiva la stessa sorte, senza corresponsione di interessi e rivalutazione monetaria a causa del «congelamento». Fino ad ora! Ma con l'introduzione del sistema previdenziale denominato «Quota 100», secondo quanto previsto dal citato articolo 23, i tempi si sono ulteriormente allungati sino ad arrivare anche a cinque anni prima che i dipendenti postali possano aver riconosciuto quanto loro dovuto. Il contenzioso che dura ormai da oltre 22 anni, ha visto sorgere diversi comitati che hanno promosso ricorsi giudiziari in quasi tutti i tribunali italiani, alcuni dei quali hanno deciso il ricorso di legittimità alla Corte Costituzionale, ma l'esito è sempre stato negativo per i lavoratori i quali, tra l'altro, hanno dovuto anche sobbarcarsi l'onere delle spese legali. A questo punto non si capisce bene che cosa rappresenti quelle cifra che viene corrisposta ai lavoratori della ex Amministrazione P.T. a distanza siderale dal diritto e dalla cessazione del rapporto di lavoro. Senza rivalutazione e interessi nonostante i 22 anni trascorsi, non si può certo parlare di «salario differito». Il congelamento, inoltre, produce alcuni paradossi quali ad esempio che un dirigente d'ufficio che ha percorso, anche attraverso concorsi, tutto l'iter della carriera, si veda corrispondere a titolo di buonuscita, la cifra corrispondente alla qualifica iniziale posseduta anche 27 anni prima! 
Ermanno Ricci COLLABORATORE SLC-CGIL BRESCIA.


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