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domenica 21 giugno 2020

Non chiediamo privilegi

IL CASO
Non chiediamo privilegi
Egregio direttore,
il 19/06/2020 ho letto la lettera di Ermanno Ricci, collaboratore SLC-CGIL BS, sul problema della Buonuscita-TFS dei postali con la quale si richiama l’attenzione sulla mancata rivalutazione di un «salario differito» maturato fino al 28/02/1998 e da allora MAI RIVALUTATO. Un trattamento subito SOLO dai postali in forza a quella data.
Nonostante l’esito negativo del ricorso alla via giudiziaria alcuni lavoratori hanno voluto coinvolgere i Parlamentari di ogni forza politica (da FdI a LeU passando per PD Forza Italia, Lega, IV e M5S) presenti in Parlamento nel corso di 3 legislature. Ne sono sortite interrogazioni, emendamenti, ordini del giorno e perfino risoluzioni parlamentari, l’ultima delle quali proposta dall’On. Lucia Codurelli - PD e sottoscritta da altri 6 Democratici - tra i quali l’allora Presidente della Commissione Lavoro della Camera On. Cesare Damiano e dall’On. Silvana Comaroli - Lega) per rivalutazione della Buonuscita.

Tutto questo successivamente al pronunciamento della Corte Costituzionale riferito da Ricci, a significare una volontà politica verso una necessaria soluzione. Ma dopo ogni elezione bisogna ricominciare da capo ogni iter.
In questa legislatura né il Governo “gialloverde”, né quello “giallorosso” hanno risposto alle interrogazioni e agli atti parlamentari depositati; hanno respinto emendamenti e accolto tre ODG che «impegnano il Governo a… compatibilmente con…» formula che dice tutto e niente ed è solo un’accennata dichiarazione di volontà che vincola moralmente chi assume quelle parole. Ma poi l’atteggiamento del Legislatore è quello di chi affronta il problema come se noi chiedessimo un privilegio e non la rivalutazione di quel «salario differito» riconosciuta a tutti i lavoratori pubblici e privati.
Lo capiscono anche i bambini che una cifra MAI RIVALUTA dal 28/2/1998 non ha lo stesso potere d’acquisto.
Quando si parla di questo dal Parlamento chiedono: «e il sindacato?» Dal Sindacato si dice: «tocca al legislatore cambiare la norma». Chi vuole trova il modo per parlarsi, chi non vuole cerca la scusa. Noi continueremo a promuovere anche il dialogo sperando che la ragione prevalga.
Zani Giuseppe 

Comitato Buonuscita PT


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