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mercoledì 27 marzo 2019

Appello al rispetto dei termini

Nel chiedere aiuto a chiunque abbia potere di intervento...
RIPRENDIAMO IL POST pubblicato da Paolo Alfieri sulla pagina Facebook "Stop al furto delle buonuscite dei lavoratori di poste italiane".
Lo facciamo per aggiornare sugli sviluppi di quanto condiviso 10 giorni fa sperando che qualcuno (politici e sindacalisti) istituzionalmente si attivi quanto più tempestivamente.
CRONISTORIA DI UNA " STORIA INFINITA".
Buongiorno colleghi.
1)- Le procedure per la liquidazione dei dipendenti pubblici (valide anche nel nostro caso di dipendente di Poste Italiane) in base a quanto previsto dai commi 22 e 23 della legge 148/2011. i 27 mesi scadono a fine marzo;
2)- In data 21/03/2019 il MISE ha firmato il decreto (mise.AOO_COM.REGISTRO UFFICIALE.U.0019939) con cui è autorizzato l’impegno e contestuale pagamento della somma di € 43.579.302,93 a favore della Gestione Commissariale Fondo Buonuscita per i Lavoratori delle Poste Italiane –Codice Fiscale: 80034880411 – sede legale Via Carlo Spinola, 11 - 00154 ROMA, con versamento sul conto di tesoreria dello stato n. 20289;
3)- Nella stessa data (21/03/2019) è stato inoltrato, all'Ufficio centrale di bilancio, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, l'ordine di pagamento 4453 / 1 / 2019 1 LIQUID.GEST.BUONUSCITA IPOST di € 43.579.302,93;
4)- questa mattina sono riuscito a parlare con la Ragioneria Generale dello Stato che dopo avergli comunicato il nr di protocollo del decreto firmato dalla Gentilissima Sig.ra Scandaliato ( che via mail mi ha inoltrato il tutto) mi ha risposto che loro hanno 30 giorni di tempo,rassicurandomi (????) che per la prossima settimana manderanno il tutto alla Tesoreria, la quale dovrà successivamente accreditare la somma, sul conto corrente del nostro Fondo, il quale ci rimanda di settimana in settimana ( 30 marzo - i primi di aprile - entro il 15 aprile e a me questa mattina - massimo fine mese di arile).
PS: come si dice da noi CORNUTI E MAZZIATI !!!
SE NON ALTRO PER ORGOGLIO...
L'immagine può contenere: scarpe e cielo
A nessuna organizzazione sindacale interessa seguire la fase finale di questo iter, accelerandone la sua conclusione nei tempi massimi previsti?
La norma prevede che la somma sia messa in pagamento 24 mesi dopo la cessazione del rapporto di lavoro con Poste.
Prevede anche ulteriori 90 giorni per "lavorare la pratica" tempo non necessario perché la cifra è la stessa fissata nel 1998
I 3 mesi aggiuntivi sono diventati di fatto "la norma" e si sta ulteriormente procrastinando questo limite massimo.

martedì 26 marzo 2019

Attenzione ai 90 giorni del Silenzio-rifiuto

COMUNICATO IMPORTANTE !!!
Risultati immagini per importante!Per tutti coloro che hanno consegnato la domanda di "Autotutela" o di "Rimborso" all'Agenzia delle Entrate circa la Tassazione Separata Irpef, e NON hanno ricevuto nessuna risposta sia verbale che scritta, si consiglia di NON far trascorrere i 90 giorni, oltre i quali l'Agenzia può avvalersi del silenzio- rifiuto:
Pertanto, si invitano detti colleghi a recarsi presso la propria AdE e chiedere notizie al riguardo ad un Dirigente Responsabile, al quale qualora si dimostri riottoso, fate loro "SOLO" leggere le mail intercorse tra me e la Direzione Centrale, (che allego) persistendo ancora in questo loro atteggiamento, dite che saranno segnalati a chi di competenza (come scritto nella mail).
Anche se qualcuno di voi non ritenesse importante la questione per via di cifre irrisorie, sappi che è una questione di "Diritto"....meglio darle ad una Associazione di Volontariato che perderle, inoltre così come è nostro Dovere di contribuenti pagare la Tasse, lo stesso è nostro Diritto ricevere il mal tolto. 
Michele Costantino


domenica 24 marzo 2019

Tam tam sul presidio del 26 aprile 2019. Comincia l'UGL. Chi altro?

Avevamo chiesto di passare parola.
Notiamo con piacere che l'appello a diffondere la notizia del nostro presidio il prossimo 26 aprile 2019 è stato accolto dalla UGL del Veneto.

CHI ALTRO?


sabato 23 marzo 2019

21 marzo 2019. La camera approva un ordine del giorno

In occasione della discussione alla Camera dei Deputati del cosiddetto "Decretone" (C. 1637-AR) già approvato al Senato, erano stati presentati emendamenti dagli onorevoli Chiara Gribaudo e Stefano Fassina che non hanno avuto esito positivo.
Durante il passaggio in aula per il voto, il l'on. Gribaudo e altri parlamentari del gruppo PD in commissione lavoro, a prima firma dell'on. ZAN, hanno presentato l'OdG 93. Inizialmente accolto come "raccomandazione", il Governo - per bocca del Sottosegretario Claudio Cominardi - ha successivamente dato parere favorevole.

Per essere chiari, non si tratta di un provvedimento legislativo, ma un atto di indirizzo: approvando un OdG - il Governo si impegna a pensarci e mettere in campo un provvedimento legislativo. Confidiamo in una effettiva soluzione così come prospettata anche in questo ramo del Parlamento (ricordiamo i 2 precedenti al Senato).
Ciascuno di noi deve impegnarsi affinché a questo impegno seguano atti concreti.

ORDINE DEL GIORNO
9/1637-AR/93

La Camera,
premesso che:
l’articolo 23 prevede che i termini temporali per la corresponsione dei trattamenti di fine servizio dei dipendenti pubblici che accedano al pensionamento anticipato ai sensi dell’articolo 14 del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4 (cosiddetta « quota 100 ») decorrano dal momento in cui il diritto al trattamento pensionistico sarebbe maturato in base alla pensione di vecchiaia o alle forme di pensione anticipata di cui all’articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 2014;
lo stesso articolo 23 prevede altresì la possibilità, per i soggetti che accedono al pensionamento con i requisiti della cosiddetta « quota 100 » o che accedono al trattamento pensionistico di vecchiaia o anticipato secondo le altre norme summenzionate, di richiedere una somma pari all’indennità di fine servizio maturata, mediante finanziamento bancario agevolato, nell’importo massimo di 30.000 euro;
in data 28 febbraio 1998 l’ente Poste italiane è stato trasformato in società per azioni; l’articolo 53, comma 6, della legge del 27 dicembre 1997, n. 449, con la finalità di provvedere alla liquidazione delle indennità di buonuscita maturata fino alla data del 28 febbraio 1998 dai lavoratori dell’amministrazione postale prima del passaggio di Poste italiane in società per azioni, stabilisce quanto segue: « A decorrere dalla data di trasformazione dell’Ente Poste Italiane in società per azioni (...) al personale dipendente della società medesima spettano (...) il trattamento di fine rapporto di cui all’articolo 2120 del codice civile e, per il periodo lavorativo antecedente, l’indennità di buonuscita maturata, calcolata secondo la normativa vigente prima della data di cui all’alinea del presente comma », ovvero che la prestazione debba essere calcolata sulla base dei valori retributivi utili in vigore al 28 febbraio 1998;
considerato che:
a tutti i dipendenti, sia pubblici che privati, viene riconosciuta la rivalutazione monetaria dell’indennità di buonuscita, essendo questa riconosciuta per legge;
ancora oggi l’importo della buonuscita viene liquidato ai lavoratori postali senza alcuna forma di rivalutazione;
tenuto conto che:
rispondendo all’interrogazione 5-11009 del 30 marzo 2017 presso la XI Commissione permanente della Camera il 18 maggio 2017, il Governo ha reso noto che i lavoratori postali in forza alla data del 28 febbraio 1998 erano 219.601, di questi 76.754 risultavano ancora dipendenti postali mentre agli altri 142.847 cessati dal servizio era già stata liquidata l’indennità di buonuscita non rivalutata dal 1998; l’ammontare della rivalutazione monetaria e degli interessi eventualmente riconoscibili a tutti gli interessati sarebbe pari a 907.261.000 euro, mentre l’ammontare complessivo delle indennità di buonuscita che dovranno essere liquidate fino al 2040 è di 939.972.000 euro;
il Governo con l’approvazione, durante l’iter legislativo della legge di Bilancio 2019, dell’O.D.G. G/981 sezione I/8/11 si è già impegnato, non dando seguito all’impegno, a prevedere atti normativi che consentano ai lavoratori di Poste italiane S.p.A. di usufruire di un costante aggiornamento del valore dell’indennità di buonuscita,
impegna il Governo
a valutare l’opportunità di prevedere, attraverso atti di propria competenza, misure che consentano ai lavoratori di Poste italiane S.p.A., sia a quelli cessati che a quelli ancora in servizio, di usufruire di un costante aggiornamento del valore dell’indennità di buonuscita, al pari di tutti gli altri lavoratori, sia pubblici che privati.

9/1637-AR/93. Zan, Serracchiani, Gribaudo, Carla Cantone, Lacarra, Lepri, Mura, Viscomi.

mercoledì 20 marzo 2019

In previsione del presidio del 26 aprile 2019


Il presente post è rivolto a chi non ha ricevuto analoga comunicazione direttamente, al proprio indirizzo di posta elettronica.

Come è noto, il prossimo 26 aprile, presso il Tribunale di Roma, si terrà la seconda udienza relativa al ricorso presentato per ottenere il riconoscimento della rivalutazione della Buonuscita, “congelata” al 28 febbraio 1998.

Perché è utile un presidio?
Non certo per interferire con l’operato del giudice, quanto invece per cercare di dare “visibilità” alle nostre annose aspettative attraverso il coinvolgimento di giornalisti, carta stampata, radio e tv, che potrebbero far diventare “notizia” quella che ora è solo per noi una colossale ingiustizia.
A tale scopo, abbiamo già ottenuto l’autorizzazione ad effettuare il presidio dalle ore 10.30 alle ore 14.00 del 26 aprile 2019 nei pressi del Tribunale, in Viale Giulio Cesare, 54/b - Roma.

Chiunque fosse interessato a prendervi parte, è invitato a comunicarlo con e-mail a buonuscitapt@gmail.com : vi invieremo una nota contenente tutti gli aspetti organizzativi relativi all’iniziativa.
Per quanto nelle proprie disponibilità e forze fisiche, è tempo e ora che ciascuno si faccia parte attiva nel condurre le proprie battaglie, non relegandosi a semplice comparsa e/o perseverando in inutili e stucchevoli lamentele.
Facciamo sentire la nostra voce: UNITI SI PUÒ

lunedì 18 marzo 2019

La firma del MISE

Risultati immagini per firma
Questa mattina il nostro Giovanni ha parlato telefonicamente con la Dr.ssa Scandagliato, la dirigente del MISE incaricata di seguire la pratica relativa al trasferimento dei fondi al FGBuonuscita.

Il nostro motivo di preoccupazione era dovuto alle risposte che non davano certezza sull'erogazione della Buonuscita (oltre tutto non rivalutata dal 28/02/1998) entro il 27° mese dalla cessazione del rapporto di lavoro con Poste Spa causato della mancanza di fondi. Ciò era dovuto al mancato trasferimento da parte del Ministero competente (prima il MEF, lo scorso anno il Ministero del lavoro, quest'anno il MISE).
Siamo lieti di comunicare la Dr.ssa ha assicurato a Giovanni che entro oggi pomeriggio firmerà il tutto dando il via alla procedura di trasferimento dei fondi.

Ringraziamo tutti coloro che come Giovanni, Paolo e altri si sono attivati insistendo presso i responsabili del Fondo e del MISE al fine di una soluzione di questo problema.

Chiediamo a tutti gli interessati di NON TELEFONARE più alla Dr.ssa Scandagliato che ha dato questa assicurazione e che per questo ringraziamo.


Ciascuno di noi ha una propria capacità di intervento, anche chi non ci aveva mai provato prima.
Ciascuno di noi un puntino, ma una serie di puntini possono esprimersi formando insieme un disegno.
NON STATE ALLA FINESTRA e SUPERATE LA FASE DEL LAMENTO passando a quella dell'AZIONE. Vi sorprenderete capaci e vi sentirete una parte di una fase positiva.
Ogni energia è utile alla soluzione del tuo problema. ANCHE TU.

mercoledì 13 marzo 2019

Ricalcolo IRPEF: Slp-Cisl scrive a Poste

Vi mettiamo a conoscenza di ciò che scrive a Poste la SLP-CISL nazionale a proposito del pagamento degli oneri derivanti dal ricalcolo Irpef  relativamente all'incentivo all'esodo che non tiene conto dell'intero periodo di lavoro in Poste.

martedì 12 marzo 2019

Decretone: l'emendamento dell'on. Stefano Fassina


Dopo quello presentato in occasione della discussione della Legge di Bilancio l’on. Stefano Fassina - LeU, ha presentato - quale primo firmatario - il seguente emendamento n. 24.01 al cosiddetto decretone (DL 4/2019: Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni - C. 1637) in discussione questa settimana nella Commissione XI.

Ciascuno di noi si senta impegnato a diffondere l'informazione e chiedere ai propri referenti politici (soprattutto quelli di maggioranza) un impegno a sostenere col proprio voto emendamenti come questo, volti a trovare una soluzione all’ingiusto trattamento sulla Buonuscita riservato SOLO ai lavoratori postali.
È nel nostro interesse


Dopo l’articolo 24, aggiungere il seguente:
Art. 24-bis.
(Fondo per la rivalutazione del trattamento di quiescenza per i lavoratori della società Poste Italiane s.p.a.)
1.      Al fine di riconoscere gradualmente la rivalutazione del trattamento di quiescenza sia dei lavoratori cessati che di quelli ancora in servizio di Poste Italiane S.p.a., viene istituito un apposito Fondo presso il Ministero dell’economia e delle finanze con una dotazione finanziaria pari a 91 milioni di euro annui dal 2019 al 2027 e pari a 9 milioni di euro annui dal 2028 al 2040.
2.      Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, entro 60 giorni dall’entrata in vigore della presente legge, stabilisce le norme attuative per la rivalutazione di cui al comma 1 nel limite delle somme del predetto Fondo.

Conseguentemente:
a) all’articolo 27, comma 2, aggiungere, in fine, le seguenti parole: e le parole: « e di 1,25 per gli apparecchi di cui alla lettera b) » sono sostituite dalle seguenti: « e di 1,75 per gli apparecchi di cui alla lettera b) »;
b) all’articolo 28, dopo il comma 2, aggiungere il seguente:
2-bis. Al fine di far fronte ai maggiori oneri derivanti dall’articolo 24-bis, le risorse del Fondo di cui all’articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, sono incrementate di 159 milioni di euro per l’anno 2019, di 309 milioni di euro annui fino all’anno 2027 e di 391 milioni di euro a decorrere dall’anno 2028.

24. 01. Fassina, Pastorino, Epifani, Fornaro.

lunedì 11 marzo 2019

L'emendamento dell'On. Gribaudo

Segnaliamo che sul cosiddetto decretone (DL 4/2019: Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni - C. 1637) è stato presentato un emendamento riguardante la nostra Buonuscita, il numero 23.4 a prima firma dell'on. Chiara Gribaudo - PD.
Sarà in discussione questa settimana in Commissione.

Risultati immagini per graffetta


Ciascuno di noi si senta impegnato a diffondere l'informazione e chiedere l'impegno su questo ai propri referenti politici, a maggior ragione se appartenenti alla maggioranza di governo. 

23.4
Dopo il comma 8, aggiungere i seguenti:
   8-bis. Al fine di riconoscere gradualmente la rivalutazione del trattamento di quiescenza sia dei lavoratori cessati che di quelli ancora in servizio di Poste Italiane S.p.A., viene istituito un apposito Fondo presso il Ministero dell’economia e delle finanze con una dotazione finanziaria pari a 91 milioni di euro annui dal 2019 al 2027 e pari a 9 milioni di euro annui dal 2028 al 2040.
   8-ter. Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, stabilisce le norme attuative per la rivalutazione di cui al comma 8-bis nel limite delle somme del predetto Fondo.
   8-quater. Agli oneri derivanti dal comma 2-bis, pari a 91 milioni di euro annui dal 2019 al 2027 e pari a 9 milioni di euro annui dal 2028 al 2040, si provvede a valere sul Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all’articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307, e a valere sul Fondo per la lotta alla povertà e alla esclusione sociale di cui all’articolo 1, comma 386, della legge 28 dicembre 2015, n. 208.
23. 4. Gribaudo, Serracchiani, Carla Cantone, Lacarra, Lepri, Mura, Viscomi, Zan.

Il passaparola dell'UGL

Tempestivamente l'UGL del Veneto dà notizia di quanto è stato possibile fare grazie all'impegno di cui abbiamo dato notizia nel post precedente che vi invitiamo a rileggere e per cui ci si aspetta collaborazione nel segnalare ogni problema riscontrato con l'Agenzia delle Entrate del vostro territorio sul problema della tassazione separata relativa alla "spalmatura" dell'incentivo all'esodo.
Fatelo quanto prima scrivendo a Michele mikista53@gmail.com
Ciascuno si senta coinvolto, anche nel diffondere la conoscenza, tenendo presente che nessun rimborso sarà disposto d'ufficio, ma solo dietro precisa richiesta personale.


venerdì 8 marzo 2019

La lotta e l'impegno pagano



Ricapitolando.
Il problema è evidenziato l’8 agosto 2018 da Daniele Del Corso sulla pagina FB Stop al furto delle Buonuscite dei lavoratori di poste italiane col quale illustra come fare
 Opposizione ad agenzia entrate per ricalcolo tfr /incentivo in 4 passi
Un SERVIZIO con tanto di modulistica e fac-silmile di questa vittoria che non vuole resti un fatto isolato, ma diventi giusta rivendicazione di tutti.
Alcuni raccolgono il suo invito, altri non capiscono. In settembre ne scrive anche IL POSTALE e molti altri si recano all’Agenzia delle Entrate territorialmente competente.
Le risposte però non sono omogenee sul territorio: alcune accolgono, altre aspettano a rispondere, altre ancora respingono le istanze di ricalcolo e rimborso.
Tra i tanti che si muovono, ancor prima che anche la slp/cisl - a gennaio 2019 - sottolinei come l’anomalia dello spartiacque al 1/3/1998 di un unico rapporto di lavoro determini un ricalcolo errato, Michele Costantino si muove nella sua Bari.
Le cose, però, non vanno secondo le aspettative. Lui non si arrende e scrive (e invita a scrivere) al Direttore Centrale dell'Agenzia delle Entrate Dott. Antonio Maggiore e contemporaneamente porta avanti la sua battaglia coinvolgendo altre persone.
La risposta arriva il 6 marzo, insieme all’assicurazione che nel tempo sono state fornite indicazioni e informative sul tema a tutti gli uffici territoriali in modo da risolvere definitivamente la problematica rappresentata e invitando a segnalare direttamente eventuali ulteriori necessità.

NON STIAMO PIU' ALLA FINESTRA a lagnarci o lamentarci della "malasorte" che ci tocca!
Ogni volta siamo al bivio della L: Lamentarsi o Lottare


sabato 2 marzo 2019

Quota 100: slittano i termini di pagamento della Buonuscita?

Al Senato, il 27 febbraio 2019, è stato approvato il disegno di legge 1018, d'iniziativa del Governo che ora passerà all’esame della Camera (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, recante disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni)



Per opportuna conoscenza estraiamo l’art. 23 che modifica la norma relativa al TFS e alle modalità di pagamento.

Riguarda anche tutti i dipendenti di Poste che non hanno ancora ricevuto la Buonuscita (maturata al 28/02/1998, oggi viene erogata senza alcuna forma di rivalutazione 2 anni + 3 mesi dopo la cessazione del rapporto di lavoro con Poste Spa).

Per coloro che volessero uscire usufruendo della "quota 100" segnaliamo questo articolo di Pensioni Oggi utile ad un chiarimento sulle modifiche introdotte (anche se non definitivamente approvate).



Quota 100, Slittano i termini di pagamento del TFS per i dipendenti pubblici
·          
·         Mercoledì, 13 Febbraio 2019 - Scritto da Franco Rossini

Il decreto sulla quota 100 prevede una dilatazione dei termini di pagamento di TFS e TFR che può raggiungere anche i cinque anni dalla data di cessazione dal servizio.

I lavoratori del pubblico impiego che si accingono ad andare in pensione con la nuova quota 100 dovranno mettere in conto uno slittamento dei termini di pagamento delle indennità di buonuscita. L'articolo 23, co. 1 del DL 4/2019 prevede infatti che i termini temporali per la corresponsione dei trattamenti di fine servizio (comunque denominati) dei dipendenti pubblici che conseguono la pensione con 62 anni e 38 di contributi dal 1° agosto 2019 decorreranno dal momento in cui il diritto al trattamento pensionistico sarebbe maturato in base alla pensione di vecchiaia o alle forme di pensione anticipata di cui all'articolo 24 del D.L. 6 dicembre 2011, n. 20.
I termini di pagamento
In attesa delle relative istruzioni Inps la disposizione da ultimo richiamata prevede, di fatto, che il pagamento venga scadenzato al raggiungimento del primo dei seguenti requisiti: a) 12 mesi + 90 GG dalla maturazione dei 67 anni di età (più i futuri adeguamenti alla speranza di vita che scatteranno dal 2021); b) 24 mesi + 90 GG dalla data di maturazione (teorica) dei requisiti contributivi per la pensione anticipata (41 anni e 10 mesi per le donne; 42 anni e 10 mesi per gli uomini), cioè la massima anzianità contributiva. In questa seconda ipotesi però il termine dovrebbe poter beneficiare dell'abbattimento a 12 mesi + 90 GG ove il lavoratore abbia maturato i 65 anni, il limite ordinamentale per la permanenza in servizio, prima del raggiungimento della massima anzianità contributiva.
Queste regole significano che un dipendente che va in pensione alla prima finestra utile con 62 anni e 6 mesi di età e 38 anni e 6 mesi di contributi (i 6 mesi determinati dalla finestra mobile semestrale) riceverà la prima tranche della buonuscita con un ritardo di circa cinque anni dalla cessazione del rapporto di lavoro; la seconda tranche dopo 12 mesi dalla prima e la terza rata, ove applicabile, dopo altri 12 mesi dalla seconda. Termini più brevi solo per coloro che cessano il servizio con anzianità contributive o età anagrafiche superiori.
La rateazione
Come accennato resta fermo il meccanismo di rateazione del pagamento di TFS e TFR previsto dal 1° gennaio 2014 a seguito della legge 147/2013. Nello specifico anche chi accede alla quota 100 vedrà corrispondersi il TFS/TFR: a) in un unico importo annuale, qualora l'ammontare complessivo, al lordo delle trattenute fiscali, sia complessivamente pari o inferiore a 50.000 euro; b) in due importi annuali, qualora l'ammontare sia complessivamente superiore a 50.000 euro ma inferiore a 100.000 euro. In tal caso, il primo importo erogato sarà pari a 50.000 euro, il secondo pagato dopo 12 mesi dalla prima tranche, sarà pari all'ammontare residuo; c) in tre importi annuali, qualora l'ammontare sia pari o superiore a 100.000 euro. In tal caso, il primo importo erogato rata sarà pari a 50.000 euro, il secondo a 50.000 euro ed il terzo, dopo 12 mesi dal secondo pagamento, sarà pari all'ammontare residuo.
I benefici
Il DL 4/2019 prova a mettere una pezza a questo meccanismo particolarmente penalizzante tramite un prestito sino a 30mila euro erogato dal settore bancario (i cui termini di attuazione saranno comunque molto lunghi) e con una detassazione del TFS (resterebbe escluso il TFR) commisurata all'entità della dilatazione temporale nel pagamento della buonuscita. Benefici, questi ultimi ,che sono estesi a tutti i dipendenti pubblici e non solo a coloro che accedono alla pensione con la quota 100.
Fonte