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lunedì 6 giugno 2016

La UILposte risponde al Comitato Buonuscita PT

Come Comitato Buonuscita PT il 13 maggio 2016 scrivemmo alle Organizzazioni Sindacali nazionali, sia generali, sia della categoria dei postali.

Pubblichiamo la seconda risposta scritta della UILposte



sede nazionale
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tel.: 0664531601
fax : 0664530400
info@uilpost.net

Roma, 6 giugno 2016
prot. 118 / 16
Oggetto: indennità di buonuscita

Comitato Buonuscita pt

    In relazione alla lettera inviataci riguardante la “questione” delle indennità di buonuscita, la UILposte, consapevole della rilevanza delle problematiche da voi rappresentate, ribadisce il suo impegno per affrontare la questione che, come già dichiarato nel comunicato inviatovi il nel mese di marzo 2016, si configura come un vero e proprio scippo ai danni dei lavoratori di Poste Italiane.
Sebbene questa realtà ci veda consapevoli dei notevoli ostacoli che si frappongono a una soluzione del problema, non possiamo fare a meno di considerare la profonda ingiustizia e il danno che tale gestione comporta per i lavoratori di poste italiane.
Appare evidente, infatti, che la mancata rivalutazione delle indennità di buonuscita, ferme ai valori del 1998, comporta nei fatti la sottrazione di una consistente parte del salario differito maturato dai lavoratori.
Inoltre i recenti interventi legislativi in tema di pensioni e quelli riguardanti il differimento del pagamento delle indennità di buonuscita per i lavoratori del pubblico impiego, procrastinando il momento della liquidazione, hanno ulteriormente danneggiato i lavoratori di poste italiane le cui indennità saranno erogate nei valori maturati nel febbraio del 1998.
D’altra parte anche In considerazione della necessità oramai ampiamente condivisa di promuovere la diffusione di fondi pensionistici integrativi appare incomprensibile la particolare situazione dei lavoratori di poste italiane che vedono parte del loro salario differito non rivalutato e congelato fino a ventiquattro mesi successivi alla data di cessazione del rapporto di lavoro.
Le conseguenze di tale interpretazione si è palesato in tutta la loro gravità all’interno della questione “esodati”. I lavoratori esodati ex dipendenti di poste italiane, infatti, oltre a non poter contare né sullo stipendio né sulla pensione non hanno potuto fare affidamento neanche sull’integrale corresponsione del salario di fine rapporto del quale hanno ricevuto una parte fortemente svalutata e dopo due anni dal collocamento a riposo.
La Uil poste ritiene necessario individuare un piano d’intervento con il coinvolgimento delle organizzazioni di rappresentanza dei pensionati, al fine di sollecitare un intervento risolutivo del governo che, quanto meno, ponga fine al protrarsi di questa palese ingiustizia.
La Uil poste si rende disponibile a un incontro con il Comitato e nel contempo si attiverà, coinvolgendo le strutture territoriali, per diffondere la più ampia conoscenza del problema, per sostenere tutte le iniziative in campo e promuoverne di ulteriori
Fraterni saluti.
La Struttura nazionale


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