Pubblichiamo la seconda risposta scritta della UILposte
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Roma, 6
giugno 2016
prot.
118 / 16Oggetto: indennità di buonuscita
Comitato Buonuscita pt
In
relazione alla lettera inviataci riguardante la “questione” delle
indennità di buonuscita, la UILposte, consapevole della rilevanza
delle problematiche da voi rappresentate, ribadisce il suo impegno
per affrontare la questione che, come già dichiarato nel comunicato
inviatovi il nel mese di marzo 2016, si configura come un vero e
proprio scippo ai danni dei lavoratori di Poste Italiane.
Sebbene
questa realtà ci veda consapevoli dei notevoli ostacoli che si
frappongono a una soluzione del problema, non possiamo fare a meno di
considerare la profonda ingiustizia e il danno che tale gestione
comporta per i lavoratori di poste italiane.
Appare
evidente, infatti, che la mancata rivalutazione delle indennità di
buonuscita, ferme ai valori del 1998, comporta nei fatti la
sottrazione di una consistente parte del salario differito maturato
dai lavoratori.
Inoltre
i recenti interventi legislativi in tema di pensioni e quelli
riguardanti il differimento del pagamento delle indennità di
buonuscita per i lavoratori del pubblico impiego, procrastinando il
momento della liquidazione, hanno ulteriormente danneggiato i
lavoratori di poste italiane le cui indennità saranno erogate nei
valori maturati nel febbraio del 1998.
D’altra
parte anche In considerazione della necessità oramai ampiamente
condivisa di promuovere la diffusione di fondi pensionistici
integrativi appare incomprensibile la particolare situazione dei
lavoratori di poste italiane che vedono parte del loro salario
differito non rivalutato e congelato fino a ventiquattro mesi
successivi alla data di cessazione del rapporto di lavoro.
Le
conseguenze di tale interpretazione si è palesato in tutta la loro
gravità all’interno della questione “esodati”. I lavoratori
esodati ex dipendenti di poste italiane, infatti, oltre a non poter
contare né sullo stipendio né sulla pensione non hanno potuto fare
affidamento neanche sull’integrale corresponsione del salario di
fine rapporto del quale hanno ricevuto una parte fortemente svalutata
e dopo due anni dal collocamento a riposo.
La
Uil poste ritiene necessario individuare un piano d’intervento con
il coinvolgimento delle organizzazioni di rappresentanza dei
pensionati, al fine di sollecitare un intervento risolutivo del
governo che, quanto meno, ponga fine al protrarsi di questa palese
ingiustizia.
La
Uil poste si rende disponibile a un incontro con il Comitato e nel
contempo si attiverà, coinvolgendo le strutture territoriali, per
diffondere la più ampia conoscenza del problema, per sostenere tutte
le iniziative in campo e promuoverne di ulteriori
Fraterni
saluti.
La
Struttura nazionale
Questo mi sembra un ottimo punto di partenza. Dajeeee
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