La Commissione Lavoro ha svolto interrogazioni a risposta immediata su questioni di competenza del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
Di seguito il link per il video della seduta.
Ci sono tutte le interrogazioni, le risposte del Sottosegretario Durigon, per il Governo e le repliche.
L'argomento Buonuscita è dal minuto 5:40 al minuto 12:30.
Sorprende come il Sottosegretario Durigon abbia esordito dicendo di aver acquisito elementi da Poste Spa e da INPS, quando c'è un'ampia documentazione parlamentare sull'argomento
che il Presidente di Commissione - l'On. Walter Rizzetto - conosce bene.
Per questo si è "dimenticato" degli impegni assunti con risoluzioni parlamentari del 2006 e del 2012 ed i 4 Ordini Del Giorno approvati nella scorsa legislatura con parere favorevole del Governo Conte 1 nel quale era - come oggi - Sottosegretario. Invece ha citato le sentenze della Corte Costituzionale del 2006 e della Cassazione del 2008 e 2013, come se le parole e gli atti parlamentari successivi non fossero mai esistiti. Solo una vaga dichiarazione che l'argomento "è materia di attenzione da parte del Governo", insieme alla preoccupazione che l'eventuale aggiornamento dell'indennità di Buonuscita comporterebbe l'allocazione di ingenti risorse finanziarie e la modifica dell'attuale disciplina in materia.
Abbiamo estratto la parte che ci riguarda.
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
Giovedì 30 Novembre 2023. — Presidenza del presidente Walter RIZZETTO. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Claudio Durigon.
(estratto)
Antonio D'ALESSIO (AZ-PER-RE) illustra l'interrogazione in titolo.
Il sottosegretario Claudio DURIGON risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati.
TESTO DELLA RISPOSTA
Grazie Presidente. Passo ad illustrare
l’atto di sindacato ispettivo con cui l’Onorevole chiede quali iniziative di competenza si intendono adottare per consentire
ai lavoratori di Poste Italiane S.p.A., sia
quelli cessati sia quelli ancora in servizio,
di usufruire di un costante aggiornamento
del valore dell’indennità di buonuscita.
Acquisiti elementi da parte di Poste Italiane S.p.A., dalla competente direzione
generale per le politiche previdenziali e
assicurative e da INPS, si rappresenta quanto
segue.
Preliminarmente, è opportuno ricordare che il processo di privatizzazione di
Poste italiane S.p.A. ha avuto inizio con
l’emanazione del decreto-legge n. 390 del
1993 che ha segnato l’avvio del passaggio
dell’amministrazione delle poste e telecomunicazioni nell’ente pubblico economico
Poste italiane. Il provvedimento ha, tra
l’altro, previsto che, a decorrere dal primo
agosto 1994, al trattamento di quiescenza
di tutto il personale in servizio presso l’ente
Poste italiane provvedesse l’istituto postelegrafonici (Ipost), oggi Gestione Commissariale fondo buonuscita per i lavoratori di
Poste italiane, applicando la normativa prevista per il personale statale.
In ragione del completamento del procedimento di privatizzazione, la legge n. 449
del 1997 ha disposto che al personale dipendente di Poste italiane S.p.A. spetta, per
il servizio prestato a decorrere dal 28 febbraio 1998, il trattamento di fine rapporto
(TFR), di cui all’articolo 2120 del codice
civile e, per il periodo lavorativo antecedente, l’indennità di buonuscita maturata,
calcolata secondo la normativa vigente anteriormente alla suindicata data.
Con riferimento a quanto rilevato dall’interrogante in ordine alla mancata rivalutazione ed anticipazione dell’indennità di buonuscita, occorre precisare quanto segue.
L’indennità di buonuscita dovuta al personale postelegrafonico, relativa alla parte
del rapporto avente natura pubblicistica, è
disciplinata, in via generale, dal decreto del
Presidente della Repubblica n. 1032 del
1973 e dall’articolo 53 della legge n. 449
del 1997 che, nel confermare che la buonuscita va calcolata in base alla normativa
in vigore alla data della trasformazione
dell’ente Poste italiane in società per azioni,
non prevede alcuna forma di rivalutazione
dell’indennità in argomento.
Sul punto è intervenuta la Corte costituzionale che, nella sentenza n. 366 del
2006, ha dichiarato infondata la questione
di legittimità costituzionale dell’articolo 53,
comma 6, lettera a) della legge n. 449 del
1997, nella parte in cui non prevede alcuna
forma di indicizzazione (o di adeguamento
monetario) nel tempo per l’indennità di
buonuscita.
Anche la Corte di cassazione, con le
sentenze nn. 28281 del 2008 e 8444 del
2013 ha affermato il principio di diritto in
base al quale « la componente del complessivo trattamento di fine rapporto dovuto ai
dipendenti delle Poste Italiane S.p.A. per il
servizio prestato a tutto il 28 febbraio 1998,
data in cui l’ente è stato trasformato in
società per azioni, è costituito dall’ammontare dell’indennità di buonuscita, calcolata
nel suo ammontare sulla retribuzione corrisposta a tale data e secondo i criteri
fissati dal decreto del Presidente della Repubblica n. 1032 del 1973 ».
Concludo, infine, rappresentando che la
vicenda esposta dall’Onorevole interrogante è meritoria di attenzione da parte del
Governo ma, allo stesso tempo, è importante precisare che l’ipotesi di un aggiornamento del valore dell’indennità di buonuscita comporterebbe, unitamente alla modifica dell’attuale disciplina in materia di
buonuscita, l’allocazione di ingenti risorse
finanziarie, la cui possibilità di reperimento deve essere valutata alla luce dell’attuale quadro congiunturale e nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica.
Fabrizio BENZONI (AZ-PER-RE), in qualità di cofirmatario dell'interrogazione in titolo, replicando, ritiene paradossale che sia congelata di fatto l'indennità di buonuscita di circa 200 mila dipendenti postali, considerato che la prestazione viene calcolata sulla base dei valori retributivi utili in vigore al 28 febbraio 1998, a differenza di quanto avviene per gli altri lavoratori pubblici e privati. Auspica un intervento del Governo che ponga fine a tale evidente stortura, che è stata segnalata a più riprese con vari strumenti di sindacato ispettivo.
Si una disparita’ di trattamento figlia del pregiudizio verso i postali La Buonuscita avrebbe dovuto seguire la normativa del pubblico ed essere erogata nei tempi con interessi in caso di ritardo
RispondiEliminaQuello che dispiace è constatare il voltafaccia (che chiamerei codardia) del Presidente Rizzetto e Sottosegretario Durigon, i quali tempo addietro argomentavano diversamente facendosi anche promotori di interrogazioni parlamentari, omettendo invece in questo frangente di evidenziare altre sentenze favorevoli ai ricorrenti ! Sarebbe stato molto diverso, così da valutare anche la serietà POLITICA di cui si vantavano!
RispondiEliminaNon vado oltre, ma sia chiaro che siamo testardi e andremo avanti;
approfitto per sempre ringraziare gli artefici del Comitato, encomiabili da ogni punto di vista.
L'auspicio rimane di vedere riconosciuti i nostri diritti in sede di Commissione Giustizia Europea-
Che si tratti di una palese ingiustizia di Stato lo si dice da anni.
RispondiEliminaChe da anni un gruppetto, per me soni grandi, di postali lotta contro questa ingiustizia è una verità assodata
Sinceramente grazie
A parte il fatto che Durigon sia per me uno dei peggiori politici delle lega , mi sembra chiarissima la risposta: può anche darsi che abbiate ragione ma tanto non ci sono i soldi
RispondiEliminacon il debito pubblico che ci ritroviamo sarà come cavare sangue da una rapa
RispondiEliminaPeccato che in Italia sono vietati i duelli... mi divertirei in una pubblica piazza con le mani legate dietro la schiena, usando solo i calci :-) meglio riderci su, che replicare seriamente a certi soggetti significa elevarli al rango di intelocutori...mentre vanno solo trattati per ciò che sono, ossia quello che state pensando tutti in questo momento.
RispondiEliminaChe Rizzetto e Durigon abbiano dimenticato le informazioni precise da parte del Comitato negli anni scorsi, avendo ricevuto i NS rappresentanti , sa di ridicolo: una volta arrivati a posizioni apicali politiche cambiano volto, questo sa di codardia: meno male che si vota ancora, è bene fare memoria di tutto ciò! La scusa della mancanza di fondi è bambinesca, si poteva convocare il Comitato e cercare soluzioni fattibili per rimuovere questo obbrobrio legale L.449/97 e seguenti.
RispondiEliminaNon molleremo e auspichiamo che la >Corte G. E. ci ascolti.
Un ringraziamento, comunque, va sempre a chi da anni porta avanti questa battaglia: sono semplicemente encomiabili.
Non ho parole.anche perché non ce ne sono,per i loro stipendi i soldi si trovano.comunque spero che con questa ultima causa riusciamo a far valere i nostri diritti.ultima spiaggia.grazie a tutte le persone che si sono e si stanno impegnando.Forza
RispondiEliminaProprio così! Quando si parla dell'adeguamento dei loro emolumenti non c'è debito pubblico che tenga!!! Nel nostro caso rimangono sempre vaghi o non ricordano...
EliminaDurigon, che altro aggiungere .........
RispondiEliminaSe fossimo stati bancari avremmo ottenuto quello che ci spetta.
RispondiEliminaDobbiamo,ancora una volta essere testardi e fiduciosi nell'accoglimento dei nostri diritti in sede di Commissione Giustizia Europea, ringraziando sempre i rappresentanti del Comitato che si sono sempre interessati al problema.
RispondiEliminaSiamo governati da criminali .si stanno arrampicando sui vetri, ma noi saremo testardi e continueremo a lottare x i nostri diritti. Grazie per l'impegno e comunque tutto ciò mi disgusta.viva l'italia!
RispondiEliminaConosciamo bene la levatura morale della quasi totalità della nostra classe politica, speriamo di avere giusta e ringraziamo il Signore di non appartenere a questa classe indecente ed un plauso a chi lotta per noi, grazie.
RispondiEliminaMario di Mauro
Intervista della premier Giorgia Meloni a TgPoste.
RispondiEliminaVenti di minuti di trasmissione andata in onda venerdì contemporaneamente in tutti gli uffici postali italiani oltre che online. Un tempo nel quale la premier ha parlato, tra l'altro, di Pnrr e Caivano, ma ha anche spiegato di essere stata "sottovalutata tutta la vita" come "accade a molte donne". E che si è concluso con la cartolina della presidente agli italiani.
Nessuno si è preoccupato di informare la Presidente su questo caso ....
Bonus 110... / Reddito di Cittadinanza/ letamaio si nostri diritti no !!!!
RispondiEliminaPenso che sia arrivato il momento di agire diversamente con tutti gli ex e attuali impiegati poste...in raduno generale su questa faccenda con tanto di firme
RispondiEliminaIo sono d'accordo. Chi organizza?
EliminaAnni fa questo Comitato raccolse con molta fatica le firme e le consegnò con altrettanta fatica all'allora Presidente della Commissione Lavoro della Camera, on. Damiano per chiedere la calendarizzazione della discussione in Commissione alla luce della risoluzione parlamentare del 2012, mai attuata.
Senza l'appoggio dei sindacati un'iniziativa come quella proposta rischia di essere controproducente.
Hai qualche idea o soluzione particolareggiata?
i soldi per i vitalizi che hanno ripristinato li hanno trovati
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