Anticipo TFS: schizzano gli interessi, nuova tassa di 2.500 euro per i pensionati
Novembre 27, 2023 di Antonetta Del Prete
Arrivano cattive notizie per gli ex dipendenti che vorrebbero beneficiare dell’anticipo sul Trattamento di Fine Servizio. Ecco cosa succede.
L’anticipo del Trattamento di Fine Servizio (TFS) per i dipendenti
pubblici, una volta un beneficio atteso con ansia, sta diventando sempre più
oneroso, con interessi che raggiungono livelli record. Questo fenomeno ha
creato un contesto finanziario difficile per coloro che cercano di accedere
anticipatamente ai fondi che, in teoria, spetteranno loro in futuro.
Il rendimento del TFS ha superato il 5%, una cifra significativamente più alta rispetto al tasso di rendimento generale, che attualmente si attesta intorno al 4,4%. Questo aumento ha un impatto diretto sui pensionati ex dipendenti pubblici che cercano l’anticipo del TFS, rendendo i prestiti particolarmente costosi. Addirittura, per i prestiti più lunghi, la percentuale di interesse supera la soglia del 5%.
Il danno e la beffa
Il danno economico per i dipendenti pubblici è evidente. Gli interessi applicati sull’anticipo del TFS raggiungono cifre considerevoli, arrivando a quasi 2.500 euro per prestiti più lunghi. Questa situazione solleva interrogativi sulla logica di imporre tali costi agli individui che cercano di accedere ai propri fondi. Il TFS nel settore pubblico non viene pagato al momento della pensione, ma viene ritardato di due anni dopo il raggiungimento dell’età massima di pensionamento, vale a dire i 67 anni. Per chi sceglie la pensione anticipata, l’attesa può estendersi fino a sette anni. La Consulta ha sottolineato l’importanza della tempestività nell’erogazione dei fondi, ma nonostante ciò, il governo non ha adottato misure tempestive per risolvere questa disparità.
In conclusione, i dipendenti pubblici sono costretti a fronteggiare costi
elevati e ritardi inaccettabili nell’accesso al loro Trattamento di Fine
Servizio. È imperativo che
il governo agisca tempestivamente per correggere questa situazione e garantire
un trattamento equo per tutti i lavoratori, indipendentemente dal settore di
impiego.