Lo scrivono alcuni siti online come TERMOMETRO POLITICO, Money, lente pubblica ecc. riportando le dichiarazioni della Ministro Fabiana Dadone.
Lo leggiamo anche su questo post Facebook di SLP Pavia il 12/02/2020
erogazione della buonuscita ai lavoratori postali usciti con “quota 100”
possibilita’ di ricevere finanziamento alla collocazione in pensione
Col messaggio e-mail 328 del 6 novembre 2019, avevamo fatto presente che l’articolo 23 del D.lgs. nr. 4 del 28 gennaio 2019 disciplina che per i lavoratori appartenenti alle amministrazioni pubbliche che accedono alla pensione anticipata, cd “quota 100”, si modificano i termini per il pagamento dell’indennità di buonuscita, in quanto i 12 mesi previsti dalla cessazione dal servizio, decorrono dalla al raggiungimento dei requisiti di accesso previsti dal sistema pensionistico (“Legge Fornero”) e non dalla effettiva collocazione in pensione anticipata per “quota 100”.
In seguito ai chiarimenti richiesti al Fondo Buonuscita, abbiamo avuto conferma, purtroppo, che anche i lavoratori di Poste Italiane sono considerati “dipendenti di pubbliche amministrazioni” per quanto riguarda questa fattispecie.
Ribadendo i nostri dubbi sul tema, riteniamo tuttavia che se i lavoratori postali vengono equiparati ai lavoratori pubblici, devono poter usufruire, come previsto al comma 5 dall’art. 23 del D.lgs. 4/2019, della possibilità di richiedere, al momento della liquidazione della pensione con “quota 100”, di un finanziamento pari all’indennità di fine servizio maturata, nella misura massima di € 45.000 (nel caso dei lavoratori postali la cifra è nettamente inferiore), mediante finanziamento bancario le cui condizioni saranno stabilite con un accordo quadro da stipulare tra i Ministeri interessati e l’ABI.
Il rimborso del finanziamento e degli eventuali interessi avverrà mediante trattenuta operata da parte degli enti finanziatori in sede di corresponsione del trattamento alla data prevista.
Il comma 2 dell’articolo 23 del D.lgs. 4/2019 stabilisce, analogamente, che a detto finanziamento hanno accesso anche i soggetti che accedono o hanno avuto accesso al trattamento di pensione con la c.d. “legge Fornero”.
Tutta questa materia deve comunque essere regolata mediante un D.P.C.M. (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) che è in corso di emanazione.
Vi terremo informati sugli ulteriori sviluppi.
Cordiali saluti
MAURIZIO CAMPUS
SEGRETARIO GENERALE
Ci permettiamo tre considerazioni che speriamo utili.
- La norma che differisce ulteriormente l'erogazione del TSF (Buonuscita) per i Q100 era chiara ancora nella stesura del testo che arrivò al Senato e non venne modificato alla Camera. Segnalammo subito che questi lavoratori avrebbero percepito quei soldi del 28/02/1998 solo dopo il 67° anno di età e secondo le norme della cosiddetta Legge Fornero. Nessuno ci dette ascolto, fummo presi con sufficienza e qualcuno pure ci apostrofò come "presuntuosi e disfattisti", non allineati alla vulgata comune.
Solo a legge applicata qualcuno si "scandalizzò" e chiese spiegazioni. La spiegazione fu: "applichiamo la norma".
- La norma su Q100 prevedeva la pressoché contestuale applicazione anche della possibilità di chiedere l'anticipo del TFS ulteriormente posticipato, pagando gli interessi (inseribili nella dichiarazione dei redditi).
- Visto che si parla di Buonuscita, non sarebbe l'occasione giusta per dire che, se i lavoratori postali vengono equiparati ai lavoratori pubblici come loro dovrebbero aver diritto alla rivalutazione della Buonuscita che invece viene erogata coi numeri del 28/02/1998, non con quel potere d'acquisto?
Questa vergogna tutta italiana è stata riservata SOLO a 219.601 lavoratori postali.
Una schifezza
RispondiEliminaÈ l'ennesima vergogna che si somma all'incredibile disparità di trattamento a noi riservata.
RispondiEliminaStipendi bassi e pensioni ancora più basse. E ci vogliono far sentire in colpa per essere andati in pensione con Quota 100.
BAH!!!!