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giovedì 13 dicembre 2018

Un passettino

Nella seduta della Commissione Lavoro del Senato svoltasi ieri la Sen. Annamaria Parente ha sottoposto un Ordine del Giorno che ancora una volta chiede l'attenzione del Governo sul problema della mancata rivalutazione della Buonuscita dei postali.
L'OdG è stato riformulato ed approvato in un "testo 2" che riportiamo di seguito, estratto dal resoconto sommario della seduta n. 61 del 12/12/2018 nella parte che ci riguarda.

Dal punto di vista normativo nulla è cambiato. Tocca a ciascuno di noi fare in modo che questo impegno sia seguito da atti concreti in senso riparativo. 

11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale)
Commissione 11ª (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) - Seduta n. 61
Notturna
Mercoledì 12 Dicembre 2018      (20,20 - 21,25)
Presidenza:     CATALFO

Presenti per il governo:   Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali DURIGON
Sede consultiva
- 981-bis - Tabb. 4 e 4-bis - Legge di bilancio per il 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021
Rapporto alla 5a Commissione

Relatore:        MATRISCIANO

Trattazione:   Seguito e conclusione dell'esame. Rapporto favorevole con osservazioni.
Alla scadenza del termine sono stati presentati 19 ordini del giorno.
Sono stati respinti gli ordini del giorno G/981/sez I/1/11, G/981/sez I/2/11, G/981/sez I/10/11, G/981/sez I/14/11, G/981/sez I/15/11.
Sono stati riformulati in un testo 2 e accolti gli ordini del giorno G/981/sez I/3/11, G/981/sez I/7/11, G/981/sez I/8/11, G/981/sez I/11/11, G/981/sez I/13/11.
Sono stati accolti dal Governo gli ordini del giorno G/981/sez I/4/11, G/981/sez I/5/11, G/981/sez I/6/11, G/981/sez I/9/11, G/981/sez I/16/11, G/981/sez I/17/11, G/981/sez I/18/11, G/981/sez I/19/11
E' stato accolto dal Governo come raccomandazione l'ordine del giorno G/981/sez I/12/11
Sono stati presentati due schemi di rapporto contrario rispettivamente dai senatori PATRIARCA, PARENTE, LAUS e NANNICINI, e dai senatori FLORIS, TOFFANIN, CARBONE e DE POLI.


G/981 sez I/8/11 (testo 2)
Accolto dal Governo
L'11a Commissione permanente,
in sede di esame del disegno di legge recante "Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021" (A.S. 981),
premesso che:
il comma 139 istituisce presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali un fondo denominato Fondo per la revisione del sistema pensionistico attraverso l'introduzione di ulteriori forme di pensionamento anticipato e misure per incentivare l'assunzione di lavoratori giovani, con lo scopo di attuare interventi in materia pensionistica per l'introduzione di ulteriori modalità di pensionamento anticipato e di misure per incentivare l'assunzione di lavoratori giovani;
in data 28 febbraio 1998 l'ente Poste italiane è stato trasformato in società per azioni;
l'articolo 53, comma 6, della legge del 27 dicembre 1997, n. 449, con la finalità di provvedere alla liquidazione delle indennità di buonuscita maturata fino alla data del 28 febbraio 1998 dai lavoratori dell'amministrazione postale prima del passaggio di Poste italiane in società per azioni, stabilisce quanto segue: «A decorrere dalla data di trasformazione dell'Ente Poste Italiane in società per azioni (...) al personale dipendente della società medesima spettano (...) il trattamento di fine rapporto di cui all'articolo 2120 del codice civile e, per il periodo lavorativo antecedente, l'indennità di buonuscita maturata, calcolata secondo la normativa vigente prima della data di cui all'alinea del presente comma», ovvero che la prestazione debba essere calcolata sulla base dei valori retributivi utili in vigore al 28 febbraio 1998;
considerato che:
a tutti i dipendenti, sia pubblici che privati, viene riconosciuta la rivalutazione monetaria dell'indennità di buonuscita, essendo questa riconosciuta per legge;
ancora oggi l'importo della buonuscita viene liquidato ai lavoratori postali senza alcuna forma di rivalutazione;
tenuto conto che:
rispondendo all'interrogazione 5-11009 del 30 marzo 2017 presso la XI Commissione permanente della Camera il 18 maggio 2017, il Governo ha reso noto che i lavoratori postali in forza alla data del 28 febbraio 1998 erano 219.601, di questi 76.754 risultavano ancora dipendenti postali mentre agli altri 142.847 cessati dal servizio era già stata liquidata l'indennità di buonuscita non rivalutata dal 1998; l'ammontare della rivalutazione monetaria e degli interessi eventualmente riconoscibili a tutti gli interessati sarebbe pari a 907.261.000 euro, mentre l'ammontare complessivo delle indennità di buonuscita che dovranno essere liquidate fino al 2040 è di 939.972.000 euro,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo intenda adottare iniziative, anche di natura normativa, che consentano ai lavoratori di Poste italiane SpA, sia a quelli cessati che a quelli ancora in servizio, di usufruire di un costante aggiornamento del valore dell'indennità di buonuscita, al pari di tutti gli altri lavoratori, sia pubblici che privati;
impegna il Governo:
a valutare l'opportunità di prevedere, attraverso atti di propria competenza, misure che consentano ai lavoratori di Poste italiane SpA, sia a quelli cessati che a quelli ancora in servizio, di usufruire di un costante aggiornamento del valore dell'indennità di buonuscita, al pari di tutti gli altri lavoratori, sia pubblici che privati.


5 commenti:

  1. Diamo atto alla Sen. Parente di metterci ripetutamente la faccia e a Di Maio diciamo : sveglia ! Basta col solito bla bla quotidiano, fai qualcosa di concreto e avrai la riconoscenza di 200mila famiglie italiane.

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  2. Credo che avranno la giusta attenzione.
    Ma noi dobbiamo sempre far sentire la nostra voce
    Nino

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    1. Purtroppo,nonostante tutto, anche questa volta credo che non verremo ascoltati. Il clima politico è indecifrabile e le pressioni (nazionali e non) lasciano poco spazio all'ottimismo. Certo che bisognerà continuare a gridare e a non arrendersi. Chissà prima o poi .....
      Franco

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  3. Si profila la seconda fiducia. Tutto bloccato, nessun diritto di ragionamento. Anche questo governo è eterodiretto, alla faccia delle parole roboanti sia in campagna elettorale che dopo il contratto di governo.
    Miserie politiche non possono essere scalfite dalla ragionevolezza.
    Il parlamento è solo un votificio.

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  4. Con tutto il caos parlamentare di questi giorni il passettino in avanti mi sembra si sia trasformato in vari km all'indietro. L'unica residua speranza e' nella corte europea, come paese siamo nelle stesse condizioni o forse peggio del 2011.

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