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giovedì 3 agosto 2017

All’On. Franca Biondelli Sottosegretaria al Lavoro

All’Onorevole Franca Biondelli
Sottosegretaria al Lavoro
           e Politiche Sociali
Franca BIONDELLI


Oggetto: Buonuscita dei dipendenti postali - richiesta di incontro.

Mi chiamo Zani Giuseppe e sono un ex dipendente postale.
Oggetto di questa richiesta di incontro, che formulo anche a nome del "Comitato Buonuscita PT", è la mancata rivalutazione della buonuscita dei dipendenti postali, che - determinatasi nel suo ammontare al 28 febbraio 1998 - viene liquidata al lavoratore dopo la cessazione del rapporto di lavoro con Poste SPA (anzi, dal 2011 anche 2 anni dopo).
Sono tra coloro che ha scritto di questa situazione al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (allego).
Nella risposta del 16/06/2016, a firma del Dott. Michele Maria Morabito del Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica, è scritto: "... La informo che questo Ufficio ha sottoposto quanto da Lei rappresentato all'attenzione del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, per l'esame di competenza".
Dopo aver tentato un approccio con il Sottosegretario On. Luigi Bobba (luglio 2016 alle ACLI di Brescia) e successivamente col Sottosegretario Cassano (ha dato numerose risposte scritte alle interrogazioni sull’argomento) adesso proviamo anche con Lei, visto che ha risposto alla recente interrogazione dell’On Walter Rizzetto.
Le chiediamo un incontro nel merito...
Nella scorsa legislatura, il 6-11-2012 fu assunto un impegno in commissione Lavoro della Camera dal Vice Ministro Martone – a nome del Governo – approvando larisoluzione n. 7-00635 (firmata dagli Onorevoli Codurelli, Damiano, Comaroli, Boccuzzi, Rampi, Berretta, Schirru e Madia – l’attuale ministro) relativa al trattamento di quiescenza spettante al personale dipendente di POSTE ITALIANE
Con l’approvazione della suddetta risoluzione, che accolse le valutazioni tecniche del Governo, il Governo stesso si impegnò ad assumere, entro il 31 gennaio 2013, ogni utile iniziativa che consentisse di conoscere la consistenza del patrimonio immobiliare di cui il suddetto fondo è dotato e la relativa destinazione d’uso ed inoltre, ad adottare misure che consentano a questi ultimi di usufruire di un costante aggiornamento del valore dell’indennità di buonuscita, nonché per consentire il diritto alla corresponsione della buonuscita di detti lavoratori, pur in costanza di rapporto di lavoro.
Impegno non onorato a causa della chiusura anticipata della legislatura.
A nulla è valso il richiamo alla Prof.ssa Fornero e al Dott. Martone con lettera del 10-4-2013 con la quale l’ormai ex On. Lucia Codurelli richiamava al rispetto di quell’impegno, ribadito il 25-5-2013 anche al nuovo Ministro del Lavoro, Prof. Giovannini, al suo vice, On. Cecilia Guerra e al Sottosegretario On. Carlo Dell’Aringa.
Abbiamo letto le risposte alle interrogazioni da parte del Sottosegretario Sen. Cassano e quanto ha riferito all’On. Gianni Cuperlo.
Si dice: ««…Com’è noto, il 6 novembre 2012, la Commissione XI della Camera dei deputati ha approvato la risoluzione n. 8-00208 (già 7-00635) con la quale ha impegnato il Governo «a valutare la possibilità, entro il 31 gennaio 2013, di adottare eventuali iniziative, anche di natura normativa, che consentano ai lavoratori di Poste Italiane spa di usufruire di un costante aggiornamento del valore dell'indennità di buonuscita, nonché per consentire il diritto alla corresponsione della buonuscita di detti lavoratori, pur in costanza di rapporto di lavoro».
Dal citato atto di indirizzo emerge, dunque, chiaramente come l'adozione da parte del Governo delle iniziative auspicate sarebbe dovuta avvenire previa verifica delle necessarie compatibilità finanziarie. Al riguardo, occorre far presente che i vincoli posti dall'attuale quadro finanziario di riferimento non hanno sinora consentito al Governo di introdurre modifiche all'attuale disciplina in materia di buonuscita, sì da poter dare attuazione al predetto impegno.
Quel «SINORA» lascia intravvedere una “volontà di superamento di questa ingiustizia, ma i vincoli economico-finanziari...”

La cifra è di quelle importanti, grande quanto il danno che stiamo subendo (SOLO NOI, non è stato così, ad esempio per i Ferrovieri).
Se in quel «SINORA» ci fosse VERAMENTE la volontà, dopo 20 anni si potrebbe affrontare passo dopo passo (come per gli esodati - sì, sono passato anche da quella situazione), ma abbiamo anche altre proposte e vorremmo capire se il Governo le vorrà ascoltare.
Certo, siamo realisti (non ci serve richiamare la miliardata trovata per le banche) sappiamo che il «tutto è subito» non è possibile, ma non deve esserlo neppure il «Niente e per sempre». Da qualche parte si deve cominciare.
Se si riconosce che c’è un’ingiustizia da sanare, dopo 4 lustri bisogna porvi rimedio.
Senza questo, la riproposizione della stessa risposta – alla fine della legislatura – finisce per essere solo un pro-forma e, oggettivamente, un arretramento rispetto agli impegni del Governo Monti – 5 anni fa. La situazione economico-finanziaria attuale, infatti, NON è certamente peggiore di quella del 2012 col Governo Monti.
Se non ci avete ancora pensato, vi chiediamo di farlo in questo scampolo di legislatura.
Per questo vorremmo un confronto nel merito, per poter dire il nostro punto di vista e dare una possibilità di concretezza anche alla dichiarata buona volontà per una soluzione.

Cordiali saluti.

Zani Giuseppe


18-07-2017.

2 commenti:

  1. Se persino Monti, che tanto per intendersi fu quello della riforma Fornero aveva in un certo senso aperto piu' di uno spiraglio per noi, perche' i governi a seguire, tutti a loro dire di sinistra, hanno completamente disatteso questa promessa? Forse perche' nessuno li ha eletti e non dovevano rendere conto a nessuno.

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  2. Gente ricordatevi delle elezioni p.v.: tra diretti interessati e loro familiari ci sono in ballo diverse centinaia di migliaia di voti. Quel giorno dunque agite di conseguenza!

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