Stiamo cercando di definire sia i tempi per incontrare il paio di Parlamentari che si sono detti disponibili, sia per incontrare l'On. Cesare Damiano al quale consegneremo le firme raccolte (e che stanno ancora giungendo) per chiedere che si dia seguito agli impegni presi nelle scorse legislature.
Grazie a chi ha firmato e chi si è impegnato nel pubblicizzare l'iniziativa (anche se col contagocce, le lettere stanno ancora arrivando).
Abbiamo avuto contatti per concordare un incontro con le segreterie delle Organizzazioni Sindacali nazionali che hanno risposto alla nostra lettera.
Le acque vanno continuamente mosse perché il problema della Buonuscita dei dipendenti postali non è in cima ai pensieri del Legislatore e dei suoi rappresentanti Parlamentari.
A giudicare dalle adesioni al Comitato, pare che la cosa sia presa sul serio da un numero decisamente inferiore alle aspettative.
Guardare dalla finestra non è esattamente ciò che serve in questo momento, soprattutto se questa finestra non viene neppure aperta. Aprite quella finestra ai troppi che non l'hanno ancora fatto.
Fuor di metafora... passate parola con i colleghi ed ex colleghi spiegando loro a quanto ammonta il maltolto.
Il non sapere è veramente "beata ignoranza"?
Il silenzio di chi sa e potrebbe fare qualcosa appesantisce i macigni che DOBBIAMO spostare.
Questa non è una pratica burocratica, dove basta fare domanda su un modello prestampato, ma è una lotta. Impari.
Non chiediamo privilegi, ma il giusto trattamento, che ci parifichi a tutti gli altri transitati da un sistema pubblico ad uno privato.
A fronte della passività descritta c'è qualcuno che, di propria iniziativa, continua a tener viva l'attenzione delle istituzioni. Ad esempio
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