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martedì 12 aprile 2016

Un'ingiustizia per 2.000 veronesi

Poste, amara sorpresa per duemila lavoratori
12.04.2016
di Paola Bosaro
Impoveriti e arrabbiati. Sono i dipendenti di Poste Italiane che sono andati in pensione in questi ultimi anni o che stanno per concludere il proprio rapporto di lavoro nella società che gestisce il servizio postale. 160 mila lavoratori delle Poste in Italia, - assunti per lo più a fine anni Settanta, inizio Ottanta, - chiedono con forza la rivalutazione della loro buonuscita. Dopo numerose interrogazioni parlamentari, azioni legali e attività di sensibilizzazione, hanno deciso di fondare un Comitato e hanno aperto un blog costantemente aggiornato. Finora però lo Stato sembra essere sordo alle loro istanze. Il problema, si calcola, riguarda duemila veronesi.
Prima di diventare una società per azioni, l’1 marzo del 1998, le Poste Italiane erano un ente pubblico, perciò i suoi dipendenti godevano del trattamento spettante agli impiegati della Pubblica amministrazione. (...)
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FONTE


Cronaca / Veronetta / Via Porta Organa
Buonuscita dei dipendenti postali. I lavoratori veronesi denunciano l'ingiustizia

Buonuscita dei dipendenti postali. I lavoratori veronesi denunciano l'ingiustizia

La Redazione

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Con il passaggio di Poste Italiane dal pubblico al privato, le liquidazioni sono rimaste ferme al 1998 senza alcuna rivalutazione. Un danno economico per circa 2000 veronesi
Il loro problema è chiaro e spiegato in alto nel blog del Comitato con cui denunciano l'ingiustizia subita. Quando nel 1998 Poste Italiane diventò una società per azioni, i lavoratori passarono dall'essere dipendenti pubblici all'essere dipendenti privati. Nel passaggio però la liquidazione allora dovuta non fu pagata ai dipendenti né inserita nel Tfr. Rimase lì, ferma, e i lavoratori ora la possono ottenere ma senza alcuna forma di rivalutazione e solo due anni dopo la cessazione del rapporto di lavoro.
La questione riguarda 160mila lavoratori in Italia, secondo i dati diffusi da L'Arena, e circa 2000 veronesi. Lavoratori dipendenti impoveriti perché il potere di acquisto della loro liquidazione del 1998 si è indebolito nel tempo e, senza una rivalutazione, il danno economico è consistente.
Un caso simile a quello dei dipendenti ferroviari, anche loro passati dal pubblico al privato, ma per le loro buonuscite la rivalutazione è stata fatta.

1 commento:

  1. Sono molti di più di 2000 i dipendenti delle Poste interessati alla liquidazione.
    Dobbiamo ringraziare il nostro caro Dalema.

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