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martedì 18 febbraio 2020

Da 22 anni NESSUNA RIVALUTAZIONE per i postali

Tra 10 giorni saranno passati 22 anni da quel 28/02/1998
Da da quel giorno (data della privatizzazione di Poste) la Buonuscita (TFS) dei 219.601 dipendenti postali non viene rivalutata.

La nostra è una situazione UNICA fra tutti i lavoratori sia pubblici, sia privati,  vergogna tutta italiana riservata SOLO ai dipendenti postali.
Chiediamo a tutti di ricordare questo "anniversario" scrivendo alle redazioni di radio e TV, oppure parlandone ai corrispondenti locali dei quotidiani del vostro territorio o semplicemente scrivendo una lettera ad direttore. Fatelo con parole vostre, come ha fatto Mario a Mantova e -come lui -
Aderite al nostro Comitato!


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mercoledì 12 febbraio 2020

Q100. Accordo tra Governo a ABI è in corso di emanazione?

Lo scrivono alcuni siti online come TERMOMETRO POLITICO, Money, lente pubblica ecc. riportando le dichiarazioni della Ministro Fabiana Dadone.
Lo leggiamo anche su questo post Facebook di SLP Pavia il 12/02/2020
erogazione della buonuscita ai lavoratori postali usciti con “quota 100” possibilita’ di ricevere finanziamento alla collocazione in pensione
Col messaggio e-mail 328 del 6 novembre 2019, avevamo fatto presente che larticolo 23 del D.lgs. nr. 4 del 28 gennaio 2019 disciplina che per i lavoratori appartenenti alle amministrazioni pubbliche che accedono alla pensione anticipata, cd quota 100”, si modificano i termini per il pagamento dellindennità di buonuscita, in quanto i 12 mesi previsti dalla cessazione dal servizio, decorrono dalla al raggiungimento dei requisiti di accesso previsti dal sistema pensionistico (“Legge Fornero”) e non dalla effettiva collocazione in pensione anticipata per quota 100”.
In seguito ai chiarimenti richiesti al Fondo Buonuscita, abbiamo avuto conferma, purtroppo, che anche i lavoratori di Poste Italiane sono considerati “dipendenti di pubbliche amministrazioni” per quanto riguarda questa fattispecie.
Ribadendo i nostri dubbi sul tema, riteniamo tuttavia che se i lavoratori postali vengono equiparati ai lavoratori pubblici, devono poter usufruire, come previsto al comma 5 dall’art. 23 del D.lgs. 4/2019, della possibilità di richiedere, al momento della liquidazione della pensione con “quota 100”, di un finanziamento pari all’indennità di fine servizio maturata, nella misura massima di € 45.000 (nel caso dei lavoratori postali la cifra è nettamente inferiore), mediante finanziamento bancario le cui condizioni saranno stabilite con un accordo quadro da stipulare tra i Ministeri interessati e l’ABI.
Il rimborso del finanziamento e degli eventuali interessi avverrà mediante trattenuta operata da parte degli enti finanziatori in sede di corresponsione del trattamento alla data prevista.
Il comma 2 dell’articolo 23 del D.lgs. 4/2019 stabilisce, analogamente, che a detto finanziamento hanno accesso anche i soggetti che accedono o hanno avuto accesso al trattamento di pensione con la c.d. “legge Fornero”.
Tutta questa materia deve comunque essere regolata mediante un D.P.C.M. (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) che è in corso di emanazione.
Vi terremo informati sugli ulteriori sviluppi.
Cordiali saluti
MAURIZIO CAMPUS
SEGRETARIO GENERALE

Ci permettiamo tre considerazioni che speriamo utili.
- La norma che differisce ulteriormente l'erogazione del TSF (Buonuscita) per i Q100 era chiara ancora nella stesura del testo che arrivò al Senato e non venne modificato alla Camera. Segnalammo subito che questi lavoratori avrebbero percepito quei soldi del 28/02/1998 solo dopo il 67° anno di età e secondo le norme della cosiddetta Legge Fornero. Nessuno ci dette ascolto, fummo presi con sufficienza e qualcuno pure ci apostrofò come "presuntuosi e disfattisti", non allineati alla vulgata comune. Solo a legge applicata qualcuno si "scandalizzò" e chiese spiegazioni. La spiegazione fu: "applichiamo la norma".
- La norma su Q100 prevedeva la pressoché contestuale applicazione anche della possibilità di chiedere l'anticipo del TFS ulteriormente posticipato, pagando gli interessi (inseribili nella dichiarazione dei redditi).
- Visto che si parla di Buonuscita, non sarebbe l'occasione giusta per dire che, se i lavoratori postali vengono equiparati ai lavoratori pubblici come loro dovrebbero aver diritto alla rivalutazione della Buonuscita che invece viene erogata coi numeri del 28/02/1998, non con quel potere d'acquisto?
Questa vergogna tutta italiana è stata riservata SOLO a 219.601 lavoratori postali.