Indirizzo e.mail

Per comunicazioni scrivi a: buonuscitapt@gmail.com

sabato 29 settembre 2018

La Buonuscita è all'attenzione della Commissione Europea

L'Europa mette sotto attenzione la vicenda della Buonuscita dei postali.
Una petizione proposta da SPI-CGIL del Molise, sottoscritta da 202 persone, è stata dichiarata «ricevibile» dalla Commissione per le petizioni che l'ha fatta propria e l'ha fatta proseguire alla Commissione Europea chiedendo di iniziare ad occuparsene. La Presidente di questa Commissione comunica che di questo ha  ritenuto opportuno informare la Commissione Europea per gli affari sociali del Parlamento Europeo trasmettendo la petizione.



venerdì 21 settembre 2018

L'interrogazione della Sen. Annamaria Parente

Era uno degli impegni assunti durante l'incontro coi rappresentanti del nostro Comitato durante l'incontro del 12/9/2018.
Ecco il testo dell'interrogazione a risposta orale in Commissione presentato dalla Sen. Annamaria Parente, Vice Presidente della Commissiona Lavoro del Senato 

Atto n. 3-00218 (in Commissione) 
Pubblicato il 20 settembre 2018, nella seduta n. 38

PARENTEBELLANOVAPITTELLAFEDELIPATRIARCALAUSVATTUONEMARGIOTTA
STEFANOBOLDRINIALFIERIGIACOBBED'ARIENZOVALENTE - 

Foto del Senatore Annamaria PARENTEAi Ministri dello sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali. -
Premesso che:
in data 28 febbraio 1998 l'ente Poste italiane è stato trasformato in società per azioni;
l'art. 53, comma 6, della legge del 27 dicembre 1997, n. 449, con la finalità di provvedere alla liquidazione delle indennità di buonuscita maturata fino alla data del 28 febbraio 1998 dai lavoratori dell'amministrazione postale prima del passaggio di Poste italiane in società per azioni, stabilisce quanto segue: «A decorrere dalla data di trasformazione dell'Ente Poste Italiane in società per azioni (...) al personale dipendente della società medesima spettano (...) il trattamento di fine rapporto di cui all'articolo 2120 del codice civile e, per il periodo lavorativo antecedente, l'indennità di buonuscita maturata, calcolata secondo la normativa vigente prima della data di cui all'alinea del presente comma», ovvero che la prestazione debba essere calcolata sulla base dei valori retributivi utili in vigore al 28 febbraio 1998;
considerato che:
a tutti i dipendenti, sia pubblici che privati, viene riconosciuta la rivalutazione monetaria dell'indennità di buonuscita, essendo questa riconosciuta per legge;
ancora oggi l'importo della buonuscita viene liquidato ai lavoratori postali senza alcuna forma di rivalutazione;
tenuto conto che, rispondendo all'interrogazione 5-11009 del 30 marzo 2017 presso la XI Commissione permanente della Camera il 18 maggio, il Governo ha reso noto che i lavoratori postali in forza alla data del 28 febbraio 1998 erano 219.601, di questi 76.754 risultavano ancora dipendenti postali mentre agli altri 142.847 cessati dal servizio era già stata liquidata l'indennità di buonuscita non rivalutata dal 1998; l'ammontare della rivalutazione monetaria e degli interessi eventualmente riconoscibili a tutti gli interessati sarebbe pari a 907.261.000 euro, mentre l'ammontare complessivo delle indennità di buonuscita che dovranno essere liquidate fino al 2040 è di 939.972.000 euro,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo intenda adottare iniziative, anche di natura normativa, che consentano ai lavoratori di Poste italiane SpA, sia a quelli cessati che a quelli ancora in servizio, di usufruire di un costante aggiornamento del valore dell'indennità di buonuscita, al pari di tutti gli altri lavoratori, sia pubblici che privati.

mercoledì 19 settembre 2018

Incontri ravvicinati il 12 e 13 settembre 2018

Siamo alla vigilia della Legge di Stabilità (Bilancio) e per questo il 12 e 13/9/2018 una delegazione del Comitato ha avuto a Roma alcuni incontri.


On. Walter Rizzetto (FdI) XI Commissione Lavoro della Camera.

Con l’On. Walter Rizzetto è bastato il tempo per un caffè. Ci ha confermato il suo sostegno che non si fermerà all’interrogazione che per primo ha presentato in questa legislatura. Interverrà nella prossima Legge di Stabilità e, inoltre, riproporrà la sua risoluzione che non venne calendarizzata nella scorsa legislatura. Siamo certi che sarà così, perché è sempre stato di parola.


Alla FNP-CISL.
Abbiamo cercato ed ottenuto l’incontro con la Dottoressa Volponi che aveva scritto questa lettera. Avvicinandosi la Legge di Stabilità, come intende dare gambe agli impegni contenuti?
Finora nessuna sigla sindacale ha ascoltato la voce degli ex postali in merito alla Buonuscita non rivalutata.
La lunga discussione abbiamo parlato sia delle sentenza che ci sono contrarie, sia delle risoluzioni del 2006 e del 2012 che sono rimaste lettera morta e, inoltre, dal 2013 in poi il Governo ha sempre risposto alle interrogazioni dicendo che «sinora» non è stato possibile dare seguito agli impegni a causa dei vincoli del quadro finanziario. Ma non siamo più nella situazione emergenziale del Governo Monti. Bisogna intervenire sul legislatore.
Grazie alla risposta data dal Governo all’interrogazione di Rizzetto, oggi tutti sanno quanti siano i soggetti interessati divisi tra attivi e cessati. Conosciamo anche l’ammontare: 907 milioni di €uro, cifra che è andata ingrossandosi anche a causa della mancata risposta in questi 20 anni.
La cifra è importante e non pensiamo al “tutto e subito”, ma neppure al “Niente e per sempre”.
FNP si impegna a portare questo tema nei propri organismi e cercherà un coinvolgimento degli attivi attraverso la categoria dei postali; contatteranno parlamentari coi quali hanno rapporti, come l’on. Carla Cantone (ex segretaria SPI-CGIL) con la quale c’è un buon rapporto.
Verificheremo.


Sen. Annamaria Parente (PD) Vicepresidente XI Commissione Lavoro del Senato

Le abbiamo fatto il punto della situazione e sottolineato come solo i postali non abbiano la rivalutazione della Buonuscita mentre agli altri – ad esempio i ferrovieri – è stata “travasata” nel nuovo TFR.
Le abbiamo detto sia delle interrogazioni e delle risoluzioni del 2006 e del 2012 rimaste lettera morta sia di quel «sinora» che lascia trasparire una volontà politica del Governo, ma contemporaneamente non fa un passo a causa della situazione economica (che però non è più quella del Governo monti che pure si assunse l’impegno per una soluzione).
Le abbiamo detto delle uniche interrogazioni di questa legislatura (On. Rizzetto e Sen. Laforgia). Ne presenterà una come PD così da mostrare un più ampio spettro di forze politiche interessate.
Pur cosciente delle difficoltà (scarseggiano le risorse) si impegnerà nella legge di stabilità cercando lo spazio per introdurre anche l’argomento Buonuscita tenendo presente anche le tempistiche della nostra azione legale.

 
On. Stefano Fassina (LeU) Segretario V Commissione Bilancio, tesoro e programmazione

Un incontro breve, intenso. Abbiamo capito che metterà in campo quanto più possibile durante la Legge di Stabilità, ma realisticamente ci ha suggerito di cercare contatti con esponenti della maggioranza.



Dottor Fontana - Capo segreteria del Sottosegretario On. Durigon (Lega)
Alla fine di giugno avevamo inoltrato richieste di incontro al Ministro Di Maio e ai suoi 2 sottosegretari, gli On. Durigon e Cominardi. Ai tre campanelli suonati pressoché settimanalmente ha risposto solo questo.
Abbiamo avuto l'impressione di un vero ascolto. Il dott. Fontana ci è parso sembra molto colpito dal nostro racconto e assicura il suo interessamento ad una soluzione.
C'è stato lo spazio per spiegare a voce.
Siamo partiti dalle sentenze contrarie e dai numeri emersi dopo l’interrogazione dell’on. Rizzetto.
Abbiamo fatto notare che, unanimemente, i parlamentari che abbiamo coinvolto riconoscono questa ingiustizia. A partire dall’allora Lega Nord con gli Onorevoli Fedriga e Caparini (in maggioranza quando fecero l'interrogazione, nel 2009) fino all’On. Comaroli (minoranza nel 2012) quando firmò quella risoluzione con gli onorevoli Codurelli, Damiano, Madia ed altri del PD.
Abbiamo evidenziato che un’interrogazione è stata firmata anche dall’altro Sottosegretario al lavoro, On. Cominardi (M5Stelle).
Il Dott. Fontana ha detto che, nonostante la sua esperienza in materia, non aveva mai sentito una cosa del genere, cioè la mancata rivalutazione della Buonuscita. Ha colto il diverso trattamento tra ferrovieri (buonuscita "travasata" nel TFR) e postali.
Dell'udienza prevista il 13/9/2018 e rimandata al 23/11/2018 (della quale chiedevamo quale fosse la posizione del Governo) non sapeva nulla.
Ci sono stati chiesti altri documenti e il tempo per poter fare una valutazione.
  

domenica 16 settembre 2018

Buonuscita - TFR - Incentivo all'esodo. Quale tassazione?

Ecco cosa scrive IL POSTALE


Quale tassazione?

Segnaliamo questo articolo pubblicato su questo sito

Risultati immagini per la legge per tutti

Agenzia Entrate: ricorso per errore sulla certificazione unica
15 settembre 2018


Mio marito vorrebbe fare ricorso alla Agenzia delle Entrate riguardo un avviso di conguaglio riferito alla tassazione su TFR-Buonuscita del 2014, quando a 60 anni è stato esodato dalla sua azienda con TFR buonuscita (incentivo all’esodo) adducendo sofferenza economica (l’azienda ha licenziato tre dipendenti e poi ha preso ufficio in centro città, trasferendosi dalla periferia). Abbiamo fatto fare dal commercialista il controllo del 730 del 2014 e risulta compilato correttamente dal Caf . L’azienda però ha, a suo tempo, omesso la cifra di effettiva buonuscita e relativa tassazione pagata su quella liquidazione, non permettendo al commercalista-caf di controllare la correttezza dei dati e l’effettiva tassazione da pagare. Nella certificazione che l’azienda ha fornito a mio marito non è riportata la buonuscita di 40.644 nè la ritenuta di 9.644. abbiamo ricevuto solo ieri l’altra certificazione unica con le cifre del totale della buonuscita e della tassazione effettivamente pagata dalla azienda per cui prima come facevamo noi e il caf a calcolare la correttezza delle tasse pagate? È giusto fare ricorso?

È comprensibile che, a causa dell’errore presente sulla certificazione unica consegnata al lavoratore, sia stata dichiarata una somma diversa da quella effettivamente percepita; tuttavia, non si tratta di un errore scusabile tale da non comportare il pagamento dell’Irpef. Ciò in quanto, a prescindere dai dati riportati dalla certificazione unica, il dipendente è a conoscenza della somma effettivamente liquidata a titoli di TFR da parte del datore di lavoroed è tenuto a dichiararla. Egli è inoltre tenuto a verificare che i dati riportati nella certificazione unica siano corretti e a richiedere una nuova certificazione nell’ipotesi in cui si accorga della presenza di errori, prima o dopo l’invio del Modello 730. È quanto chiarito anche dall’Agenzia delle Entrate con circolare n. 26/E del 2015, ove si legge che: il contribuente ha l’obbligo di dichiarare i redditi percepiti. Nel caso in cui un reddito non viene indicato nella dichiarazione precompilata a causa della mancata trasmissione della Certificazione Unica da parte del sostituto d’imposta (- ipotesi alla quale si può paragonare la certificazione unica errata), il contribuente dovrà integrare la dichiarazione precompilata. In caso contrario, sarà soggetto al controllo da parte dell’Agenzia delle entrate per dichiarazione infedele.

Per quanto riguarda la responsabilità del sostituto d’imposta, è prevista una sanzione di 100 euro per ogni certificazione errata, o trasmessa tardivamente o non trasmessa.

Ne deriva dunque, la legittimità della richiesta di pagamento dell’imposta, dato che dalla comunicazione dell’Agenzia delle Entrate risultano i dati corretti (anche con riguardo alla ritenuta operata dal datore di lavoro). Si consiglia alla lettrice tuttavia di verificare, anche con l’aiuto del commercialista, che l’imposta intimata tenga conto di quella già versata nel 2015.

Vista la legittimità della comunicazione e la debenza dell’Irpef e visto che non sono state applicate sanzioni, il ricorso è sconsigliabile in quanto vedrebbe il marito della lettrice soccombente, con probabile condanna al pagamento delle spese legali.

Articolo tratto dalla consulenza resa dall’avv. Maria Monteleone