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giovedì 13 dicembre 2018

Un passettino

Nella seduta della Commissione Lavoro del Senato svoltasi ieri la Sen. Annamaria Parente ha sottoposto un Ordine del Giorno che ancora una volta chiede l'attenzione del Governo sul problema della mancata rivalutazione della Buonuscita dei postali.
L'OdG è stato riformulato ed approvato in un "testo 2" che riportiamo di seguito, estratto dal resoconto sommario della seduta n. 61 del 12/12/2018 nella parte che ci riguarda.

Dal punto di vista normativo nulla è cambiato. Tocca a ciascuno di noi fare in modo che questo impegno sia seguito da atti concreti in senso riparativo. 

11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale)
Commissione 11ª (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) - Seduta n. 61
Notturna
Mercoledì 12 Dicembre 2018      (20,20 - 21,25)
Presidenza:     CATALFO

Presenti per il governo:   Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali DURIGON
Sede consultiva
- 981-bis - Tabb. 4 e 4-bis - Legge di bilancio per il 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021
Rapporto alla 5a Commissione

Relatore:        MATRISCIANO

Trattazione:   Seguito e conclusione dell'esame. Rapporto favorevole con osservazioni.
Alla scadenza del termine sono stati presentati 19 ordini del giorno.
Sono stati respinti gli ordini del giorno G/981/sez I/1/11, G/981/sez I/2/11, G/981/sez I/10/11, G/981/sez I/14/11, G/981/sez I/15/11.
Sono stati riformulati in un testo 2 e accolti gli ordini del giorno G/981/sez I/3/11, G/981/sez I/7/11, G/981/sez I/8/11, G/981/sez I/11/11, G/981/sez I/13/11.
Sono stati accolti dal Governo gli ordini del giorno G/981/sez I/4/11, G/981/sez I/5/11, G/981/sez I/6/11, G/981/sez I/9/11, G/981/sez I/16/11, G/981/sez I/17/11, G/981/sez I/18/11, G/981/sez I/19/11
E' stato accolto dal Governo come raccomandazione l'ordine del giorno G/981/sez I/12/11
Sono stati presentati due schemi di rapporto contrario rispettivamente dai senatori PATRIARCA, PARENTE, LAUS e NANNICINI, e dai senatori FLORIS, TOFFANIN, CARBONE e DE POLI.


G/981 sez I/8/11 (testo 2)
Accolto dal Governo
L'11a Commissione permanente,
in sede di esame del disegno di legge recante "Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021" (A.S. 981),
premesso che:
il comma 139 istituisce presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali un fondo denominato Fondo per la revisione del sistema pensionistico attraverso l'introduzione di ulteriori forme di pensionamento anticipato e misure per incentivare l'assunzione di lavoratori giovani, con lo scopo di attuare interventi in materia pensionistica per l'introduzione di ulteriori modalità di pensionamento anticipato e di misure per incentivare l'assunzione di lavoratori giovani;
in data 28 febbraio 1998 l'ente Poste italiane è stato trasformato in società per azioni;
l'articolo 53, comma 6, della legge del 27 dicembre 1997, n. 449, con la finalità di provvedere alla liquidazione delle indennità di buonuscita maturata fino alla data del 28 febbraio 1998 dai lavoratori dell'amministrazione postale prima del passaggio di Poste italiane in società per azioni, stabilisce quanto segue: «A decorrere dalla data di trasformazione dell'Ente Poste Italiane in società per azioni (...) al personale dipendente della società medesima spettano (...) il trattamento di fine rapporto di cui all'articolo 2120 del codice civile e, per il periodo lavorativo antecedente, l'indennità di buonuscita maturata, calcolata secondo la normativa vigente prima della data di cui all'alinea del presente comma», ovvero che la prestazione debba essere calcolata sulla base dei valori retributivi utili in vigore al 28 febbraio 1998;
considerato che:
a tutti i dipendenti, sia pubblici che privati, viene riconosciuta la rivalutazione monetaria dell'indennità di buonuscita, essendo questa riconosciuta per legge;
ancora oggi l'importo della buonuscita viene liquidato ai lavoratori postali senza alcuna forma di rivalutazione;
tenuto conto che:
rispondendo all'interrogazione 5-11009 del 30 marzo 2017 presso la XI Commissione permanente della Camera il 18 maggio 2017, il Governo ha reso noto che i lavoratori postali in forza alla data del 28 febbraio 1998 erano 219.601, di questi 76.754 risultavano ancora dipendenti postali mentre agli altri 142.847 cessati dal servizio era già stata liquidata l'indennità di buonuscita non rivalutata dal 1998; l'ammontare della rivalutazione monetaria e degli interessi eventualmente riconoscibili a tutti gli interessati sarebbe pari a 907.261.000 euro, mentre l'ammontare complessivo delle indennità di buonuscita che dovranno essere liquidate fino al 2040 è di 939.972.000 euro,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo intenda adottare iniziative, anche di natura normativa, che consentano ai lavoratori di Poste italiane SpA, sia a quelli cessati che a quelli ancora in servizio, di usufruire di un costante aggiornamento del valore dell'indennità di buonuscita, al pari di tutti gli altri lavoratori, sia pubblici che privati;
impegna il Governo:
a valutare l'opportunità di prevedere, attraverso atti di propria competenza, misure che consentano ai lavoratori di Poste italiane SpA, sia a quelli cessati che a quelli ancora in servizio, di usufruire di un costante aggiornamento del valore dell'indennità di buonuscita, al pari di tutti gli altri lavoratori, sia pubblici che privati.


martedì 11 dicembre 2018

Legge di Bilancio 2019: emendamento della Sen. Annamaria Parente

Emendamento al Senato

Dopo la votazione della fiducia alla Camera che ha vanificato molti emendamenti, tra i quali quello che ci riguardava, la Legge di Bilancio 2019 sarà in discussione al Senato. È possibile presentare emendamenti entro le ore 12 del 12/12/2018.
Vogliamo segnalare che - coerentemente con quanto ci disse nell'incontro che avemmo il 13/09/2018 - la Sen. Annamaria Parente ha presentato l'emendamento 1.1135 riportato di seguito.
Di questo la ringraziamo perché - oltre all'interrogazione presentata (ancora senza risposta) - anche questo obbliga il Governo ad affrontare il problema della mancata rivalutazione della Buonuscita dei postali e a fare una scelta.
Così come lo abbiamo chiesto alla Sen. Parente (e ad altri parlamentari che avessero voglia di starci a sentire) anche a te che ci stai leggendo questo post chiediamo di fare la tua piccola parte chiedendo al parlamentare e/o alla forza tua politica di riferimento di misurarsi con questo nostro problema.


A.S. 981
Art. 1.

Dopo il comma 147, aggiungere il seguente:

147-bis. Al fine di riconoscere gradualmente la rivalutazione del trattamento di quiescenza sia dei lavoratori cessati che di quelli ancora in servizio di Poste Italiane s.p.a., viene istituito un apposito Fondo presso il Ministero dell'economia e delle finanze con una dotazione finanziaria pari a 91 milioni di euro annui dal 2019 al 2027 e pari a 9 milioni di euro annui dal 2028 al 2040.
147-ter. Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, entro 60 giorni dall'entrata in vigore della presente legge, stabilisce le norme attuative per la rivalutazione di cui al comma 147-bis nel limite delle somme del predetto Fondo.

Conseguentemente, all'articolo 1, comma 139, sostituire le parole: "6.700 milioni di euro per l’anno 2019, a 7.000 milioni di euro annui per ciascuno degli anni 2020, 2021 e 2022, a 6.999 milioni di euro per l’anno 2023 e a 7.000 milioni di euro a decorrere dall’anno 2024" con le seguenti "6.609 milioni di euro per l’anno 2019, a 6.909 milioni di euro annui per ciascuno degli anni 2020, 2021 e 2022, a 6.908 milioni di euro per l’anno 2023 e a 6.909 milioni di euro a decorrere dall’anno 2024".


martedì 20 novembre 2018

L'emendamento alla Legge di Bilancio

In questi giorni è all'esame della Camera dei Deputati il Disegno Di Legge 1334 (Legge di Bilancio).
Vogliamo mettervi al corrente dell'emendamento 21. 033 a prima firma dell'On. Stefano Fassina che ringraziamo per la coerenza.
Ecco il testo che ha superato l'esame di ammissibilità in Commissione V (Bilancio) e quindi sarà oggetto di votazione tra giovedì 22 e venerdì 23/11/2018.
Sono capaci tutti di fare politica a parole, ma questo passaggio obbliga ciascuno ad esprimersi a favore o contro.


  Dopo l'articolo 21, aggiungere il seguente:
Art. 21-bis.
(Fondo per la rivalutazione del trattamento di quiescenza per i lavoratori della società Poste Italiane s.p.a.)
1. Al fine di riconoscere gradualmente la rivalutazione del trattamento di quiescenza sia dei lavoratori cessati che di quelli ancora in servizio di Poste Italiane s.p.a., viene istituito un apposito Fondo presso il Ministero dell'economia e delle finanze con una dotazione finanziaria pari a 91 milioni di euro annui dal 2019 al 2027 e pari a 9 milioni di euro annui dal 2028 al 2040.
  2. Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, entro 60 giorni dall'entrata in vigore della presente legge, stabilisce le norme attuative per la rivalutazione di cui al comma 1 nel limite delle somme del predetto Fondo.
  Conseguentemente, all'articolo 90, sostituire il comma 2 con il seguente:
  2. Il Fondo di cui all'articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, è incrementato di 159 milioni di euro per l'anno 2019, di 309 milioni di euro annui fino all'anno 2027 e di 391 milioni di euro a decorrere dall'anno 2028.
21. 033. Fassina, Pastorino, Epifani, Fornaro.

lunedì 22 ottobre 2018

Incontro con On. Comaroli

Non ci fermiamo mai.
On. Silvana Comaroli
Venerdì 19/10/2018, abbiamo avuto il piacere di incontrare l’on. Silvana Comaroli (Lega), membro della Commissione Bilancio della Camera.
Ricordiamo che l’On. Comaroli fu tra i parlamentari che sottoscrissero la risoluzione parlamentare del 2012 sulla Buonuscita (prima firmataria On. Lucia Codurelli).
Nel corso del colloquio, molto cordiale ed informale, abbiamo avuto modo di rappresentarle il “nostro” problema, di tutto ciò che abbiamo fatto sinora, delle risposte ottenute a livello parlamentare e di governo, dei pronunciamenti che si sono susseguiti nel tempo da parte dei diversi Organi Giudiziari, delle iniziative attualmente in essere – tra cui il ricorso pendente davanti al Giudice del Tribunale di Roma - e le nostre speranze al riguardo.
L’on. Comaroli, che ringraziamo pubblicamente per lo spazio riservatoci, è apparsa subito ben disposta all’ascolto, per quanto preoccupata per la cifra complessiva, stimata, come si ricorderà in circa 907 milioni, per soddisfare rivalutazione ed interessi sulla nostra Buonuscita.
Nel precisare di non promettere “la soluzione”, non avendola e non rientrando tra i suoi poteri, si è tuttavia impegnata a cercare di coinvolgere anche altri parlamentari, di provenienza trasversale rispetto alla attuale formazione governativa, perché la prossima legge di Bilancio possa prevedere qualche intervento a nostro favore.
Continuiamo a sperare e a lottare.

lunedì 15 ottobre 2018

In sintesi

Ancora una volta notiamo l'attenzione dell'UGL Regionale del Veneto sulla Buonuscita. 
Nel suo notiziario informa in sintesi, ma in modo efficace, anche su cosa si sta facendo sulla Buonuscita.



sabato 29 settembre 2018

La Buonuscita è all'attenzione della Commissione Europea

L'Europa mette sotto attenzione la vicenda della Buonuscita dei postali.
Una petizione proposta da SPI-CGIL del Molise, sottoscritta da 202 persone, è stata dichiarata «ricevibile» dalla Commissione per le petizioni che l'ha fatta propria e l'ha fatta proseguire alla Commissione Europea chiedendo di iniziare ad occuparsene. La Presidente di questa Commissione comunica che di questo ha  ritenuto opportuno informare la Commissione Europea per gli affari sociali del Parlamento Europeo trasmettendo la petizione.



venerdì 21 settembre 2018

L'interrogazione della Sen. Annamaria Parente

Era uno degli impegni assunti durante l'incontro coi rappresentanti del nostro Comitato durante l'incontro del 12/9/2018.
Ecco il testo dell'interrogazione a risposta orale in Commissione presentato dalla Sen. Annamaria Parente, Vice Presidente della Commissiona Lavoro del Senato 

Atto n. 3-00218 (in Commissione) 
Pubblicato il 20 settembre 2018, nella seduta n. 38

PARENTEBELLANOVAPITTELLAFEDELIPATRIARCALAUSVATTUONEMARGIOTTA
STEFANOBOLDRINIALFIERIGIACOBBED'ARIENZOVALENTE - 

Foto del Senatore Annamaria PARENTEAi Ministri dello sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali. -
Premesso che:
in data 28 febbraio 1998 l'ente Poste italiane è stato trasformato in società per azioni;
l'art. 53, comma 6, della legge del 27 dicembre 1997, n. 449, con la finalità di provvedere alla liquidazione delle indennità di buonuscita maturata fino alla data del 28 febbraio 1998 dai lavoratori dell'amministrazione postale prima del passaggio di Poste italiane in società per azioni, stabilisce quanto segue: «A decorrere dalla data di trasformazione dell'Ente Poste Italiane in società per azioni (...) al personale dipendente della società medesima spettano (...) il trattamento di fine rapporto di cui all'articolo 2120 del codice civile e, per il periodo lavorativo antecedente, l'indennità di buonuscita maturata, calcolata secondo la normativa vigente prima della data di cui all'alinea del presente comma», ovvero che la prestazione debba essere calcolata sulla base dei valori retributivi utili in vigore al 28 febbraio 1998;
considerato che:
a tutti i dipendenti, sia pubblici che privati, viene riconosciuta la rivalutazione monetaria dell'indennità di buonuscita, essendo questa riconosciuta per legge;
ancora oggi l'importo della buonuscita viene liquidato ai lavoratori postali senza alcuna forma di rivalutazione;
tenuto conto che, rispondendo all'interrogazione 5-11009 del 30 marzo 2017 presso la XI Commissione permanente della Camera il 18 maggio, il Governo ha reso noto che i lavoratori postali in forza alla data del 28 febbraio 1998 erano 219.601, di questi 76.754 risultavano ancora dipendenti postali mentre agli altri 142.847 cessati dal servizio era già stata liquidata l'indennità di buonuscita non rivalutata dal 1998; l'ammontare della rivalutazione monetaria e degli interessi eventualmente riconoscibili a tutti gli interessati sarebbe pari a 907.261.000 euro, mentre l'ammontare complessivo delle indennità di buonuscita che dovranno essere liquidate fino al 2040 è di 939.972.000 euro,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo intenda adottare iniziative, anche di natura normativa, che consentano ai lavoratori di Poste italiane SpA, sia a quelli cessati che a quelli ancora in servizio, di usufruire di un costante aggiornamento del valore dell'indennità di buonuscita, al pari di tutti gli altri lavoratori, sia pubblici che privati.

mercoledì 19 settembre 2018

Incontri ravvicinati il 12 e 13 settembre 2018

Siamo alla vigilia della Legge di Stabilità (Bilancio) e per questo il 12 e 13/9/2018 una delegazione del Comitato ha avuto a Roma alcuni incontri.


On. Walter Rizzetto (FdI) XI Commissione Lavoro della Camera.

Con l’On. Walter Rizzetto è bastato il tempo per un caffè. Ci ha confermato il suo sostegno che non si fermerà all’interrogazione che per primo ha presentato in questa legislatura. Interverrà nella prossima Legge di Stabilità e, inoltre, riproporrà la sua risoluzione che non venne calendarizzata nella scorsa legislatura. Siamo certi che sarà così, perché è sempre stato di parola.


Alla FNP-CISL.
Abbiamo cercato ed ottenuto l’incontro con la Dottoressa Volponi che aveva scritto questa lettera. Avvicinandosi la Legge di Stabilità, come intende dare gambe agli impegni contenuti?
Finora nessuna sigla sindacale ha ascoltato la voce degli ex postali in merito alla Buonuscita non rivalutata.
La lunga discussione abbiamo parlato sia delle sentenza che ci sono contrarie, sia delle risoluzioni del 2006 e del 2012 che sono rimaste lettera morta e, inoltre, dal 2013 in poi il Governo ha sempre risposto alle interrogazioni dicendo che «sinora» non è stato possibile dare seguito agli impegni a causa dei vincoli del quadro finanziario. Ma non siamo più nella situazione emergenziale del Governo Monti. Bisogna intervenire sul legislatore.
Grazie alla risposta data dal Governo all’interrogazione di Rizzetto, oggi tutti sanno quanti siano i soggetti interessati divisi tra attivi e cessati. Conosciamo anche l’ammontare: 907 milioni di €uro, cifra che è andata ingrossandosi anche a causa della mancata risposta in questi 20 anni.
La cifra è importante e non pensiamo al “tutto e subito”, ma neppure al “Niente e per sempre”.
FNP si impegna a portare questo tema nei propri organismi e cercherà un coinvolgimento degli attivi attraverso la categoria dei postali; contatteranno parlamentari coi quali hanno rapporti, come l’on. Carla Cantone (ex segretaria SPI-CGIL) con la quale c’è un buon rapporto.
Verificheremo.


Sen. Annamaria Parente (PD) Vicepresidente XI Commissione Lavoro del Senato

Le abbiamo fatto il punto della situazione e sottolineato come solo i postali non abbiano la rivalutazione della Buonuscita mentre agli altri – ad esempio i ferrovieri – è stata “travasata” nel nuovo TFR.
Le abbiamo detto sia delle interrogazioni e delle risoluzioni del 2006 e del 2012 rimaste lettera morta sia di quel «sinora» che lascia trasparire una volontà politica del Governo, ma contemporaneamente non fa un passo a causa della situazione economica (che però non è più quella del Governo monti che pure si assunse l’impegno per una soluzione).
Le abbiamo detto delle uniche interrogazioni di questa legislatura (On. Rizzetto e Sen. Laforgia). Ne presenterà una come PD così da mostrare un più ampio spettro di forze politiche interessate.
Pur cosciente delle difficoltà (scarseggiano le risorse) si impegnerà nella legge di stabilità cercando lo spazio per introdurre anche l’argomento Buonuscita tenendo presente anche le tempistiche della nostra azione legale.

 
On. Stefano Fassina (LeU) Segretario V Commissione Bilancio, tesoro e programmazione

Un incontro breve, intenso. Abbiamo capito che metterà in campo quanto più possibile durante la Legge di Stabilità, ma realisticamente ci ha suggerito di cercare contatti con esponenti della maggioranza.



Dottor Fontana - Capo segreteria del Sottosegretario On. Durigon (Lega)
Alla fine di giugno avevamo inoltrato richieste di incontro al Ministro Di Maio e ai suoi 2 sottosegretari, gli On. Durigon e Cominardi. Ai tre campanelli suonati pressoché settimanalmente ha risposto solo questo.
Abbiamo avuto l'impressione di un vero ascolto. Il dott. Fontana ci è parso sembra molto colpito dal nostro racconto e assicura il suo interessamento ad una soluzione.
C'è stato lo spazio per spiegare a voce.
Siamo partiti dalle sentenze contrarie e dai numeri emersi dopo l’interrogazione dell’on. Rizzetto.
Abbiamo fatto notare che, unanimemente, i parlamentari che abbiamo coinvolto riconoscono questa ingiustizia. A partire dall’allora Lega Nord con gli Onorevoli Fedriga e Caparini (in maggioranza quando fecero l'interrogazione, nel 2009) fino all’On. Comaroli (minoranza nel 2012) quando firmò quella risoluzione con gli onorevoli Codurelli, Damiano, Madia ed altri del PD.
Abbiamo evidenziato che un’interrogazione è stata firmata anche dall’altro Sottosegretario al lavoro, On. Cominardi (M5Stelle).
Il Dott. Fontana ha detto che, nonostante la sua esperienza in materia, non aveva mai sentito una cosa del genere, cioè la mancata rivalutazione della Buonuscita. Ha colto il diverso trattamento tra ferrovieri (buonuscita "travasata" nel TFR) e postali.
Dell'udienza prevista il 13/9/2018 e rimandata al 23/11/2018 (della quale chiedevamo quale fosse la posizione del Governo) non sapeva nulla.
Ci sono stati chiesti altri documenti e il tempo per poter fare una valutazione.
  

domenica 16 settembre 2018

Buonuscita - TFR - Incentivo all'esodo. Quale tassazione?

Ecco cosa scrive IL POSTALE


Quale tassazione?

Segnaliamo questo articolo pubblicato su questo sito

Risultati immagini per la legge per tutti

Agenzia Entrate: ricorso per errore sulla certificazione unica
15 settembre 2018


Mio marito vorrebbe fare ricorso alla Agenzia delle Entrate riguardo un avviso di conguaglio riferito alla tassazione su TFR-Buonuscita del 2014, quando a 60 anni è stato esodato dalla sua azienda con TFR buonuscita (incentivo all’esodo) adducendo sofferenza economica (l’azienda ha licenziato tre dipendenti e poi ha preso ufficio in centro città, trasferendosi dalla periferia). Abbiamo fatto fare dal commercialista il controllo del 730 del 2014 e risulta compilato correttamente dal Caf . L’azienda però ha, a suo tempo, omesso la cifra di effettiva buonuscita e relativa tassazione pagata su quella liquidazione, non permettendo al commercalista-caf di controllare la correttezza dei dati e l’effettiva tassazione da pagare. Nella certificazione che l’azienda ha fornito a mio marito non è riportata la buonuscita di 40.644 nè la ritenuta di 9.644. abbiamo ricevuto solo ieri l’altra certificazione unica con le cifre del totale della buonuscita e della tassazione effettivamente pagata dalla azienda per cui prima come facevamo noi e il caf a calcolare la correttezza delle tasse pagate? È giusto fare ricorso?

È comprensibile che, a causa dell’errore presente sulla certificazione unica consegnata al lavoratore, sia stata dichiarata una somma diversa da quella effettivamente percepita; tuttavia, non si tratta di un errore scusabile tale da non comportare il pagamento dell’Irpef. Ciò in quanto, a prescindere dai dati riportati dalla certificazione unica, il dipendente è a conoscenza della somma effettivamente liquidata a titoli di TFR da parte del datore di lavoroed è tenuto a dichiararla. Egli è inoltre tenuto a verificare che i dati riportati nella certificazione unica siano corretti e a richiedere una nuova certificazione nell’ipotesi in cui si accorga della presenza di errori, prima o dopo l’invio del Modello 730. È quanto chiarito anche dall’Agenzia delle Entrate con circolare n. 26/E del 2015, ove si legge che: il contribuente ha l’obbligo di dichiarare i redditi percepiti. Nel caso in cui un reddito non viene indicato nella dichiarazione precompilata a causa della mancata trasmissione della Certificazione Unica da parte del sostituto d’imposta (- ipotesi alla quale si può paragonare la certificazione unica errata), il contribuente dovrà integrare la dichiarazione precompilata. In caso contrario, sarà soggetto al controllo da parte dell’Agenzia delle entrate per dichiarazione infedele.

Per quanto riguarda la responsabilità del sostituto d’imposta, è prevista una sanzione di 100 euro per ogni certificazione errata, o trasmessa tardivamente o non trasmessa.

Ne deriva dunque, la legittimità della richiesta di pagamento dell’imposta, dato che dalla comunicazione dell’Agenzia delle Entrate risultano i dati corretti (anche con riguardo alla ritenuta operata dal datore di lavoro). Si consiglia alla lettrice tuttavia di verificare, anche con l’aiuto del commercialista, che l’imposta intimata tenga conto di quella già versata nel 2015.

Vista la legittimità della comunicazione e la debenza dell’Irpef e visto che non sono state applicate sanzioni, il ricorso è sconsigliabile in quanto vedrebbe il marito della lettrice soccombente, con probabile condanna al pagamento delle spese legali.

Articolo tratto dalla consulenza resa dall’avv. Maria Monteleone

venerdì 20 luglio 2018

In Commissione Lavoro del Senato l'interrogazione del Sen. Laforgia

Foto del Senatore Francesco LAFORGIACon piacere pubblichiamo il testo della prima interrogazione (a risposta scritta) depositata in Commissione Lavoro del Senato. 
La prima firma è del componente della XI Commissione Lavoro Sen. Francesco Laforgia (LeU);

l'atto n. 4-00393 però vede come cofirmatari i senatori Loredana De Petris, Vasco Errani e Pietro Grasso, segnale importante che vogliamo leggere come posizione coerente con gli impegni assunti a partire dall'emendamento presentato all'ultima Legge di Bilancio.

Atto n. 4-00393
Pubblicato il 19 luglio 2018, nella seduta n. 24
LAFORGIA , DE PETRIS , ERRANI , GRASSO - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. -
Premesso che:
dal 28 febbraio 1998 Poste italiane è stata trasformata da ente pubblico economico in società per azioni, con la conseguenza che i dipendenti da quella data sono transitati da un regime di natura pubblica a uno di natura privata, senza soluzione di continuità;
nonostante tale mutamento del rapporto di lavoro, il trattamento di quiescenza (indennità di buonuscita per i dipendenti pubblici) non è stato liquidato ai lavoratori in servizio a quella data e neppure inglobato nel nuovo TFR (previsto per i dipendenti con contratto di tipo privato) in maturazione, ma è stato invece "cristallizzato", cessando quindi ogni forma di rivalutazione economica e monetaria;
tra i lavoratori transitati dal "pubblico" al "privato", questo trattamento è stato riservato solo ed esclusivamente ai dipendenti di Poste. Non è stato così, ad esempio, per i ferrovieri, che pure dal punto di vista giuridico sono stati oggetto della medesima trasformazione del rapporto di impiego;
a tutti i dipendenti pubblici e privati non risulta sia mai stata negata la rivalutazione monetaria, essendo questa riconosciuta per legge;
in tal modo, i dipendenti di Poste sono stati discriminati, e continuano ad esserlo, nei confronti di tutti gli altri lavoratori dipendenti italiani, siano essi pubblici che privati, cessati e non;
considerato che:
nel corso del tempo, e soprattutto negli ultimi anni, sono state presentate numerose interrogazioni parlamentari, sia da rappresentanti della maggioranza che dell'opposizione, reiterate ad ogni cambio di Ministro, evidenziando la trasversalità dell'interesse e la bontà delle rivendicazioni dei dipendenti di Poste;
le risposte pervenute di volta in volta hanno sempre riconosciuto l'ingiusta discriminazione perpetrata ai danni dei dipendenti di Poste, adducendo l'impossibilità di riconoscere quanto loro dovuto solo ed esclusivamente per le difficoltà di reperimento dei fondi necessari per la relativa copertura finanziaria;
le risoluzioni 7-00707 (poi 8-00153) del 24 gennaio 2006 (XIV Legislatura, presso le Commissioni Lavoro e Trasporti della Camera) e 8-00208 del 6 novembre 2012 (XVI Legislatura, Commissione Lavoro della Camera) impegnavano il Governo a trovare una soluzione al riguardo. In particolare, quest'ultima impegnava il Governo Monti ad adottare entro il 31 gennaio 2013 «iniziative, anche di carattere normativo che consentano un costante aggiornamento dell'indennità di buonuscita»; impegni che, ad oggi, sono stati, purtroppo, sempre totalmente disattesi;
il 18 maggio 2017 presso la XI Commissione (Lavoro) alla Camera, il sottosegretario Biondelli rispondeva all'interrogazione 5-11009 del 30 marzo 2017 comunicando che, a quella data, i lavoratori cessati, ai quali è stata liquidata la buonuscita congelata, erano 142.847, mentre gli attivi erano 76.754; l'ammontare complessivo della rivalutazione monetaria e degli interessi eventualmente riconoscibili a tutti i soggetti interessati, sia cessati che ancora in servizio, è pari a 907.261.000 euro; l'ammontare complessivo delle indennità di buonuscita che dovranno essere liquidate nel corso dei prossimi anni (e, in particolare, per il periodo dal 2017 al 2040) è pari a 939.972.000 euro;
tenuto conto che:
il 13 settembre 2018 è stata calendarizzata l'udienza del ricorso depositato presso il Tribunale di Roma con il quale molti dipendenti ed ex dipendenti postali chiedono che venga rimessa la decisione alla Corte di giustizia dell'Unione europea;
nella risposta all'interrogazione citata della XVII Legislatura, il Governo aveva ancora una volta ribadito che occorreva far presente che i vincoli posti dal quadro finanziario di riferimento non avevano sinora consentito al Governo di introdurre modifiche all'attuale disciplina in materia di buonuscita, sì da dare attuazione all'impegno;
l'onerosità dipende anche dal protrarsi nel tempo di questa situazione anomala per la quale è necessaria un'adeguata azione risolutiva,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno ed urgente intervenire con tutte le misure necessarie affinché venga rivalutata l'indennità di buonuscita sia dei lavoratori cessati di Poste italiane SpA, sia di quelli che sono tuttora in servizio;
se non ritenga opportuno valutare l'opportunità di istituire un apposito fondo, anche da finanziare annualmente, con un minimo stabilito ed un massimo da considerare in funzione dei fondi di copertura disponibili.

martedì 3 luglio 2018

La prima interrogazione è dell'On. Walter Rizzetto

Walter RIZZETTOCon piacere pubblichiamo il testo della prima interrogazione sulla Buonuscita dei dipendenti postali in questa nuova XVIII legislatura. Porta la firma dell'On. Walter Rizzetto (FdI) che già nella scorsa legislatura fu attivissimo sul problema della Buonuscita, con azioni pienamente coerenti con la parola data.
Ci aspettiamo che anche altri facciano altrettanto.

Atto Camera
Interrogazione a risposta in commissione 5-00083
presentato da
RIZZETTO Walter
testo di
Mercoledì 4 luglio 2018, seduta n. 21
  RIZZETTO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
nel 1998, con la trasformazione di Poste Italiane da ente pubblico economico a società per azioni, il trattamento di quiescenza (cosiddetta indennità di buonuscita) dei dipendenti di Poste Italiane è stato bloccato al 28 febbraio 1998 e, quindi, non soggetto più a rivalutazione;
il Governo Monti, con l'approvazione della risoluzione n. 8-00208 del 6 novembre 2012, si impegnava ad adottare entro il 31 gennaio 2013 «iniziative, anche di carattere normativo, che consentano un costante aggiornamento dell'indennità di buonuscita»;
tale impegno è rimasto del tutto disatteso e, ad oggi, l'importo della buonuscita viene liquidato ai lavoratori postali senza alcuna forma di rivalutazione;
va, pertanto, individuato un intervento risolutivo che ponga fine al protrarsi di questa ingiustizia, che comporta la sottrazione di una consistente parte del salario differito maturato dai lavoratori. Tale manovra coinvolge, dunque, sia lavoratori ancora in servizio che quelli che hanno già ricevuto la liquidazione dell'indennità di buonuscita poiché cessati dal lavoro;
in riscontro all'interrogazione n. 5-11009 del 30 marzo 2017, il Governo pro tempore ha reso noto che, dai dati della Gestione Commissariale del Fondo buonuscita per i lavoratori di Poste italiane, risulta quanto segue: i lavoratori postali cessati dal servizio, a cui è già stata liquidata l'indennità di buonuscita dal 1998 ad oggi, sono 142.847; i lavoratori postali tuttora in servizio, per i quali deve ancora maturare il diritto all'indennità di buonuscita, sono 76.754; l'ammontare complessivo della rivalutazione monetaria e degli interessi eventualmente riconoscibili a tutti i soggetti interessati, sia cessati che ancora in servizio, è pari a 907.261.000 euro; l'ammontare complessivo delle indennità di buonuscita che dovranno essere liquidate nel corso dei prossimi anni (e, in particolare, per il periodo dal 2017 al 2040) è pari a 939.972.000 euro;
il Governo pro tempore ha inoltre riferito che lo stesso non ha, ad oggi, introdotto modifiche all'attuale disciplina in materia di buonuscita poiché «i vincoli posti dall'attuale quadro finanziario» non hanno ancora reso possibile tale manovra;
si osserva che l'onerosità dell'intervento in questione è dipesa anche dal protrarsi, negli anni, del blocco della rivalutazione della buonuscita, pertanto, continuare a rimandare una concreta iniziativa risolutiva, renderà sempre più ingenti le somme necessarie alla rivalutazione della buonuscita di tutti coloro che ne hanno diritto, anche considerando la maturazione degli interessi su tali importi –:
se il Ministro interrogato intenda promuovere urgenti iniziative per riconoscere la rivalutazione del trattamento di quiescenza sia dei lavoratori cessati che di quelli ancora in servizio di Poste Italiane, valutando anche la possibilità di istituire all'uopo un fondo ad hoc con un eventuale tetto massimo di spesa.
(5-00083)

giovedì 21 giugno 2018

Le Commissioni Lavoro di Camera e Senato

Camera dei DeputatiRiprende l'attività del Parlamento.
Istituite le commissioni, eletti i presidenti, i vicepresidenti ed i segretari, ora possono operare.
Cercheremo un rapporto con i rappresentanti politici nelle Commissioni Lavoro sulla Buonuscita dei dipendenti postali,
Per vedere come sono composte e conoscere i loro componenti, cliccate sul link per la  Camera e per il Senato 
Senato della Repubblica

martedì 17 aprile 2018

Al Tribunale del Lavoro di Roma...

Una dipendente del Ministero della Giustizia si è rivolta al Tribunale del Lavoro di Roma per fare ricorso contro le norme che allungano i tempi di pagamento del TFR (TFS/Buonuscita) per i dipendenti pubblici per 24 mesi o più. 
Il Tribunale di Roma con pronunciamento del 12/4/2018 ha accolto il suo ricorso dichiarando che le misure introdotte dal Governo Monti per far fronte alla crisi economica del Paese non possono essere “permanenti e definitive”, il TFR va retribuito tempestivamente specie se il lavoratore è in età avanzata «si propone, proprio attraverso l’integrale ed immediata percezione del trattamento, di recuperare una somma già spesa o in via di erogazione per le principali necessità di vita ovvero di fronteggiare in modo definitivo impegni finanziari già assunti».
Il ritardato pagamento del TFR per i dipendenti pubblici potrebbe violare le norme costituzionali, perciò il Tribunale di Roma ha sollevato la questione di incostituzionalità.
Adesso tocca alla Corte Costituzionale decidere se anche i dipendenti pubblici torneranno a ricevere la il TFR nei tempi adeguati e uguali per tutti.
  



martedì 10 aprile 2018

Da FNP-CISL Lombardia

Volentieri pubblichiamo questo documento. Lo riteniamo un esempio di come ciascuno possa mettere un tassello per un fine comune.
La lettera che pubblichiamo è frutto di una sollecitazione all'impegno assunto in una assemblea congressuale della FNP-CISL bresciana.
Ciascuno faccia la propria parte.
Continueremo a seguire tutti i passaggi possibili e solleciteremo la coerenza tra parole e fatti, a partire da noi stessi. 


Facendo seguito al sollecito da Lei richiesto, le inviamo in allegato una circolare a cura del dipartimento amministrativo FNP CISL Nazionale riguardante la indennità di buonuscita ai lavoratori Postali.
Sperando di averLe fatto cosa gradita, cordiali saluti

Marco Maurizio Colombo
Segretario Generale
FNP CISL Lombardia



Testo del documento presentato

L’assemblea congressuale FNP-CISL della Franciacorta,
chiede che sia assunto dalla CISL e rappresentato a tutti i livelli (di categoria e confederale, territoriale e nazionale) il problema della Buonuscita dei dipendenti e pensionati postali maturata fino al 28 febbraio 1998, data della privatizzazione.

Il valore della liquidazione determinatosi a quella data viene liquidato dopo la cessazione del rapporto i lavoro con Poste SPA senza alcuna forma di interesse o di rivalutazione monetaria (anzi, dal 2011 anche 2 anni dopo).

Un trattamento ingiusto e discriminante perché, tra i lavoratori che transitarono dal settore pubblico a quello privato, è stato riservato solo a questi lavoratori.

La discriminazione è stata riconosciuta anche da 2 risoluzioni parlamentari:
-   la 7/00707 (poi 8/00153) del 24-01-2006 (14^ legislatura – Commissioni Lavoro e Trasporti della Camera).
-   la 7/00635 del 6/11/2012 (16^ legislatura – Commissione Lavoro della Camera)
risoluzioni che ogni governo ha semplicemente ignorato.

Impegna perciò la nostra Confederazione a assumere tutte le iniziative politiche e giudiziarie necessarie a risolvere questa ingiustizia.


Ome 1-12-2016