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mercoledì 5 luglio 2017

L’On. Walter Rizzetto presenta una Risoluzione Parlamentare

Tra i numerosi Parlamentari contattati In questa legislatura dal nostro Comitato – finora - abbiamo trovato coerenza tra parole e fatti, pensieri e atti SOLO nell’On. Walter Rizzetto che - dal 14 marzo 2017 ad oggi ci ha ricevuti ed ascoltati; poi ha presentato un'opportuna interrogazione volta a conoscere quanto vale la mancata rivalutazione della Buonuscita dei Postali ed ottenuto la risposta del Governo.
Una volta saputo il quanto, il 20/06/2017 ha presentato una Risoluzione in Commissione Lavoro della Camera la n. 7/01290 che potete legger per intero qui.
Vi terremo aggiornati su quando verrà discussa e su ciò che verrà detto e deciso da chi è chiamato ad esprimersi.
Da parte nostra ancora un GRAZIE all’On. Walter Rizzetto.



Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-01290
presentato da
RIZZETTO Walter
testo presentato
Martedì 20 giugno 2017
modificato
Mercoledì 28 giugno 2017, seduta n. 822
  La XI Commissione,
premesso che:
nel 1998, con la trasformazione di Poste Italiane da ente pubblico economico a società per azioni, il trattamento di quiescenza (cosiddetta indennità di buonuscita) dei dipendenti di Poste Italiane è stato bloccato al 28 febbraio 1998 e, quindi, non è soggetto più a rivalutazione;
il Governo Monti, a seguito dell'approvazione della risoluzione n. 8-00208 del 6 novembre 2012, si impegnava ad adottare entro il 31 gennaio 2013 «iniziative, anche di natura normativa, che consentano (...) un costante aggiornamento del valore dell'indennità di buonuscita». Tale impegno è rimasto del tutto disatteso e, ad oggi, l'importo della buonuscita viene liquidato ai lavoratori postali senza alcuna forma di rivalutazione;
va, pertanto, individuato un intervento risolutivo che ponga fine al protrarsi di questa ingiustizia, che comporta la sottrazione di una consistente parte del salario differito maturato dai lavoratori. Tale manovra coinvolge, dunque, sia lavoratori ancora in servizio che quelli che hanno già ricevuto la liquidazione dell'indennità di buonuscita poiché cessati dal lavoro;
in risposta all'interrogazione n. 5-11009 del 30 marzo 2017, il Governo ha reso noto che, dai dati della gestione commissariale fondo buonuscita per i lavoratori di Poste italiane, risulta quanto segue: i lavoratori postali cessati dal servizio, a cui è già stata liquidata l'indennità di buonuscita dal 1998 ad oggi, sono 142.847; i lavoratori postali tuttora in servizio, per i quali deve ancora maturare il diritto all'indennità di buonuscita, sono 76.754; l'ammontare complessivo della rivalutazione monetaria e degli interessi eventualmente riconoscibili a tutti i soggetti interessati, sia cessati che ancora in servizio, è pari a 907.261.000 euro; l'ammontare complessivo delle indennità di buonuscita che dovranno essere liquidate nel corso dei prossimi anni (e, in particolare, per il periodo dal 2017 al 2040) è pari a 939.972.000 euro;
il Governo ha inoltre riferito che lo stesso non ha, ad oggi, introdotto modifiche all'attuale disciplina in materia di buonuscita poiché «i vincoli posti dall'attuale quadro finanziario» non hanno ancora reso possibile tale manovra;
si osserva che l'onerosità dell'intervento in questione è dipesa anche dal protrarsi, negli anni, del blocco della rivalutazione della buonuscita, pertanto, continuare a rimandare una concreta iniziativa risolutiva, renderà sempre più ingenti le somme necessarie alla rivalutazione della buonuscita di tutti coloro che ne hanno diritto, anche considerando la maturazione degli interessi su tali importi,
impegna il Governo

a promuovere urgenti iniziative normative al fine di riconoscere la rivalutazione del trattamento di quiescenza sia dei lavoratori cessati che di quelli ancora in servizio di Poste Italiane, valutando la possibilità di istituire all'uopo un fondo ad hoc con un eventuale tetto massimo di spesa.
(7-01290) «
RizzettoNastri».


5 commenti:

  1. Il governo del pdr e' impegnato solo a salvare i clandestini, figuriamoci se trova tempo e soldi per 219.601 CITTADINI ITALIANI!

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  2. Bisogna lottare e non rinunciare alla lotta ancor prima di averci provato.
    Le lamentele preventive danno ragione alla non voglia di lottare.
    Io vedo un parlamentare che sta dalla nostra parte. Quanti di noi sono con lui?
    Quanti saranno disposti ad un presidio a Roma il giorno in cui verrà discussa la RISOLUZIONE proposta da Walter Rizzetto?
    Quanti dei 2019.601 discriminati?
    Io ci sarò.
    Costa? sì. A me costa circa €. 100. Rinuncerò a qualcosìaltro. La mia dignità vale di più.

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    1. Quanti sono i parlamentari del pdr dalla nostra parte? Da parte mia ho gia' aderito all'azione giudiziaria. Costa? Si, a me 160 euro. Su 219.601 interessati quanti hanno intrapreso questa strada? Stando alle ultime informazioni meno di 200: c'e' bisogno di altri commenti?

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    2. I parlamentari non sono dalla nostra parte.
      Anche io partecipo all'azione legale con 160 euro + costi accessori per raccomandata e bonifico più eventuali 70 per Appello.
      Costo della manifestazione per me che abito a più di 600 km da Roma è di altri 100 circa.
      Qualcuno considera tutto questo nei costi, io li considero soldi investiti in dignità.
      Governo e Parlamentari ritengono che riportare giustizia ed una parità di trattamento sia un costo, l'onorevole Walter Rizzetto è l'unico ad agire per riparare un diritto leso.
      Dove sono gli altri 219.400 circa?

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    3. Io non voglio fare una polemica con te, ma i parlamentari a 15 mila al mese chi li ha eletti? Noi e allora da che parte dovrebbero stare? Quanto al costo aggiungi pure le spese processuali tanto sappiamo gia' a chi daranno ragione i giudici. Per l'eventuale presidio a Roma al momento dell'iscrizione ho gia' fatto presente i miei problemi. Infine una curiosita' numerica:219.601 postali ed ex postali interessati a questa faccenda,visualizzazioni totali ad ora del blog 150075. Quindi anch'io mi sono messo in gioco secondo le mie possibilita'- Lo facessero tutti!

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