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giovedì 3 marzo 2016

Il punto di riferimento

Buonuscita: il punto più avanzato
Nel corso degli anni, delle legislature e dei governi ci sono state alcune iniziative parlamentari, soprattutto interrogazioni, proposte da Deputati e Senatori di vari schieramenti politici.
Ciò significa che il problema della Buonuscita dei dipendenti postali è ritenuto un’ingiustizia vera, non “ideologica”.
Le interrogazioni chiedevano e chiedono l’intervento del Governo in carica per risolvere questo incomprensibile trattamento riservato SOLO ai dipendenti postali. In alcuni momenti queste azioni sono arrivate abbastanza vicine alla soluzione (dettaglio della risoluzione 7-00707), ma a causa del cambio di governo o per la fine della legislatura, tutto decade e si doveva ricominciare.
Un vero e proprio percorso ad ostacoli aggiuntivo alla cappa dei “normali pregiudizi” sia in tema di Poste, sia in tema di bilancio che ogni intervento deve diradare. Quasi che ci sia stato tolto un privilegio.
Pregiudizi che, inoltre, possono farsi scudo delle sentenze della Cassazione e della Corte Costituzionale che, come abbiamo visto, ci sono avverse.
L’ultima volta che ci siamo trovati vicini ad una soluzione è avvenuto nella scorsa legislatura quando, a seguito dell’interrogazione dell’On. Lucia Codurelli (oggi non è più in Parlamento), il 31-6-2012 si arrivò ad un’audizione delle 6 sigle sindacali di Poste (Slp, Slc, Uilposte, Ugl, Failp, Sailp) e il 6-11-2012 all’impegno assunto in commissione Lavoro della Camera dal Vice Ministro Martone – a nome del Governo – approvando la risoluzione n. 7-00635 (firmata dagli Onorevoli Codurelli, Damiano, Comaroli, Boccuzzi, Rampi, Berretta, Schirru e Madia – l’attuale ministrorelativa al trattamento di quiescenza spettante al personale dipendente di POSTE ITALIANE
Con l’approvazione della suddetta risoluzione, che ha accolto le valutazioni tecniche del Governo, il Governo stesso si era impegnato ad assumere, entro il 31 gennaio 2013, ogni utile iniziativa che consentisse di conoscere la consistenza del patrimonio immobiliare di cui il suddetto fondo è dotato e la relativa destinazione d’uso ed inoltre, ad adottare misure che consentano a questi ultimi di usufruire di un costante aggiornamento del valore dell’indennità di buonuscita, nonché per consentire il diritto alla corresponsione della buonuscita di detti lavoratori, pur in costanza di rapporto di lavoro.
Però… (c’è sempre un però) questo impegno non ha potuto essere mantenuto a causa dell’impellente necessità del PDL di andare ad elezioni anticipate (ben) un mese prima. Ricordiamo che il Governo Monti si reggeva sull’appoggio determinante di PD e PDL
A nulla è valso il richiamo alla Prof.ssa Fornero e al Dott. Martone con lettera del 10-4-2013 con la quale l’ormai ex On. Lucia Codurelli richiamava al rispetto di quell’impegno, ribadito il 25-5-2013 anche al nuovo Ministro del Lavoro, Prof. Giovannini, al suo vice, On. Cecilia Guerra e al Sottosegretario On. Carlo Dell’Aringa.
Tutte le interrogazioni successive anno riferimento a questa risoluzione, la 7-00635 del 2012.

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